sabato 28 giugno 2008

Follia .


Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste.

Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia.

Il cuore ha sempre ragione.

Erasmo Da Rotterdam - Elogio Alla Follia


Di seguito trovate il collegamento all’opera integrale pubblicata on- line, buona lettura:

http://www.liberliber.it/biblioteca/e/erasmus_roterodamus/elogio_della_follia/html/testo.htm

venerdì 27 giugno 2008

Bellezza di un fiore .

Un fiore di cappero è una cosa molto particolare e fuori dai luoghi comuni. Ti ritrovi a camminare per sentieri inospitali, scogliere a picco sul mare, in mezzo a sassi, sotto un sole cocente che trapassa la trama del cappello, secca ogni pianta e spacca il terreno, per trovarti davanti una pianta dal verde smeraldo, incorniciata dal cielo o dal mare blu.

Sorpreso ti avvicini per scrutare questo cespuglio, abbarbicato su una roccia, con i lunghi rami pendenti a strapiombo nel vuoto, dalle piccole foglie incastonate nella nicchia scavata nel muro. Guardi questa pianta arroccata nella roccia più inospitale, dove in un anfratto trova un pugno di terra mista a sabbia a cui si attacca, senza cedere mai e l’unica cosa che puoi fare è scrutarne le parti.

Sotto i rami pendenti come dei salici piangenti, si intravede il cuore nodoso del corpo della pianta, forgiato dal sole che lo cuoce, la salsedine che lo brucia, il vento che lo strazia e le voraci mani umane che strappano i germogli più teneri.

L’occhio cade sui rami piangenti, da verde intenso, vivi, splendenti. Alle estremità dei rami, tra le foglie di un colore sempre più verde e sempre più morbidi, qua e la fanno capolino i boccioli del fiore.

Boccioli, ora piccoli e teneri, ora grossi e tesi, quasi esplodono, volendo gridare la vita che racchiudono. Scorri i boccioli e trovi il primo, il secondo ed il terzo sbocciato, piccoli bracci verdi che racchiudono il fiore. Petali bianchi come la spuma del mare in burrasca, o nuvole nel cielo quando sembra di smeraldo, come un velo di sposa all’altare che ti attende o come il latte appena versato sulla tazza.

In questo lago di bianco spuntano i pistilli viola, che sfumano dal bianco ad un colore sempre più acceso ed intenso. Sembrerebbero delle labbra da baciare o un fiore da cogliere. Guardandolo pensi che abbia un profumo ammaliante, ma mentre ti ci avvicini per assaporare, rischi di finire impinzato da una vespa o altro imenottero che sugge nutrimento.

giovedì 26 giugno 2008

Due filosofie di pensiero .

Nella via ci sono due modi di vivere, agli estremi: Parlare e Silenzio. Nessuno dei due è perfetto, anzi solo silenzio o solo parlare entrambi possono solo far male.

Sta alla persona quanto scegliere dei due estremi, dove far cadere il filo di piombo della scelta, senza che la scelta stessa diventi una farsa, perché poi alla fin fine si sceglie di non scegliere.


martedì 24 giugno 2008

Profumiera 03 .


Altra puntata della serie : Profumiera. Stavolta miei cari lettori, considereremo la Biancheria Intima.
Wow.. W la Mercedes..
La biancheria intima è un elemento del vestiario a mio parere stupendo, se ben abbinato e scelto, con quel pizzico di sensualità può valorizzare molto la donna, ma si deve capire l’uso che se ne vuole fare di questa valorizzazione. Di certo prendo le distanze sia dall’eccessivo coprire che dall’estremo scoprire, dato che il troppo non va bene.
Nel caso della Profumiera la biancheria intima viene utilizzata, ad uno scopo preciso: dare sempre odore di se all’altro, in modo da inebriarlo.
È l’esempio del classico tanga per accentuare la rotondità dei glutei, in maniera che l’occhio vada a cadere sul sedere. Non è che voglia condannare il tanga di per se stesso, ma se messo in un contesto dove si vuole mostrare troppo, i conti non tornano.
Abbiamo anche il reggiseno, magari dalla asticella trasparente, dove l’obiettivo è ampliare il più possibile la scollatura del vestiario e quindi far vedere tutto e di più.
Se l’intimo è abbinato al vestito, ne esce un tocco di classe. Se l’intimo viene mostrato: nei pantaloni a vita bassa, nelle magliette con la pancia scoperta, diventa an

Un windows Live Spaces ?

Possibile...

Blog, Live Spaces, Picasa, etc. Sono tutti spazi on – line, gratuitamente messi a disposizione dei cyber naviganti. Ogni particolare può essere un mezzo per esprimersi e farsi notare nello spazio di Internet, oppure uno strumento con il quale poter dire la propria, crearsi una vita parallela ( chi ne ha bisogno ), tirare le somme, fare qualcosa di proprio, ma allo stesso tempo metterlo a disposizione degli altri, in modo che non resti lettera morta.

