venerdì 30 novembre 2007

Fratelli di sangue .

Fratelli di sangue .

Come potete ben vedere dal’immagine, il libro che per ora leggo è “Fratelli di Sangue”. Il testo nasce dalla collaborazione di Nicola Gratteri, sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ed Antonio Nicaso, scrittore professionista, specializzato nel genere letterario divulgativo / scientifico / malavitoso. Il risultato di questa collaborazione ? Il libro maledettamente crudo sulla “’ndrangheta”.

Il fenomeno ( è riduttivo definirlo così ) viene raccontato in ogni città, provincia, angolo della regione Calabria, senza scordarsi le colonie extra – regionali ed extra – italiane. Oltre a tracciare una cartina dettagliata della malavita, la perizia e l’accuratezza con cui si parte per ogni / città / luogo / clan nel ricomporre le origini, luoghi, persone, nomi, cognomi e date, farebbero invidia a qualunque storico che proverebbe a ricostruire gli eventi storici. Data l’accortezza di ricerca, si riesce a raccontare tutto quello che accade al di là dello stretto, senza scordarsi i legami tra continente ed isola .

E’ un susseguirsi di stragi, sequestri, rapine, gente sciolta nell’acido, omicidi, imboscate, riciclaggio di denaro, appalti truccati, intimidazioni, spaccio di droga, contrabbando di sigarette, armi, persone e vendette di sangue, perché è il legame di sangue che tiene unita una bestia ‘ndranghetista alla sua stalla / famiglia.

La lettura è un po’ pesante, dati i continui nomi simili di persone che si susseguono, senza scordare i luoghi più impossibili della punta dello stivale che fanno da scenario a questa macabra danza della morte, che sistematicamente si consuma e partorisce morti .

Se volete farvi un’ idea di cosa sia la ‘ndrangheta, di come ve la possiate ritrovare a fianco, magari vestita per bene, che guida la mini minor, con una laurea, che parla un italiano corretto e che per demarcare l’appartenenza tira fuori una botta di dialetto, oppure che non stacca una parola di italiano e si ostina a parlarti in calabrese, con un senso di appartenenza ad una famiglia che vanta come nobile, che magari vi ritrovate in una casa dove solo voi contate 7 uscite, che magari vi ritrovate a sentire strani discorsi su morti ammazzati in famiglia, di vendette, di obblighi, di raccomandazioni spinte, di persone / professori che si comportano male e che non portano rispetto, se vi è capitato qualcuno di queste cose ( o simili ), leggetevi il libro e cercate di capire il cognome del vostro interlocutore e da dove viene, potreste avere delle belle sorprese.

Perché la gente non dona sangue ?

Il più bel quadro sulla donazione che abbia mai visto .

Un po’ di tempo fa ho avuto una bella discussione con Tino sulla donazione di sangue. Eravamo entrambi due AVISINI che discutevano dell’argomento “donazione sangue” e potete immaginarvi le forti corde dell’animo che abbiamo toccato.

Il momento più intenso della discussione è nato quando Tino mi ha detto

- Sai Fabio.. è brutto dirlo.. ma finché la gente non viene messa di Fronte alla più tragica delle eventualità se ne stra-fotte e guarda la malattia o la morte degli altri come un fatto irrilevante.

Devo dire che in questa bella battuta, Tino ha sintetizzato il muro di indifferenza dietro cui le persone si celano per non donare sangue, dicendosi tra se e se: ma io sto bene! Cosa me ne importa? Auguro e prego che un bel giorno nessuno più debba aver necessità di sangue sulla faccia della terra. Allora si che sarà una splendida giornata.

Voglia di restar solo .

Solitudine .

Per ora non chiedo molto, solo di esser lasciato in pace, con i miei studi, i miei obiettivi da raggiungere, il medico che voglio diventare, le esperienze che voglio provare e le decisioni che voglio tirare .

Forse posso cercare una parola di conforto, uno scambiare quattro chiacchere, ma niente di più, non voglio ne legami, ne sentimenti, ne tanto meno tanti grilli per la testa, voglio restare solo con me stesso, capire tante cose, ragionarci e non essere disturbato, anche perché non c’è nulla per nessuno per ora, solo confusione, rabbia, voglia di cambiare e fare: un cantiere aperto che nessuno può decidere di chiudere, se non io.

mercoledì 28 novembre 2007

Il mirino del cecchino .

