domenica 21 agosto 2011

Seghe .

Mentali .

A partire dal 26 Gennaio del corrente anno in poi, una cosa ho imparato nel proseguire sulla mia strada: Farmi meno seghe mentali. Sarà una frase scontata, ma fino a quando personalmente non si riesce a coglierne il significato, intercalarla nell'ambito della vita di tutti i giorni, nei momenti in cui questa frase serve, fino ad allora, fino a quando questo lavoro non è stato fatto, la frase resta una semplice frase di retorica, fredda, vuota ed inutile, come le tante cose che in un passato inondavano la mia vita, la affollavano e ne impedivano lo scorrimento.
Ero alla guida di un'auto, sul lungomare di Roccalumera, mentre facevo la spesa. Le idee su le idee mi si susseguivano in testa: avevo scordato il cellulare, era tardi per tornare indietro ( frase bastarda e correggibile con un c'è ancora tempo per rimediare) e prenderlo, già mi immaginavo le discussioni nate da questa irrintracciabilità, immaginavo i possibili colpi che mi sarebbero potuti arrivare. Ad un certo punto, ero all'altezza del futuro hotel su lungomare, sarà stata la mole dell' ecomostro pendente, sarà stato l'asfittico dell'abitacolo, ho gridato basta dentro di me.
Ho mandato alla malora tutte le idee e tutti i pensieri che mi assillavano, ho deciso d irel resettare, piallare, cancellare le cose e mi sono rimesso in moto, dato che il vertice del ragionamento che faceva quadrare tutto era dato da una osservazione sull'utilità di questi ragionamenti su ragionamenti: che mi vado a snervare ora? Cosa ci concludo a sfinirmi su ipotesi e contro – ipotesi possibili? La cosa mi permetterà di vivere meglio? Arriverò prima? Avrò una mente più libera e sgombra per affrontare gli attacchi? Avrò una visione migliore? Tutto questo mi aiuta?
Lì, in quella piccola chiave di volta che chiudeva l'arco del ragionamento, visto e provato che teneva, in quel preciso istante ho mandato a quel paese tutto e tutti, ho aperto la porta ed ho sgombrato il campo.
Mi sono sentito meglio ed oggi scriverne, mi permette di ritrovare un minimo di forze per poter vedere con ottimismo alle numerose problematiche che mi affollano la mente alcune mattine, verso le quali finora ho avuto delle risposte a seghe mentali: cioè un circolo vizioso senza uscita di sorta.