Occhio clinico .
Dal dialogo con il paziente, escono fuori i sintomi, ma non in maniera chiara ed esplicita, ma in modo poco esplicativo. A volte sono dilungati in saghe della propria vita, altre volte dispersi in racconti fantasiosi, altre volte vengono sputati lì per lì, oppure quasi nascosti per paura di non volersi male.
Star dietro a tutti i sintomi narrati dal paziente è quasi impossibile, ti perderesti un una babele di particolari, dove uscirsene fuori sarebbe come uscirsene da un labirinto. Star dietro ai trattiti è altrettanto difficile, perché il trattato ti porta tutti i segni e sintomi, ed il trattato è migliore quanta più ampia e vasta è la presentazione dei sintomi e segni. In qualche maniera uno deve pur fare per giungere alla diagnosi. Come?
La risposta è nei segni e sintomi specifici. Nel caso della malattia di Meniere, i sintomi specifici sono 3:
Vertigini + acufeni + Ipoacusia .
Il trattato oltre a questi sintomi, te ne presenta altri, ma tra il paziente e le fonti letterarie, in qualche modo si deve pur fare diagnosi. E qui spunta l’occhio clinico, cioè capacità di ragionamento clinico, osservazione, buona tecnica ed esperienza, che ti permettono di sfogliare i vari sintomi e di arrivare ad una diagnosi.
Ci stiamo lavorando…