sabato 19 settembre 2009

L'amicizia.


 La chat di “Facci i sola” (Facebook ndt :-) ) emette il suo solito Bip. Guardo incuriosito e vedo un caro amico . 2 Chiacchiere veloci – veloci e la domanda: Ci si vede? Cade il collegamento internet, ma per l'occorrenza mi ero segnato il numero di cellulare.  Gli telefono e cerchiamo di organizzarci.
La settimana è da poco iniziata, ma gli impegni non lasciano soli. Si attende un nubifragio in questi giorni ed il week-end incombe.
Non ci demoralizziamo e cerchiamo di costruire qualcosa: partita di calcio, pizza, vino et voilà! La settimana entrante ci si sente verso mercoledì, lui mette la TV ed io il vino. Di certo prenderò Porto Palo e se lo trovo un bel Syrah della cantina Settesoli.
Passano gli anni, ma le amicizie è bene tenerle vive e segare i rami secchi. Praticamente una pianta da curare. Ci vuol costanza e dedizione ed un pizzico di umiltà nell'affrontare le situazioni.

venerdì 18 settembre 2009

Memoria .

Ricordare e dimenticare.

Stamane mentre pulivo la stanza, ho trovato un appunto con su scritto “ Cosa mi è successo il 11/6/2006 e nella medesima data del 2009” ? L'appunto lo avevo messo da parte per provare a ricordarmi la data in questione. Per quanto concerne la data del 2009, sono riuscito a ricordarmi che il giorno prima ero andato con Davide e Stefano a farci una passeggiata al castello, ma circa l' 11 in questione ho un buco di memoria.
Per quanto concerne la data del 2006, ricordo che stavo con Claudia ed in quel periodo si buttavano le basi per quel che sarebbe stata in seguito una bella estate. Per il resto ho il vuoto...
Pezzi di vita dimenticati e di cui non ho molto ricordo che vanno ad affiancarsi a tratti di vita dalle emozioni intensissime che restano all'attenzione quotidiana per giorni e gironi.


mercoledì 16 settembre 2009

Tenebrato .

Davvero bello.

Capitano momenti della propria esistenza dove ci si trova confusi. Confusi non in uno stato momentaneo dove basta che ti fermi e drizzi il capo e la situazione sembra potersi chiarire, ma ti trovi avvolto da una confusione continua, che non da tregua.
Passano i minuti e la situazione non cambia, passano le ore e la situazione è sempre la stessa: confusa. Mangi e ti riposi e sei sempre confuso. Poi i giorni si susseguono e la confusione rimane, i giorni diventano settimane, mesi ed anni e ti ritrovi la vita come un pezzo di hemmental pieno e vuoto, dove la parte vuota è stata mangiata dalla situazione tenebrante .
Fosse solo la confusione non è che ci sarebbe molto fastidio, il problema è che ti senti intorpidito, perdi di vivacità, mentre l'acutezza e la lucidità mentale vanno a farsi benedire. Praticamente ti senti addosso dei macigni che sobbalzano e rischiano di schiacciarti ad ogni passo. Sei privo di capacità di giudizio, di lucidità ed altre facoltà mentali tra cui la memoria. In questa assenza di tutto e di più sprofondi lentamente.
Chi ti sta intorno a parte cogliere un'espressione cupa, triste e malinconica del volto non è che capisca molto, perché respiri, mangi, bevi, crede che dormi, sbatti le palpebre, emetti fonemi e ti muovi, per cui tutto va bene. Basta solo appendere la poesia ( aggiungo di merda ) dedicata “al sorriso”, in modo che quando alzi gli occhi dal PC la leggi sempre, ricordarti di ridere di più et voilà! Abbiamo messo una bella pezza e tutto va bene.
Andando bene le cose, si può parlare della situazione personale, universitaria, lavorativa, affettiva come se tutto fosse nella norma, idee, progetti, speranze e quant'altro si voglia farsi dire dal soggetto interessato che ora sta bene, ma c'è qualcosa che non va dentro a quello che si è messa la pezza del “tutto va bene”.
Dentro ti senti desolato, il turbamento si approfondisce al punto di mettere in discussione ed alterare tutto, si incupisce molto: volto, lo sguardo, lineamenti, gesti, parole, pensieri.
Provi a parlarne con chi ti è accanto, magari con quelli che consideri amici. Appena fai notare la cupa tristezza di cui sei preso, è un fuggi-fuggi generale, uno scansarti come se avessi la peste di sopra, uno sbatter porte in faccia ed un cambiar strada. Il massimo che vien tirato fuori è il discorso ipocrita de “ti stai convincendo di idee sbagliate”, “lascia stare queste cose” ( peccato che te le sei trovate addosso e non sai come togliertele) proprio la stessa gente che fintantoché c'erano utili da spartire si era “amici”.
Poi cominci a riprenderti a poco a poco, stai lontano dalle impennate di positività, inizi a non tirar troppo la corda quando va bene, ti metti a conservare momenti belli per poi riscaldarti quando viene il freddo, cerchi il sole, la vita, esperienze, nuovi posti, idee, libri.
Butti molta roba, specialmente l'inutile, seghi rapporti umani, tumuli cadaveri, ti apri un blog, parli, ridi e cerchi di farti ridere perché lo vuoi e non perché te lo hanno detto. Parli, ti confronti, trovi gente che la pensa come te su alcuni punti, ti metti in gioco, fai e sbagli, cadi e ti rialzi.
Inizi a sperare, ad andare avanti, fuggi dal moralismo e dalle idee fanatiche, cerchi di non metter mani in meccanismi umani che ti avvinghiano e cercano materia cerebrale per ingrassare gli ingranaggi e proseguire nel loro moto “perpetuo”.
Fai un passo indietro, magari punti a qualcosa di più tangibile e concreto, cerchi di farti una vita senza troppe seghe mentali, alla fin fine sei contento, anche se gli altri ti prendono per “vecchio”. Fa parte anche questo del gioco, fortuna che un caro amico mi ha portato questo pezzo di “vecchiaia” del quadro della situazione.
Io a qualcosina ho cercato di dar risposta, gli altri forse no. Ci vedremo più avanti.

