sabato 23 giugno 2007

Passiamo dalla versione 1.5.0.12 alla versione 2.0.0.4 di Mozilla Firefox free .


Passiamo dalla versione 1.5.0.12 alla versione 2.0.0.4 di Mozilla Firefox free .

Ormai ho deciso al passaggio in Mozilla Firefox free come webrouser principale. La decisione è data nell’averlo aggiornato ed adottato nell’uso quotidiano.

Vengo da una esperienza eterogenea di webrouser quali Internet Explorer ed Opera.

Internet Explorer è stato il programma maggiormente utilizzato ma a mio avviso il peggiore software che ti trovi a portata di mano per navigare su internet. Con le ultime versioni hanno provato a migliorarlo, specialmente nei segnalibri e aggiungendovi finalmente l’opportunità di navigazione per schede. L’unico punto di forza è nella pressoché totale compatibilità dei siti istituzionali impostati per lui, ed è un po’ poco. Se vuoi restare nella Italynet ( l’internet Italiana ) ti basta, perché mi è difficile raggiungere siti di facoltà, segreterie, uffici e magari della RAI con altri webrouser. Per uscirtene dal comprensorio italiano, ti ritrovi a camminare con una FIAT Palio mentre glia altri sfrecciano con una Volkswagen.

Approdai al software finlandese per curiosità e disperazione. Con Opera sembravano essersi risolti i problemi dei preferiti (soprattutto il backup) e della navigazione per schede, ma l’incompatibilità con siti quali: ALICE, la Gazzetta On – line, Panorama, Enel e soprautto Blogger mi ha portato a metterlo da parte. Appena ho 5 minuti liberi gli do il foglio di sfratto.

Vediamo come si comporta mozilla firefox, magari più avanti ne scopro qualcuno migliore e dall’interfaccia grafica più simpatica e meno pesante.

Avete qualche idea da suggerirmi?

Indice di lurdia di Milazzo al 20 Giugno.

I rifiuti buttati ci sono sempre ma in flessione.

Anche il Mercoledì è giunto ed il rilevamento è stato eseguito. Tra passanti incuriositi e saluti a ragazzi conosciuti, mi sono preso cura dell’albero davanti alla sede AVIS ed ho fatto i miei rilevamenti.

I rifiuti gettati come buona abitudine nel conchino dell’albero questa settimana erano 13, 1 in meno rispetto la settimana passata. Principalmente: feci di cane, mozziconi di sigarette, cannucce di plastica e fazzoletti. Proprio uno spettacolo a vedersi se ci aggiungi che a meno di 2m c’è il cestino della spazzatura! Siamo proprio dei porci…

venerdì 22 giugno 2007

Terza partita del Torneo UISP basket 2007.

La ASD il Minibasket con a destra: Francesco Oteri , Pietro Falliti e Barbera Alessandro

Il Mercoledì 20 Giugno 2007 scorso la “ASD il Minibasket” settore UISP di Milazzo ha incontrato gli omonimi Messinesi della “ Basket school Messina”. L’impianto che ha accolto il match era il Palatracuzzi di c/o Roccaguelfonia di Messina.

La partita doveva essere arbitrata da signor Paladina che ha abbandonato i cestisti alla buona volontà di Dani Baldaro e del pubblico.

Il fischio di inizio suona alle 21:00 passate. I ragazzi della Basket school Messina in completino giallo ed i giovani della ASD il Minibasket in tuta bianca si studiano a vicenda per i primi minuti. La partita prende vita con il primo canestro mamertino di Giuseppe Barbera ( n° 22 ), a cui rispondono i messinesi con i 2 punti di Lentini ( n° 4 ). I ragazzi di Messina hanno una buona tecnica, ma i Milazzesi hanno molto più fiato ed organizzazione. Il primo tempo si chiude con un parziale di 24 ad 11 per i bianchi.

Il secondo tempo si apre con il primo canestro peloritano sempre di Lentini che porta la squadra a 13 punti, ma Giuseppe Barbera taglia la difesa avversaria in tutta la larghezza e da sotto canestro segna altri due punti che porta i milaiti a quota 28. E’ un tempo di gioco dai toni alti, la Basket school Messina non vuol star sotto e provoca i ragazzini del Milazzo. Allo scadere dell’8° minuto gli animi Milazzesi vengono parzialmente placati dal tiro da 3 di Gianluca Caravello. Il risultato parziale del secondo tempo è di 33 a 19 per i Milazzesi.

