venerdì 11 aprile 2008

Il Babbo, l'asilo ed il figliolo.

Giovedì 27 marzo una persona a me molto cara mi ha raccontato una favola che rimarrà per sempre nel mio cuore, ve ne voglio rendere partecipi:

Tanto tempo fa, in un paese lontano c'erano un padre ed un figlio. Entrambi dovevano recarsi in una città vicino per far compere e per il viaggio decisero utilizzare il loro somaro.

Presa la bestia dalla stalla, salito il figliolo sul dorso della stessa, prese le rendini in mano dal padre, il terzetto partì ala volta della cittadina.

Usciti dal paese, la strada attraversava dei campi coltivati, dove laboriosi contadini lavoravano. Uno di questi, fatta una pausa al sole della prima mattina, vide passare il terzetto ed esclamò:

- Figlio ingrato, lui seduto comodo sull'asino, mentre il suo vecchio papà è costretto a camminare.

Al che, il figliolo risentito dalla frase, si rivolse al suo Babbo dicendo:

- Babbo, sali un te sul somaro! Ora cammino un pò io.

Detto fatto, i due si diedero il cambio ed il viaggio proseguì.

Fatta un altro po’ di strada, furono visti da altri villani che zappavano nei campi a bordo strada. Uno di questi nel vedere la scena sbottò:

- Che padre ingrato a far camminare il suo povero figlioletto a pedi, mentre lui sta bello seduto.

Nel sentire queste parole il padre restò un po’ male. Ma gli venne un’ idea e la disse subito al figlio, senza pensarci tanto su:

- Figliolo!

- Che c’è Babbo?

- Mi è venuta un’idea: Perché non saliamo entrambi in sella al ciuchino?

- Ottima idea!

Rispose il figlio voltandosi, e senza farselo ripetere una seconda volta, si fece posto dietro al padre sulla schiena del ciuco.

Percorso un altro tratto di strada e giunti in una nuova contrada, il terzetto fu visto da dei nuovi villani, che a vedere i due sul somaro, esclamarono a gran voce:

- Miserabili! Guarda come sfruttano quel povero ciuchino! Lui poverino deve camminare e portarsi quei due fannulloni di sopra.

Portate dal vento le parole alle orecchie dei due, entrambi si guardarono prima l’un l’altro, poi il ciuchino e si dissero:

- Proseguiamo a piedi!

Detto fatto. Scese prima il figlio, poi il padre e continuarono a piedi sulla strada sterrata.

Era l’ora di pranzo ed erano quasi arrivati alle mura della città, quando da bordo strada, un villano nel guardarli disse:

- Ma guarda questi due cretini, si sono fatti il viaggio a piedi senza usare l’asino. Il ciuco è bell’è riposato e loro sono distrutti dal viaggio.

Padre e figlio divennero rossi in volto dalla vergogna, prima si guardarono in faccia imbarazzati, senza aggiungere una parola, varcarono la soglia del portone della città, mentre alle loro spalle la bestia ragliava a gran voce.


giovedì 10 aprile 2008

Quota 9000 .

E non solo .

Raggiunta quota 9000 presenze nell’isola, mentre il contatore supera livello 9744.

A parte i commenti anonimi, lesivi ed offensivi ( che da ora in poi decido di non pubblicare più ), per il resto c’è da segnalare il perdurare dello SPAM sul sito e le numerose visite.

Una cosa è certa, mi piacerebbe leggere qualche vostro commento: Le critiche a volto scoperto sono ben accette.


martedì 8 aprile 2008

Paese dalle istituzioni logore .

Come un muro vecchio e dismesso dalle intemperie, anche il nostro paese cade a pezzi…E non è bello .

Lo stato Italiano potrebbe essere paragonato strutturalmente ad una casa, dove ogni cosa ha la sua funzione ed è necessaria. Se le varie parti della casa non vengono riparate o meglio ancora sostituite nel momento del danneggiamento, si avvia la strada del decadimento della struttura.

Con questo paragone voglio dire che se in un paese che non è cresciuto, dove i posti di lavoro sono sempre gli stessi di 20 anni fa, aumentati non per una crescita strutturale con nuove opportunità lavorative, ma con una scelta politica di dividere il lavoro esistente in 2 parti o peggio ancora in tante piccole parti, con contratti a termine e precariato lavorativo, da una parte abbiamo aumentato l’occupazione sulla carta, dall’altra abbiamo dato un colpo alla struttura dello stato italiano, fondato sul lavoro.

Aggiungo un’altra considerazione, se i ragazzi di oggi, futuri cittadini dello stato italiano di domani, sono formati da una classe docente: vecchia, non aggiornata, confusa dalle continue riforme scolastiche e circolari di governo, demotivata, malata e non rappresentata. Cosa credete che esca fuori da quegli istituti scolastici? Cittadini ? Nooo, gente incazzata che non vuole imparare nulla, demotivata e soprattutto ignoranti.

La lista potrebbe continuare con altri pezzi del nostro paese che se ne vanno, peggiorando la situazione, alterandola e rischiandola di comprometterla. Cosa possiamo fare? Singolarmente tanto, anzi tantissimo, perché poi noi singoli individui siamo i mattoni dello stato italiano e se non c’è il cemento dei servizi dello stato, facciamo già un primo passo pagando tutti le tasse, poi il resto vien da se…


Orario Pagamento Ticket Ospedale di Milazzo .

Documento esposto all’ufficio pagamento Ticket dell’Ospedale di Milazzo .

La foto risale al 02 Aprile 2008, spero vivamente che risulti utile ai naviganti dell’Isola di Melee.


lunedì 7 aprile 2008

Scambiare la Collaborazione per la Sostituzione .

Mi è capitato che un collega con tranquillità e spontaneità abbia provato a scaricarmi un suo adempimento legale nei confronti del datore di lavoro.

L’evento era l’esser bloccati su un’isola minore e mi si delegava, senza preventivamente chiedere e senza educazione, di informare Io il responsabile di progetto.

Da parte mia vista la non mia sottoscrizione del suo contratto lavorativo, visto l’obbligo personale all’adempimento delle parti amministrative, visto il chiaro riferimento contrattuale all’obbligo personale di comunicazione di disservizi, visto il mio esser in ritiro di studio in frazione di Milazzo e visto che si pretenda dalla collaborazione verso altri, una sostituzione del facente funzioni, me ne sono semplicemente lavate le mani, dato che oltre ai cellulari per le chiamate vocali, abbiamo i cellulari per gli SMS, gli MMS, abbiamo la rete fissa telefonica per le chiamate a voce e per i FAX, abbiamo internet per mandare e – mail e VOIP, tanto per citare i canali più conosciuti per contattare una persona, magari anche da un Internet Point..

Mi domando: Ma se gli indigeni riescono a collegarsi ad Internet dal cuore della foresta Amazzonica, per mandare e-mail, dalle isole non si riesce neanche ad esplicare la comunicazione degli obblighi personali di contratto?

La cosa mi ha puzzato molto di scarica barile e non nego mi ha fatto incazzare molto. Infatti poi si è sentito lo schianto per terra del barile quando nessuno lo ha preso mentre veniva scaricato, qualcuno ha sbattuto con il culo per terra e si è fatto male.