sabato 3 novembre 2007

L’AVIS Giovani Sicilia .


Logo dell’AVIS Giovani Sicilia.

Ho 27 anni e da regolamento potrei rientrare nell’AVIS Giovani, ma mi sento più AVISINO che AVISINO Giovane. L’AVIS Giovani può essere una palestra di allenamento e sensibilizzazione per Ragazzi dai 12 / 13 anni in su, ma dai 20 anni ai 30, le cose cambiano. Superata la soglia dei 20, ed ancor di più dei 25, cambi mentalità, vedi le cose in maniera differente e sei propenso a confrontarti con adulti, piuttosto che con ragazzini.
Io ho la fortuna che in sede ci sono dei ragazzi/e in gamba ed intraprendenti, i cui discorsi e modi di ragionare farebbero invidia ad un trentenne, ma ciò non toglie che mi confronto con altre persone che di mentalità fanno 10 anni, anche se sulla carta sono maggiorenni.
Questi ragazzi / ragazze sono in gamba, si può organizzare e fare tante cose, ma alla fin fine non sono una turma, sono pochi. Il risultato si è ottenuto da una parte grazie alla loro disponibilità, dall’altra perché li ho seguiti.
Se dovessi prendere delle cariche o degli impegni extra – sede, vedi a livello provinciale, si delineerebbe una situazione di dissipazione del già poco tempo che ho. La dissipazione sarebbe a livello della provincia, con l’onere di saltare da un versante all’altro dei due mari, fermo restando che si parlerebbe di un continuo correre per garantire l’istituzione, non per favorire la crescita, dato che le realtà locali giovanili vedono si degli elementi, ma troppo pochi per garantire l’apertura di sedi AVIS Giovani a livello locale.
In definitiva, di potrebbe aprire una sede provinciale, ma bisognerebbe vedere se ci sono le figure stesse per garantirla e da questo punto di vista, mi sembra che siamo abbastanza pochi. Si delineerebbe una situazione dove le poche forze locali milazzesi verrebbero diluite nella provincia, si manderebbe a monte l’intero lavoro di 1 anno e passa, con i miei impegni personali più propensi ad un campo medico / sanitario piuttosto che associativo / ricreativo.

Indice di lurdia ( sporcizia ) di Milazzo .


Come viene trattato l’albero .


Ormai non aggiorno l’indice di Lurida di Milazzo da un mese abbondante, date le tante cose da fare: impegni, studio, AVIS, sport, pratica. È giunto il momento di tirare le somme dell’esperienza.
La prima cosa che salta agli occhi è l’utilizzo dell’alberello davanti alla sede AVIS, è diventato un cassonetto e non un bene pubblico da tutelare, quando c’è il cestino per i rifiuti a pochi metri di distanza.
La seconda cosa che salta agli occhi è l’alberello stesso di oleandro, ha fiorito per tutta l’estate e fino alla metà di ottobre, prima che si avventasse il maltempo a Milazzo.
La un’altra nota positiva è il verde lucente che l’ha accompagnato per tutti i torridi medi estivi, se crescono le verdi fronde, cresce pure la speranza di un po’ di ombra.
Quello che butta giù è l’utilizzo dell’alberello, da parte dei genitori che attendono all’uscita i figli da scuola, come cassonetto della nettezza urbana: vi buttano dentro l’impossibile e le peggiori cose.
Mi rivolgo al cittadino milazzese che porta il cane a cagare ogni sera, fai cagare il cane, fagli fare i suoi bisogni, ma raccogli gli escrementi del tuo animale.
Il totale dell’esperienza è positiva, mi ha permesso di vedere il posto dove abito da un occhio diverso, vedere il comportamento altrui verso i verde pubblico, come si comportano con le cose pubbliche e di capire quale è il livello di ignoranza locale, o dovrei dire di cultura locale della cosa pubblica?
Anche se la serie di post chiude, continuerò a curare l’alberello.


martedì 30 ottobre 2007

Hero Quest.

Il frontespizio del “Il libro delle imprese” dell’omonimo gioco da tavola .

Era un piovoso pomeriggio di ottobre, quando Piero invitò me ed un altro ragazzino (Giulio ) a giocare a casa sua. Il pomeriggio non era stato uno dei più divertenti anche perché fuori pioveva. Ad un certo punto a Piero gli venne la malsana idea di giocare ad “Hero Quest”, nessuno dei due ospiti lo conosceva, ed incuriositi accettammo.