Dopo l’inversione dei campi si apre il terzo tempo. I ragazzi della ASD Il Minibaskett stanno alle provocazioni dei peloritani, si confondono e non giocano gli schemi. La Basket school Messina sfrutta la situazione per un lenta e costante risalita che raggiunge il pareggio al 7° minuto, e si concretizza con il vantaggio. Il tempo si chiude a favore dei messinesi.

L’ultimo tempo è contrassegnato da continue discussioni e liti in campo. Da segnalare tra le file dei gialli il numero 12 Langhì, per creare polemiche e discussioni, fortunatamente c’era pure il signor Modica con il n° 11 che si è distinto per correttezza di gioco. Il quarto tempo si chiude con un canestro da 3 dei peloritani agli ultimi secondi, che porta la squadra al pareggio di 52 a 52 ed apre la strada dei supplementari.

Il primo tempo supplementare si trascina tra discussioni, liti, falli, contropiedi che spiazzano gli avversari ma che non si concludono con il canestro. Il tempo si chiude con lo svantaggio della ASD il Minibasket per 60 a 63, la vittoria è della Basket school Messina.

Festeggiamenti per San Giovanni 2007 .

Sagra del cioccolato durante i festeggiamenti del Santo patrono del quartiere.

La prima festa estiva di Milazzo si sta svolgendo, in onore di : San Giovanni il Battista. Quasi una settimana di festeggiamenti nell’omonimo quartiere, iniziati Mercoledì e che si concluderanno Domenica sera con la processione della statua per le case ed i giochi pirotecnici .

Tra i tanti avvenimenti oltre alla processione di Domenica, al concerto in piazza della cantante “Spagna” Sabato, ieri sera per me è stato il massimo: la sagra del cioccolato! Con 1€ potevi scegliere 4 pezzi di cioccolato tra pizza alla nutella, crepe alla nutella, profitterol al cacao, torroncini, ciliegie o fragole immerse nel cioccolato, gelato al cioccolato, budino al cioccolato, croissant al cioccolato, arancini al cioccolato, riso nero, e tanti altri tipi di dolci al cioccolato.

Il mio piatto ospitava pizza alla nutella, riso nero, profitterol ed un gustoso arancino al cioccolato. Io e la mia briciola li abbiamo apprezzati molto. Fortunatamente non c’era molta fila perché siamo arrivati sul tardi verso le 23, ma ho beccato una a servire che neanche sapeva cosa doveva fare, gli ho chiesto il riso nero e mi ha dato del riso soffiato al cacao! Meno male che ne ho trovato un’altra a servire ed ho apprezzato il suo operato.

Raccolta di capperi.

Il raccolto di una mezza giornata di lavoro di mi Babbo.

Tra le mani di mio padre si può apprezzare il frutto di mezza giornata di raccolta: capperi alla capiciana. Il nome scientifico della pianta è Capparis spinosa, mentre il nome comune è Capperara, in siciliano Chiapperara. Della pianta si raccolgono i boccioli piccoli e teneri detti tapini o alla siciliana “‘a chiappera”.

Localmente abbiamo un modo tutto particolare di raccolta dei frutti, alla Milazzese o come preferisco io alla Capiciana ( abitanti del Capo di Milazzo ). Il metodo consiste nello staccare dalla pianta il germoglio insieme all’ultima foglia tenera, metodo che ci differenzia dagli altri luoghi, dove per lo più si raccoglie solo il baccello, come nelle vicine isole dove si prendono pure i cetriolini, o zucchette, o alla siciliana cucunzi .

Il raccolto viene messo a mollo in acqua dolce per 5 / 6 giorni, in modo perda il forte odore. Mio padre ha fatto l’operazione nella lavanderia e nei primi giorni è diventata una piccola camera a gas, dalle forti esalazioni provenienti dai capperi. A intervalli di 2 o 3 giorni si cambia l’acqua fino a quando il colore verde smeraldo tipico del cappero lascia il posto ad un verde militare, con il gambo ormai tenero al tatto. La parte successiva è la salatura, ma ancora ci devo arrivare… ;-)


martedì 19 giugno 2007

La 3a acqua minerale dal nome strano.