Un bel mirino per puntare, mirare e sparare .
Si apre un nuovo scaffale nella mia libreria di Alessandria: Il mirino del cecchino. Spazio dedicato al ragionare sugli eventi quotidiani, su ciò che accade, vedo, sento, capisco, intuisco, deduco, percepisco, scorgo e decido.
Il tutto condito con una punta di critica ( che non manca mai ), a volte anche pesante, ma finalizzata a vedere le cose come stanno, senza tanti giri di parole . 
Così si prova a vedere le cose in maniera più precisa, si prova a calibrarle, a prendere la mira, a valutarle e perché no? Anche a spararci di sopra, proprio come fanno i cecchini.

Progetto: Foto di una Milazzo di inizio Millennio .

Mici al Borgo di Milazzo.

Da un po’ di tempo mi balenava per la testa un piccolo progetto: Scattare un reportage di foto raffiguranti la Milazzo di oggi, contemporanea, che vediamo tutti i giorni. La città fatta di persone, luoghi, lavori, volti, visi, mestieri e modi di fare. Un piccolo occhio obiettivo per fermare l’immagine odierna, conservarla e poterla poi rivedere più in là.

La prima foto che presento si intitola: Gatti al chiaro di lampione. Come potete ben vedere, sono ritratti due mici sul davanzale, di cui uno punta il lampione. Nello sfondo si vede un tratto del castello, mentre la luce pubblica fa risaltare il giallo della facciata.

Che ve ne pare? Alla prossima fotografia .

Comincio a capirci qualcosa .

I miei bellissimi Rollerblade .

In questi ultimi giorni, nel primo pomeriggio, invece di spamparazzarmi sul divano, preferisco a giorni alterni prendere i pattini in linea e di farmi un giro. Fino ad ora sono stato in Marina Garibaldi e nel porto, i posti erano discreti ma non perfetti, vuoi perché le superfici non erano molto pulite, magari erano un po’ ruvide, oppure strette.

Il fatto sta che ogni volta il mio bel scivolone per terra me lo sono procurato! Un male al culo, perché fortunatamente cado seduto, come un bimbo con il pannolone, peccato che non ho i pampers ad attutire la botta. Ma non si può avere tutto, quindi per ora mi basta riuscire a fare già qualche prova, sfruttandomi le belle giornate che spuntano fuori e godendomi una mezz’ora di sole all’aperto, se no rischierei di essere sepolto vivo in casa quasi sempre a studiare .

lunedì 26 novembre 2007

Sfondato il limite dei 90 kg .

Gira la ruota, gira la ruota…. AAAAAAAARRRGGGGGH !

Stamane salgo sulla bilancia come ogni mattina, e con mia grande sorpresa cosa leggo? 89 Kg e 300 hg . Wow! Controllandomi nel mangiare, consumando pasti ad orari decenti ( se poi mi riduco ad orari tardi mi prendo un bicchiere di latte ) ed un bel po’ di moto, i risultati si vedono.

La Linea #215.

Assaggio del lavoro di Osvaldo Cavandoli, simpatia assicurata !

Osvaldo Cavandoli.

Osvaldo ed il suo personaggio “La linea” .

Che nel disegno amo la linea netta, semplice e ben definita è un dato di fatto, lo testimoniano i disegni che maggiormente preferisco. Uno tra questi è il logo che accompagna le foto, il suo stile si rifà a Cavandoli, i cui cartoni animati mi hanno sempre affascinato.

Grazie a wikipedia, ho avuto modo di conoscerne i dati principali, dell’artista, ed ho il piacere di pubblicarne il collegamento alla pagina dove viene ricordato, cosa dire, se non : Buona lettura!

http://it.wikipedia.org/wiki/Osvaldo_Cavandoli

domenica 25 novembre 2007

Pomeriggio indimenticabile .

Voliamo con la bici .

Oggi è stato un pomeriggio di avventure e scoperte . Scoccate le 14.30, faccio due rapidi calcoli, decidendo di prendere la bici, ho voglia di vedere un po’ come sono i dintorni e buttarmi all’avventura.

