Giovedì 27 marzo una persona a me molto cara mi ha raccontato una favola che rimarrà per sempre nel mio cuore, ve ne voglio rendere partecipi:
Tanto tempo fa, in un paese lontano c'erano un padre ed un figlio. Entrambi dovevano recarsi in una città vicino per far compere e per il viaggio decisero utilizzare il loro somaro.
Presa la bestia dalla stalla, salito il figliolo sul dorso della stessa, prese le rendini in mano dal padre, il terzetto partì ala volta della cittadina.
Usciti dal paese, la strada attraversava dei campi coltivati, dove laboriosi contadini lavoravano. Uno di questi, fatta una pausa al sole della prima mattina, vide passare il terzetto ed esclamò:
- Figlio ingrato, lui seduto comodo sull'asino, mentre il suo vecchio papà è costretto a camminare.
Al che, il figliolo risentito dalla frase, si rivolse al suo Babbo dicendo:
- Babbo, sali un te sul somaro! Ora cammino un pò io.
Detto fatto, i due si diedero il cambio ed il viaggio proseguì.
Fatta un altro po’ di strada, furono visti da altri villani che zappavano nei campi a bordo strada. Uno di questi nel vedere la scena sbottò:
- Che padre ingrato a far camminare il suo povero figlioletto a pedi, mentre lui sta bello seduto.
Nel sentire queste parole il padre restò un po’ male. Ma gli venne un’ idea e la disse subito al figlio, senza pensarci tanto su:
- Figliolo!
- Che c’è Babbo?
- Mi è venuta un’idea: Perché non saliamo entrambi in sella al ciuchino?
- Ottima idea!
Rispose il figlio voltandosi, e senza farselo ripetere una seconda volta, si fece posto dietro al padre sulla schiena del ciuco.
Percorso un altro tratto di strada e giunti in una nuova contrada, il terzetto fu visto da dei nuovi villani, che a vedere i due sul somaro, esclamarono a gran voce:
- Miserabili! Guarda come sfruttano quel povero ciuchino! Lui poverino deve camminare e portarsi quei due fannulloni di sopra.
Portate dal vento le parole alle orecchie dei due, entrambi si guardarono prima l’un l’altro, poi il ciuchino e si dissero:
- Proseguiamo a piedi!
Detto fatto. Scese prima il figlio, poi il padre e continuarono a piedi sulla strada sterrata.
Era l’ora di pranzo ed erano quasi arrivati alle mura della città, quando da bordo strada, un villano nel guardarli disse:
- Ma guarda questi due cretini, si sono fatti il viaggio a piedi senza usare l’asino. Il ciuco è bell’è riposato e loro sono distrutti dal viaggio.
Padre e figlio divennero rossi in volto dalla vergogna, prima si guardarono in faccia imbarazzati, senza aggiungere una parola, varcarono la soglia del portone della città, mentre alle loro spalle la bestia ragliava a gran voce.