Giornali, telegiornali e servizi meteo da più giorni preannunciano l’imminente arrivo della pioggia. Qui però se ne è vista poca, salvo molti lampi e qualche tuono . Intanto con la finestra aperta attendo il ticchettio delle gocce sulle foglie, pronto a portarsi via tutte le brutte cose.
Versione censurata del video di introduzione al gioco .
Il gioco in questione fa sempre un certo effetto, l’ambientazione è da libro horror, dove gli ingredienti ci sono tutti: la vecchia casa abbandonata nella foresta, creature strane che ti inseguono, ambientazioni tenebrose all’interno della villa disabitata, insieme ad un mix di suspense per cosa potrai trovarti dietro l’angolo . Tutti questi elementi facevano di Resident Evil un gioco molto bello e da tempo osannato. Dal primo gioco si sono fatti sequel ( fino al 5 ), versioni per le varie console, per PC, film, racconti, libri, siti e gruppi di discussione. Intorno a questo prodotto si è costruito e si continuerà a costruire, dato che l’idea di base è sempre buona, molto da George Romero e “La notte dei morti viventi”, idea che fa sempre paura un pò a tutti . Quando uscì e lo vidi per la prima volta, fu amore a prima vista, durato nei lustri, ma che non sia più riuscito a farlo girare sul PC, proprio non mi va giù. Volevo far partire la versione per PC per rivedere il filmato di introduzione senza censure, dato che ancora ricordo perfettamente dove e quando lo vidi la prima volta. Eravamo a casa di Daniele e suo fratello aveva pizzicato la versione del gioco per PC. Il led dell’hard disk indicava che il microprocessore leggeva i dati da elaborare, lo schermo ( per allora un 17 pollici a tubo catodico piatto! ) si fece scuro e dalle casse fluirono i primi suoni. La versione era riconoscibile perché a colori e più lunga e gli occhi erano sgranati per coglierne anche il più piccolo particolare. Meno male che c’è Youtube e posso vedermi le varie versioni del filmato, eccovi di seguito il filmato senza tagli. Buona visione…. Ah! Ah! Ah!
Venerdì scorso becco un amico su MSN che mi propone una pescata, senza farmelo ripetere 2 volte accetto e preparo la borsa. Asciugamano, acqua, cappello, c’è tutto e posso attendere il suo arrivo. Nell’attesa sgranocchio qualcosa. Lo squillo arriva sul cellulare ed in men che non si dica partiamo per la barca. Il forte odore di miscela all’interno dell’abitacolo mi insospettisce un po’, ma vengo rassicurato. Scarichiamo l’attrezzatura dall’auto, variamo la barca, connettiamo il motore al serbatoio e sulle note del fuoribordo prendiamo il largo. Di pesci ne abbiamo visti pochi, se non per l’occhio vigile di Livio, ma pescato ancor di meno. Scandagliamo l’acqua con la lenza per più di 2 ore, ma a parte boe di segnalazione per nasse, motoscafi ed onde di natanti di grosso tonnellaggio, non vediamo altro. Con il sole posatosi dall’atra parte del promontorio milaito, indirizziamo la prora al porticciolo. Recuperata lentamente la filosa e fissati i suoi 14 ami, arriviamo a terra e sbarchiamo. Nessun pesce in tasca, ma il piacere di un pomeriggio passato in buona compagnia non me lo toglie nessuno.
Quando lo vidi per la prima volta non credevo ai miei occhi: Un ingegnere che progettava strutture capaci di sfruttare le forze naturali! Poi guardando su Youtube gli altri filmati delle sue creazioni, mi sono reso conto che quest’uomo è un grande. Di certo se abbandoneremo l’era dei combustibili fossili e dovremo guardarci attorno per avere mezzi di locomozione differenti, un pensiero alle sue macchine si dovrà fare.
Se vi trovaste a passare da Milazzo, una tappa culinaria d’obbligo è la rosticceria “Alla Siciliana” sita in Piazza Roma. Il posto è centrale, ad un passo dalla Marina Garibaldi, ad un salto dal trendy Borgo e dalla caratteristica Vaccarella. Puoi trovarvi di tutto, dalla pizza alla focaccia, per poi passare ai pezzi di rosticceria sempre freschi, da gustare nei tavoli a bordo sala, senza un eccesivo costo del coperto. Un piatto caratteristico da assaggiare sono le “Crocchette alla besciamella”, dove un ripieno di besciamella e fecola di patate, insaporito da dadini di prosciutto cotto, viene avvolto da uno strato di pangrattato. Fritte in olio bollente e servite calde, sono una delizia del palato, tipica di Milazzo. Che dire se non come sempre in queste occasioni: BUON APPETITO !
Il concorso dei nomi più strani delle acque minerali si è concluso da un pezzo, nella completa indifferenza dei lettori, fortuna volle che è stato considerato come un viaggio attraverso l’Italia. Sulla bevanda in questione c’è poco da dire, se non ce è stata acquistata ad un McDonald e che la catena internazionale di ristorante ha deciso di puntare nello stivale a questa marca di acqua. Spero che le altre numerosi fonti, di cui è ricco il nostro paese, non vengano inglobate in un’ottica dell’acqua standardizzata e che sappia di cartone. Riuscireste ad immaginarvi un’acqua che sa di cartone? Invece di un sorso di acqua limpida, pura, fresca, sgorgata da una roccia baciata dal muschio, protetta dalle verdi fronde di un albero, un barilotto di liquido standardizzato. Vado a bere prima che finisca…