Calammo la serranda, spegnemmo le luci se non una lampadina da scrivania, stendemmo un tappeto per terra e ci sdraiammo sopra. Piero uscì fuori lo scatolone, nero, stampato in ogni angolo e da un grande frontespizio pieno di orchi, goblin, fimir, scheletri, guerrieri del caos e maghi del male. La fantasia mista alla paura iniziò a divorarmi insieme alla curiosità, ci affrettammo ad aprire il contenitore per soddisfare i nostri appetiti.

La sorpresa fu maggiore delle aspettative, nel vedere decine di miniature verdi, rosse, grigie e bianche, raffiguranti tutti i mostri della scatola, nei più minimi particolare. Sotto - sotto ce la stavamo cagando nel vedere tutti quei mostri, ma l’idea di una bella avventura fantasy – horror allo stesso tempo ci spingeva ad avventurarci.

Piero prese “Il libro delle imprese” ed iniziò a leggere l’introduzione, si parlava di avventure, mostri, maghi, rischi e chi più ne ha più ne metta. Finito di leggere il prologo ci ritrovammo eccitatissimi, pronti a divorarci un orco se lo avessimo avuto di fronte. Stendemmo il tabellone, Piero iniziò a posizionarvi le porte, i muri, i tavoli ed ogni piccolo particolare, in modo da ricreare il più possibile lo scenario di un combattimento.

Il campo di battaglia fu pronto, mancava solamente di scegliere i ruoli: Piero scelse il game master, Giulio il Barbaro ed io il Nano (anche se il migliore resterà sempre l’elfo). Partimmo con la prima avventura, dove ci buttammo a capofitto, tra assalti con i dati rossi pregando per un teschio e difendendoci con gli stessi dati, sperando in uno scudo. La prima avventura terminò e poi venne la seconda, la terza, la quarta non la realizzammo perché dovemmo tornare a casa.

Di li a pochi giorni ruppi il salvadanaio e comprai la mia copia personale di Hero Quest…… E lì furono guai, per me e per la Cristi che mi assecondò nel giocare ( con tanta pazienza =) .

Grazie Piero, grazie Cristina.

Novalgina e carovita .

A sinistra la vecchia scatola, a destra il nuovo acquisto .

L’altro giorno mi è venuto un mal di testa formato condominio, ed ho cercato della novalgina nello sportellino dei farmaci per fronteggiare il dolore. Apro le ante e la trovo, ma la scatola era del 2000 circa e quindi il farmaco era ampiamente scaduto (gennaio 2006). Il giorno seguente mi reco alla farmacia più vicina e compro lo stesso flacone da 20ml del farmaco, per la bellezza di 5,41€.

Incuriosito dal prezzo ed interessato al confronto, torno a casa e avvicino i prezzi riportate sulle confezioni:

Flacone da 20ml, nel 2000 costo: 4,13€

Flacone da 20ml, nel 2007 costo: 5,41€

Se aggiungo che il vecchio prezzo il lire, convertito in euro ammontava a circa:

Flacone da 20ml, nel 2000 costo: 3,93€

2 veloci calcoli :

( 5,41 – 3,93 ) € = 1,48 €

La differenza è di 1,48€! Minchia!

Meglio vedere i lati positivi delle cose, piuttosto che intossicarsi con il lato brutto .


Ho cominciato a scrivere una decina di biglietti per non scordare le cose che mi passavano per la testa, il risultato finale è stata una tasca piena di foglietti, un senso di malessere generale, come quando cerchi di risolvere un problema e non ne vieni a capo, hai tutti gli estremi, i dati, ma non trovi la soluzione. Ho provato a disconnettermi un po’, guardando le foto del passato.
Tra le tante fotografie digitali, catalogate per anno, sono riuscito un po’ a muovermi tra i ricordi, tra cui la gita a Salina del 2005.
E' stata una esperienza che mi ha permesso di vedere l'isola e la flora dall'intenso verde, i bei panorami mozzafiato a strapiombo sul mare, insieme a Pollara, angolo di paradiso e disperazione.
Tra le tante fotografie ho trovato quella di me ed Antonella sorridenti. Ci sono tante cose negative di quel giorno e di quel periodo, potrei scrivere e forse scriverò quello che mi passava per la testa e che mi ha creato qualche problema, ma se vedo solo i lati negativi della cosa, rischio di intossicarmi l'esistenza.
Preferisco ricordare i momenti belli che rivangarne i brutti, così se dovessi associare l'esperienza passata ad una foto, sceglierei quella dove almeno si sorrideva e si provava ad essere felici.
E' facile lamentarsi e cadere in un torpore di scontento nel presente, ma oggi ho Briciola al mio fianco e con lei voglio camminare e fare tante cose assieme, tante, tantissime, fino a quando lo vorremo.... Ti amo :-x.