giovedì 10 luglio 2008

Rete Kaputt !

Torno a casa dal corso di formazione, accendo il PC, mi connetto ad internet e cosa succede? Tutto impallato, rallentato, bloccato. Parte d’obbligo la scansione con l’antivirus e trovo una sfilza impressionante di troiani.
Cambio 3 antivirus, tutti aggiornati, ma non cambia molto. La speranza è legata a degli strumenti di rimozione troiani della Symantec, che da 4 giorni scandiscono e controllano in lungo ed in largo il PC… Vediamo… Intanto l’isola per ora non la posso seguire molto .

AVE ATQUE VALE

Inno ufficiale dell’isola di Melee .

Questa è la versione con la Sound Blaster .
Correva l’anno 1992, quando mio fratello portò a casa un paio di floppy – disk dal titolo bizzarro: The secret of Monkey Island. Li lasciai in un angolo fino a quando non arrivò l’estate.
Con la bella stagione, il tempo a disposizione aumentava e riuscii a trovare 5 minuti per installare il nuovo gioco.
Era sera inoltrata, la noia mista al sonno mi assaliva quando il led dell’Hard disk ( un 40 Mbyte! ) iniziò a lampeggiare, l’altoparlante del PC speaker iniziò a vibrare e ad emettere i primi suoni. La suonata era quella della canzoncina in questione, alla quale ho legato tanti momenti felici di videogioco, confronto con gli altri, scherzo e scambio di opinioni, insieme alle emozioni suscitate dalla storia assurda che si sviluppava.
L’avventura grafica era un mix esplosivo di : pirati, tesori segreti, fantasmi, cannibali vegetariani, scimmie, vascelli fantasma, isole caraibiche, evasioni, scherzi assurdi, vudù, scherma, oggetti buffi ( come p.e. un pollo di gomma con la carrucola in mezzo ), circhi e tanto altro.
Prendete tutto questo, aggiungete dialoghi ora interessanti, ora buffi ( parlavate con il cane del Bar SCUMM ), una grafica accattivante per l’epoca ( il massimo era su AMIGA la VGA a 256 colori! ) insieme a delle musichette orecchiabili ed otterrete la miscela esplosiva che ha fatto saltare in aria i cervelli di migliaia, ma che dico, milioni di videogiocatori dell’epoca.
Il resto furono semplici sequel…

domenica 6 luglio 2008

Città romana .

Una cittadina romana aveva una organizzazione scrupolosa e meticolosa. Al momento della fondazione c’era la parte centrale, sacra, inviolabile, consacrata agli dei che era l’Urbs ( parte in rosso ), potremo dire la parte più intima della stessa.
All’esterno dell’Urbs c’era lo spazio del Pomerio ( parte in giallo ), area dove non si poteva costruire, piantare, seppellire, abitare e passare, diciamo una zona di confine, oltre il quale non ci si poteva avventurare.
Oltre il Pomerio c’era il resto del mondo, simpaticamente raffigurato in verde acqua. C’è un bel articolo in proposito su l’insostituibile Wikipedia, riporto di seguito il link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Pomerio

Si potrebbe paragonare la struttura di una città romana all’architettura interna di una persona. La parte dell’Urbs ( in rosso ) è quella intima, personale e riservata; la parte del pomerio ( in giallo ) è quello spaccato che mostriamo all’esterno, mentre la parte esterna ( in verde ) a seconda della distanza dal pomerio è lo spazio che riserviamo a gli altri, dove la maggiore o minore distanza è in funzione della maggiore o minore intimità che abbiamo con la persona che si avvicina alle “mura” della nostra città.

Tornato….


Come ogni buon siciliano che torna a casa, anche io ho traghettato. La 5 giorni ad Amantea per la formazione specifica AVIS è volta al termine, con la sacca piena di tante cose. Cose belle e cose brutte, ma in definitiva le cose belle sono state più delle brutte, e di queste ultime non c’è molto da dire ora.
Cosa aggiungere, se non:

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Dopo un po’ di riposo…