lunedì 14 settembre 2009

Memoria .


Nell'epoca dei Greci antichi, dai monti della Beozia sgorgavano due sorgenti vicine : Mnemosyne (la Memoria) e Lete (il fiume dell'oblio). Le sorgenti erano personificate in dee, che conferivano dei doni agli umani, rispettivamente : il ricordo e la dimenticanza.
Lete: Dante submerged in the River Lethe, by Gustave Dore: illustration from The Purgatorio.
Questi due doni della mente umana si vanno ad aggiungere al pensiero e la coscienza. Doni o funzioni fisiologiche superiori, il ricordare, il pensiero e la coscienza sono le varie sfaccettature della nostra mente con i loro pro ed i loro contro.
La memoria di per se stesso se la considerasse da sola, scorporata dalla funzione della dimenticanza, darebbe una visione limitata della facoltà in questione , espressione del tempo che scorre all'interno dell'uomo.
La memoria e la dimenticanza potrebbero esser prese in considerazione assieme, perché contemporaneamente agiscono sulle esperienze, in un gioco di intreccio e di collaborazione dove il confine tra le due funzioni è sfumato e difficilmente trovabile.
Potrei dire che siamo noi con la volontà, esplicata tramite varie azioni che decidiamo cosa lasciare fuori dall'acqua e provare a ricordare e cosa immergere sott'acqua per tentare di dimenticare.
Fermo restando che entrambe le posizioni di immersione ed emersione sono labili e facilmente mutabili, dato che un ricordo può sprofondare nell'oblio ed un pensiero può emergere bruscamente dalle profondità della mente, o se mi si permette dalle acque del fiume.
Mnemosine .
Possiamo decidere di rimodellare i ricordi con una serie di azioni dedite alla plasmazione ( costruendo e demolendo parzialmente ) degli eventi, spostandoci ed intrecciando tra di loro le due funzioni del ricordare e del dimenticare.
Possiamo volontariamente non ricordare gli eventi, focalizzarsi su altri, guardare al presente, pensare al futuro, parlare degli eventi passati in maniera libera e senza limitazioni. Ricordare e ridere di eventi, anche spiacevoli, in modo da poterli far scorrere nel fiume dell'oblio.
Scrivere degli umani eventi su fogli di carta o elettronici, scattare foto e metterle in un cassetto per poi ricordarle in un secondo momento, possiamo fare una miriade di cose che ci portano e ci porteranno sempre a ricordare e dimenticare contemporaneamente.
Tra il ricordare ed il dimenticare si muove la coscienza umana, utilizzando una infinità di strumenti per raggiungere ciò che essa vuole.

PS. Ad una lettura postuma alla stesura del post, mi sono reso conto che all'interno del testo ho aperto molte finestre sull'argomento memoria, l'obiettivo era cercare di parlare di due facce ( ricordare e dimenticare) di una medesima medaglia di cui ancora non ho trovato il nome. Arbitrariamente potrei definire la medaglia Beozismo, ma l'idea non è che mi convinca molto dato che la radice della parola si riferisce a stupidità e non ha nulla a che fare con l'argomento.