Dopo un forzata sosta per un brutto scatenamento, sono arrivato a Grazia, dove ho cominciato a girare per tutti i vicoli del posto, superato il cavalcavia, mi sono avventurato per le campagne di San Marco. Campi verdi e bellissimi, pianeggianti, liberi, senza troppe recinzioni, ho pedalato per un lungo viale alberato di ulivi, fino a sbucare sulla SS 113 all’altezza di contrada Faraona.

Non contento delle scoperte, mi sono buttato verso la zona industriale di Corriolo. La testa mi ha portato alla lingua di spiaggia davanti alla centrale elettrica: un angolo meraviglioso. Nessuna persona ( tranne gli operai degli impianti ), la sabbia compatta, un molo tutto per me, dove avventurarmi in mare aperto e sentire l’acqua calda di scarico delle turbine ed infine una battigia perfetta.

Perfetta per correre, tanto che alla terza volta che ci ho pensato, mi sono tolto le scarpe ed ho iniziato a correre a piedi nudi sulla sabbia. La bellezza dei piedi bagnati dall’acqua di mare, la sabbia che ti accoglie al tuo passaggio, gli spruzzi d’acqua che sollevi ad ogni passo, una sensazione stupenda di libertà.

Mentre le luci artificiali iniziavano ad accendersi, ho realizzato di tornare a casa. Puliti i piedi e sollevata al bici, mi sono fatto tutto l’asse viario in un men che non si dica. Nel giro di una ventina di minuti ero a casa, con il culo dolorante e bloccato a farmi al doccia.

Che bel pomeriggio!

Crozza Italia .

Maurizio Crozza, sia benedetta la sua ironia in questa Italia tanto arlecchina e brigante .

La Domenica sera scorsa, finalmente si vedeva la7 e finalmente mi sono sparato: Crozza Italia! Dico: Ma se non fosse per lui dove cazzo è finita la satira italiana in TV? Dove cazzo è finito il diritto alla satira? Dove? Dove ? Dove? Me lo spiegateeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

E Luttazzi? Il Sabato sera su La 7!!!!!!! AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGHHHHHHHH!!!!!!!! Meno male che c’è questa nuova emittente, meno male.

Riservatezza .


La riservatezza mi ha portato ad accumulare tutto, a costruirmi una diga per la rabbia che avevo ed ho in corpo. La riservatezza mi porta a non parlare, la riservatezza e l'assenza di altri mezzi mi ha portato dove ero arrivato. Il blog vuol essere una soluzione di cui ho pesantemente pagato dentro e fuori casa le conseguenze..
Tale spazio virtuale, vuole essere un posto dove poter parlare, esprimere la propria, pensare e riflettere, osservare e capire, raccontare e prendere le distanze, un posto dove ci sia libertà di pensiero, di opinione, di interessi. Fermo restando che la libertà in blog è poi trasportata nel quotidiano, con conseguenti prezzi che comporta.
Sul vecchio post "quando prendi e pretendi" ho raggiunto un obiettivo: raccontare finalmente a qualcuno cosa mi succede, rompendo il muro della riservatezza.
La serie di post usciti a seguito della rottura della muraglia della riservatezza, sono stati sulla “rabbia”, uno dietro l’altro, come una esplosione vulcanica. Anche in questo caso l’evento ha nuovamente destato scalpore.
La rottura di questo muro, molte volte mi porta ad arrecare danni agli altri, a volte sconcerta, altre volte disarma, altre volte sbalordisce. Vorrei solo dire una cosa, oltre quella riservatezza che ho di mio, c’è una persona normale, con difetti, problemi, dubbi ed altri lati negativi, se le persone si sorprendono / infastidiscono per quello che ne esce fuori, mi dispiace per loro, non ci posso far nulla, sono fatto anche di lati negativi. Sono messi dietro alla riservatezza, perché mi fanno male, ma ci sono, e nessuno si può permettere di rifiutarli, di rispedirli oltre cortina perché non piacciono o tanto meno credere che ci sia “solo il buono”, ci sono anche i lati negativi di una persona.