giovedì 20 marzo 2014

Cose da Fare .

Le cose cambiano .
Giornata bella, camminata sotto un bel sole ed in buona compagnia, gita a Tindari ed un ottimo pranzo. Nuovamente camminata nella riserva naturale di Marinello e sono arrivato .
Giornata impegnativa, torno a casa stanco come non mai e sento i colpi della sorella mia arrivarmi di sopra.
Rifletto, penso e ragiono, forse troppo, c'è da uscirsene fuori da questo diallele. Fare una lista delle cose da fare? Già fatta/e, troppo lunghe ed ingestibili. L'ultima evoluzione è scrivere alla cosa da fare il giorno del concepimento, della sua nascita o cassazione, oltre i giorni trascorsi, ma mi sembra da regime militare. Intuizione. Suddividere le varie “cose da fare” secondo un'ottica in cui Io sono al centro.
Se la cosa da fare mi riguarda in pieno, sono di fronte ad una Necessità. Se la cosa da fare riguarda una relazione presa con secondi siamo nel campo degli Impegni. Se dovesse riguardare una relazione con Terzi si andrebbe a parlare di Obbligo. Se dovesse riguardare me in relazione al futuro, sono nel campo dei Progetti.
Il confine non è ben chiaro tra i tre ( o quattro fate voi) campi/fogli, che una volta compilati verranno scannerizzati e custoditi per non far carta inutile, ma già porsi la domanda se la cosa mi riguarda e come mi potrebbe interessare, è un passo avanti verso la semplificazione della vita.
Un piccolo passo dal punto di vista altrui, una bella pagina bianca che si apre nella mia vita in un periodo impegnativo per me.

martedì 18 marzo 2014

Il suo Silenzio .

Mi fece male al cuore.
Mi fa male al cuore il suo cupo silenzio .

La linea si chiude, intorno il Peloro Jonico versa lacrime per me su un lungomare di Alì Terme, da cui sotto la pioggia si vedono in lontananza le Calabrie.
Da quel 14 Novembre in poi il Silenzio.
Come se il mare l'avesse inghiottita, portandosi via Lei e ciò che Lei era per me, non lasciando nulla su cui piangere. Una notizia da cui trarre conforto, un ciao, un arrivederci, un “son viva”, un “come stai?”, un pensiero. Niente.
Tabula rasa, finito in discarica, nel dimenticatoio. Da come mi ha lasciato per la sua parte deduco che non valevo molto. La cosa mi corrode le carni, mi sento come un pupazzo usato e gettato.
Un po come fu per l'amicizia ( almeno per me ) con Tommaso, dall'oggi al domani scomparso e riemerso quando aveva bisogno.
Non può essere una macchina, indifferente alle emozioni umane. Avrà provato qualcosa, ma lo avrà percepito? Forse avrà spinto in profondità ciò che provò, ma prima o poi riemergerà .