venerdì 22 agosto 2008

Escursione alle Grottacce .



Era un po’ che mi frullava per la testa di pubblicare le foto di quella mia immemorabile escursione a “Cala delle Grottacce”.
Ricordo che vi arrivai per mare, la strada terrestre la conoscevo ma non mi andava di percorrerla perché mi ricordava troppo la buona anima di Tommaso. Per non farmi un viaggio allucinante nel dolore verso una persona improvvisamente scomparsa, inforcai la mia cara Laika ( il kajak ) e la varai. La scelta fu buona perché tra una pagaiata e l’altra, un lungo sguardo all’alta scogliera, alle piante e alle insenature incontrate, senza accorgermene giunsi in questo incantevole scorcio di costa Milazzese.
Quello che mi colpì da subito furono gli ulivi cresciuti a pochi metri dalla battigia, su terra strappata ala roccia con terrazzamenti costruiti da esperte mani. Le terrazze erano e sono tutt’ora abbandonate, ma le piante continuano a cresce rigogliosamente.
Tirata la barca in secca, mi diedi alla pazza gioia di fotografare piante, fiori, grotte e scogliera, in pratica feci un accurato reportage fotografico. Queste foto da allora mi hanno sempre accompagnato, ricordandomi i bei momenti vissuti, per cui se ce le ho io, perché non condividerle con qualcuno che il mare lo vede una sola volta l’anno? Come magari il lettore assiduo dell’Isola di Melee che viene a farmi visita quotidianamente da Ivrea? Saluti a te, silenzioso ma assiduo frequentatore di questi lidi:

AVE ATQUE VALE.

martedì 19 agosto 2008

Fichidindia locali.

Gli ultimi superstiti .

Sabato 9, mi prende la voglia di fichidindia. Tutto allegro, ma con ancora la fifa delle zecche di sopra, opto si di andare a raccogliere i frutti, ma munito di tuta bianca, così se le zecche mi dovessero salire addosso, sono in parte protetto e posso rimuoverle con agilità .
Inforcato il “Coppo”, un bel secchio da vernice ( ormai vuoto da tempo ), indossata la mia tutina bianca conficcata fino alle caviglie degli scarponi da trekking, mi reco nella campagna.
Contento e spensierato mi raccolgo i fichi, con calma e tranquillità, scoprendo addirittura una pianta di frutti addirittura bianchi! Dico così perché oltre ai classici fichi arancioni detti Suffareddi, ci sono i bellissimi fucsia detti Sanguinelli ed infine i bianchi chiamati Muscareddi. È stata una gioia trovarli ed un piacere infinito sarà riprodurre per talea la pianta in questione in un mio angolo personale, in modo da potermi gustare personalmente e curare questa variante di frutto, rara e personalmente preziosa.

Un altro cucciolo .

Miao .

Ulisse ora è in compagnia del nuovo animaletto, un micio elettronico: Topo. Puoi dargli da mangiare, giocare e se lo accarezzi ti fa le fusa. Un piccolo tesoro elettronico, speriamo che il mio vero micio non diventi geloso. :-D

lunedì 18 agosto 2008

More selvatiche .

Buone!

I primi di Agosto (se non erro era il primo ) mi è venuta la felice idea di raccogliere le more in contrada Trinità.
La giornata era buona, ma qualcosa non mi quadrava. A parte il caldo, più cercavamo le more e più queste erano poche e per di più secche. Infastidito dalla difficile situazione, mi sono ricordato di un paio di posti nei pressi della campagna, dove di certo qualche frutto c’era, per cui fattoci coraggio la rotta per la destinazione è stata presa.
Mi salta agli occhi un particolare, strano, e cioè l’erba dal fusto alto…. Sfioro un ciuffo con la gamba e sento pizzicarmi lo stinco. Abbassato per controllare, vedo un piccolo ragnetto salire sulla gamba. Ragnetto? Aspè… Ma i ragni non salgono addosso alle persone, ne hanno paura! Cosa diamine è? Guardo meglio e notando 3 zampe per lato, un corpo dalla forma e colore a chicco di anguria, riconosco subito una bella e schifosa ( nonché disgustosa ) ZECCA! Bastarda di Eva me ne sono tolto una decina dalle gambe.
Iniziata a scendere la sera e riempito il porta- pranzo, abbiamo raccolto le ultime more, sigillato i contenitori e fatto rotta per casa. Bella esperienze, ma ancora adesso nel pensare alle zecche mi prendono le parestesie agli arti inferiori.

Forme di comunicazione .

Per essere sempre più isolati .

I mezzi di comunicazione odierni sono sorprendenti, ce ne sono di tutti i tipi e vari formati. Per sentire una persona puoi:

  • Telefonare.
    • Videochiamare.
    • Mandare un SMS.
    • Inviare un MMS.
    • Scrivere una lettera.
    • Spedire una cartolina.
    • Mandare una e-mail ( e qui sbizzarrirsi con gli allegati).
    • Chat quali MSN ( scrivere sul momento, webcam, ascolto).
    • Gruppi di discussione.

    E chi più ne ha più ne metta. Viviamo nella costante comunicazione, ma alla fin fine ci si ritrova come tante isole nel mare