Il 27 Agosto scorso mio il mio papà faceva 61 anni. Sembrerebbero tanti, ma per me è sempre lo stesso, il mio papà non è cambiato per nulla, tranne soltanto un po’ più brontolone, ma è normale, sono io il primo !
Penso che sia stato uno tra i suoi più bei compleanni, tutta la famiglia riunita, i suoceri di mio fratello, i miei nonni, io e Claudio con le nostre ragazze e addirittura il suo carissimo amico di gioventù Roberto con la mitica Caterina.
Buon antipasto, a base di pesce, per continuare si poteva scegliere tra pasta con i frutti di mare o pizza; ho scelto la pizza alla Parmigiana, che non c’entra nulla con l’omonima del Napoletano di “Bella Napoli”, ma era sempre buona. Alla fine della cena torta e spumante, e lì sono arrivato io.
Quando ci siamo seduti al desco, mio padre mi ha chiesto se gli avrei dedicato una rima, un po’ titubante ho accettato la sfida, ma non sapevo su cosa farla. Giunto il momento del brindisi avevo un paio di strofe per la testa, ma non si incollavano bene tra di loro, mancava il filo conduttore. Un po’ preoccupato mi sono guardato in torno ed ho trovato l’ispirazione: c’erano tante persone provenienti da posti lontani riunite insieme a festeggiare. Aggiunto l’ultimo tassello del filo conduttore, la rima è nata, la trascrivo:
Alziamo i calici e brindiamo alle tante genti
che qui son giunte
da Firenze, da Santamarina,
da ogni parte che sia
per festeggiare il Gallianese,
oggi divenuto Milazzese .
E giù brindisi per annaffiarla! Complimenti da mio padre e da Roberto che da buoni fiorentini mi hanno detto che ora ero un degno Fiorentino, avevo superato la prova e potevo entrare nel cerchio dei poeti di Firenze. Ed io lì rosso come un peperone dalla contentezza !
:-)