Nuovo angolo dell’Isola dove racconto la mia salute. Alti, bassi, incidenti, terapie, malanni ed acciacchi, tutte cose spiacevoli dove mi prometterò di provare a non prendermi troppo sul serio. Ci riuscirò? Vediamo, l’importante è che non mi faccio prendere troppo dalle cose, anche se quando uno sta male, sta male.
Lembo di terra dove pensare, esprimere la propria opinione e ragionare nell'Oceano di Internet.
sabato 9 febbraio 2008
Ho preso l’ennesima distorsione alla caviglia.
Partitella pomeridiana a basket con amici. Azione babba sotto canestro, salto per prendere la palla e cadendo metto il piede male. Mi faccio un male cane.
Cerco di appoggiare il piede per terra, ma sento un dolore pieno, lancinante. Provo a stringermi meglio la cavigliera e la scarpa, ma il dolore continua. Stretto tutto, provo a mettere il piede per terra, ma niente di niente.
Decido di passare, la caviglia è andata. Fortunatamente Gianluca mi aiuta a scavalcare il muretto nel punto più basso ed attendo mio padre. Arrivato in macchina a casa, mi lavo e parto per il prontosoccorso. Una fila interminabile, ed io ero solo il numero 70.
Aspetto la prima ora e non succede nulla. Attendo la seconda ora e niente di nuovo. Alla terza ora passa un collega di corso che mi conosceva di vista e dopo avermi visitato l’arto mi dice: Vieni con me che ti sistemo io.
Saliamo, mi visita nuovamente, mi blocca il piede e prendiamo appuntamento per la rimozione del pezzo il Lunedì 25 mattina. In buona sostanza ho 16 giorni di fila di blocco dell’arto, senza poter correre, saltare, giocare, andare in bici, camminare, dormire in tutte le posizioni etc. etc. etc.. Mi sento di merda se ci penso troppo. E forse il collega ha paventato la possibilità di operarmi! Madonna mia!