Almeno
questo fa sorridere .
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Erano
oltre 2 anni che non scrivevo un post sull'argomento, anche perché
per via della dieta mentale, avevo deciso di evitare gli argomenti o
le occasione che mi riconduccessero a pensare all'armata Brancaleone
.
L'altro
giorno su Facebook mi imbatto in una notizia. La mia attenzione è
catturata dalla foto del profilo: un personaggio dei Penauts.
Credendo che fosse una mia conoscente Bip, mi soffermo a leggere
sull'altrui bacheca.
Leggo
il post la prima volta e non capisco nulla. Lo leggo una seconda
volta e non capisco nuovamente niente; lo leggo una terza volta e
sulla strada della comprensione non è che abbia fatto passi. Mi
domando, sarà uno sfogo intellettuale criptico? Vedo se l'intervento
ha dei commenti. Sii! Sono fortunato, forse riuscirò a captare dei
pezzetti di argomento che mi sfuggono dall'altrui osservazioni.
Scorro
i nomi degli interventi, l'elenco dell'armata si dipana.
Non
curante di quella dieta mentale auto-imposta, inizio a leggere. Leggo
i commenti la prima volta, se avevo dei dubbi, sono aumantati. Scorgo
che quella che a detta di tutti è la più in gamba ha scritto un
commento. Lo leggo speranzoso di capirci qualcosa, ma non comprendo
nuovamente nulla. E c'è da dire che con quello del post aveva ed ha
tutt'ora un buon feeling.
Ad
un certo punto, scorgendo le risate e gli applausi negli interventi
verso il "comico", snocciolo le possibili soluzioni:
O
sono Io incapace di percepire la battuta, mentre gli altri se la
ridono o sorridono.
O
l'altro è incapace di fare una battuta come si deve.
Oppure
la battuta c'è, ma l'umor, la sagacità, l'ironia e quannt'altro
serve per far ridere è così flebile, sottile ed impercepibile che
un rozzo come me non riesce ad afferrare.
Diciamocelo,
quello del post passava/passa per il comico dell'armata.
Il
bello è stata l'andata in onda su Facebook di un atto della comitiva
brancaleone, in cui quello che definiremo "Il comico"
faceva la sua entrata. Entrava, parlava, faceva una battuta che
solamente lui e quelli dell'armata capivano e se la ridevano. Io
trovandomi nel mezzo mi sforzavo di comprendere, mentre gli altri se
la ridevano, Io pensavo. Dopo essermi arrovellato il cervello
nell'estrarre il succo della risata dalla battuta, la sensazione era
di succhiare una nespola invernale acerba! A me piace la frutta
colorata, succosa e matura!
Agli
inizi pensavo fosse un problema mio, poi notai un modo di ragionare
delle persone incentrato sul ripetere schemi vecchi, consolidati e
impermeabili di amicizia. Qunado lo capii ero bello e stanco di
passare per l'incapace, cercai dell'altro altrove. Ma questa è un
altra storia.
Continuate
a ridere sulle battute del Comico, io mi faccio due risate spontanee:
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