Arriva la terza bottiglia del concorso “I nomi più strani delle acque minerali”, l’acqua minerale “ Fontenoce ” . La bottiglia viene dalla Calabria , provincia di Cosenza , nel comune di Parenti.
Comprate un paio di bottiglie in un deposito bibite, mi hanno accompagnato tutta la mattina del 2 Giugno durante una campagna di sensibilizzazione alla donazione dell’AVIS al motoraduno del club “Motociclisti del Tirreno”.
L’acqua minerale ha un sito, l’indirizzo è:

E’ organizzato chiaramente ed hanno una interessante promozione con un locale parco giochi acquatico. Fanno pubblicità al territorio, insieme a della informazione sanitaria sulle acque, con cui potete cimentarvi in un quiz nella divertente sezione “svago”.
Una piacevole sorpresa, aggiunta alla curiosità del nome, nel mondo locale delle acque minerali locali in cui mi sono avventurato. E’ una buona occasione per conoscere il territorio e per assaporarlo, si potrebbe coniare il pensiero: l’acqua minerale quale biglietto da visita di un territorio.
Rinnovo l’invito ad inviare le vostre foto a : fa.berti@scalinet.it così ci facciamo 4 risate e magari scopriamo tante cose simpatiche come in questo caso. ;-)

domenica 17 giugno 2007

Tortelloni alla Mugellana .


Piatto di Tortelloni alla Mugellana .

A casa mia si incontrano e fondono due culture culinarie: la Siciliana del Capo di Milazzo di mia madre e la Toscana del Mugello di mio padre. Agli inizi non ero cosciente di questa dicotomia culturale culinaria, perché per me era la norma trovarmi sul tavolo a pranzo del pescespada e a cena della polenta. Poi confrontandomi con gli altri ragazzi di Milazzo, trovavo una tavola monoculturale ma molto più intensa, vedi tutti i piatti sicani fatti a dovere.
I Tortelloni alla Mugellana sono un piatto forte di casa mia, che il mi babbo tira fuori per le grande occasioni quali: natale, pasqua o qualche compleanno. La preparazione è tanto complessa quanto poveri sono i componenti, parliamo delle vecchie patate che avanzavano in dispensa e che difficilmente riuscivi ad utilizzare, allora si decideva di bollirle.
Lessate ed omogeneizzaate al passatutto, bisognava dare un po’ di sapore alle patate. Si riusciva sempre a trovare un po’ di pancetta nel frigo ( quando c’era ), ma era troppo poca per tutto l’impasto. La risposta era di passarla al tagliere con la mannaia o la mezzaluna, lentamente, in modo da ridurla in una poltiglia il più omogenea possibile.
Fatta la pancetta e preparato un battuto di cipolla, carota e sedano sminuzzati lentamente al tagliere con la mezzaluna, si univano in una padellina con olio caldo a soffriggere fino alla doratura . Il soffritto ottenuto era una bomba di gusto, una volta mescolati proprio quello che serviva per insaporire le patate.
Nel frattempo si stirava una sfoglia di pasta fresca con farina e uova. Stesa sul tavolo vi si adagiavano dei cucchiaini di ripieno alla patata in serie, distanziati in modo tale da coprire il composto con un lembo di pasta e premere con il palmo della mano tra un Tortellone e l’altro per far aderire la pasta. Con una rotellina dentata si tagliava la sagoma del Tortellone e per assicurarsi la buona chiusura del composto si passavano i denti della forchetta sul contorno.
Preparati i Tortelloni il giorno prima con un buon sugo di cinghiale dell’appennino, a mezzogiorno del giorno successivo ( domenica a pranzo ) si portava ad ebollizione l’acqua in una larga casseruola non troppo alta. Appena bolliva vi si buttavano i tortelloni per una decina di secondi, che una volta cotti salivano a galla e si scolavano con un mestolo bucato. Ricordo che per fare questa operazione ci volevano di solito due persone ben coordinate, quali mia nonna e mia madre. Ho dei bei ricordi delle due donne dietro i fornelli che si muovevano sincronizzate per non rovinare i trotelloni.
Una volta cotti si adagiavano su un piatto di portata, si coprivano con uno strato sugo ed una abbondante grattugiata di parmigiano.
La festa fatta ai tortelloni sulla tavola era una cosa indescrivibile, i sorrisi si aprivano sul volto dei commensali mentre la pasta saltava dalla portata al piatto tra complimenti e considerazioni.



Oltre la centinaia .


Il contatore ha oltrepassato le 100 presenze .
In maniera lenta ma costante, la mia isola è stata visitata da oltre un centinaio di persone. Questo numero, insignificante se rapportato al volume della rete, per me assume un significato importante: Qualcuno viene a trovarmi e mi ascolta.
Un saluto particolare lo rivolgo alla visitatrice costante dell’isola: La mia Briciola. A tutti gli altri visitatori abituali porgo i miei saluti, invitandoli a lasciare un commento se hanno da dir qualcosa, perché se hanno avuto la pazienza di leggermi / ascoltarmi prima, dopo sarà un mio onore ascoltarli / leggerli. Ai visitatori salutari posso dire solo una cosa: se avete trovato qualcosa che vi interessa, o vi piace nella mia isola, tornateci pure.