Si possono condividere idee, foto, filmati, pensieri, storie, barzellette, informazioni, nozioni, deduzioni, spiegazioni e quanto si possa produrre con la parola, l’immagine ed il suono.. Davvero molte le possibilità.

Ogni cosa ha il suo prezzo. Se ti viene abbuonato il costo materiale dello spazio, devi pur sempre investirci tempo ed energie per realizzare il tuo “territorio”, per cui un prezzo lo paghi sempre. Sta al singolo decidere quanto pagare.

L’idea di aprire un nuovo spazio, non è male, ma mi domando: Ne ho di tempo? Di certo poco, dato che non sono neanche riuscito a rassettare le idee per un post sul viaggio a Filicuti..

Concetto finale prima di andarsene:

Che la Terra non basti più e cerchiamo di espanderci, magari nel web?


lunedì 23 giugno 2008

Patente A3: Ora sei mia!

Io ed il bolide .

Giovedì 19 Giugno gran giorno di esami di patente A3. Sveglio dalla mattina alle 6:30 ( un amorevole gabbiano gracchiava sulla ringhiera del balcone ), mi preparo ed arrivo alla scuola guida poco prima delle 8 : 00.

Varcata la soglia, apprendo che della moto per gli esami non c’è traccia. Orami questi esami hanno assunto dei toni così bizzarri, che non faccio caso più a nulla .

Insieme agli altri alunni del corso, saliamo sui motori e ci avviamo al circuito di prova. Le 8 diventano le 9, per poi trascorrere alle 10 e del bolide neanche l’ombra. Si fanno le 10 ed un quarto e dalla salita vediamo arrivare direttamente dagli anni ’80 la moto. Una moto lenta, pesante, lunga, contachilometri rotto, freno posteriore fischiante in frenata, pedalino sinistro piegato in avanti per cui il mio piede 47 aveva problemi ad azionare la leva del cambio.

A turno saliamo sulla moto e la proviamo. 1° giro, 2°, 3°, al 4° molti abbandonano, io ed una latro paio continuiamo a prendere pratica con il mezzo.

Alle 11 in punto arriva l’istruttrice, iniziamo le prove su circuito dei 14 esaminandi. Prima lo slalom, poi l’8, la prova di equilibrio ed infine la frenata. L’8 lo devo rifare, mentre alla prova di arresto lascio una abbondante grattata al cambio della moto, il mio piede 47 resta amorevolmente imprigionato nel pedale difettoso.

Passiamo alla prova su strada. Sono sempre il terzultimo, indosso l’auricolare ( non si sentirà molto ), il casco e parto. Nessun problema, se non ad un incrocio, dove resto imbambolato perché non mi dicono se andare a destra o a sinistra.

Superate le prove in circuito e su strada, salutiamo il tecnico e torniamo alla scuola guida. Saldato il dovuto oltre all’acconto, afferro la custodia della patente, la mia bella nuova patente appena firmata, monto a cavalcioni del Vespone e me ne vado.

Il senso di questa esperienza è questo: ho guidato più motociclette in questa occasione ( 1 Kawasaki e 2 Honda ) che in tutta la mia giovane vita.


Era una HONDA cx 500 c

Profumiera 02 .

Illusione ottica nel deserto: sembra un gigantesco ombelico femminile.

Stavolta parliamo del vestiario della Profumiera, di cui lei ( come per il porco ) nulla spreca, dal taglio, al colore dell’indumento.

Si presenta ben vestita, dove nella scelta nulla lascia al caso. Il taglio dei vestiti è un elemento importante, perché è in funzione delle parti del corpo da valorizzare, un esempio ne è la scollatura.

La scollatura valorizza ciò che c’è o carica quel poco che si ha. Se poi l’apertura fa intravedere il seno ( lo spazio intercorrente tra le due mammelle), la cosa diventa evidente, perché è in funzione dell’invito dell’occhio altrui a guardare, in modo da distoglierne l’attenzione.

Poi abbiamo la magliettina, maglione ( anche di inverno ) e camicia, sopra l’ombelico, anche associati a pantaloni a vita bassa . Lo spazio di cute che si intravede del tronco, ha due facciate: l’anteriore e la posteriore.

La parte anteriore riserva nei peggiori dei casi il gradino di panza, oppure un addome piatto e liscio, nel peggiore dei casi due spuntoni ossei ( i processi tuberali dell’osso del bacino ), ma in quel caso siamo nell’anoressia.

Posteriormente si mostrano un po’ di particolari in più. Troviamo la schiena ( sensuale di per se stesso ), le maniglie dell’amore ed in particolar modo l’inizio dei glutei, in modo che se malauguratamente ti dovessi trovare dietro, guarda caso l’occhio cade su… ciò che si vuole mettere in mostra.

Nei vestiti possiamo avere anche il gioco dei colori. Certi abbinamenti o accostamenti sono in funzione dell’effetto desiderato.

Se si indossasse un bel pantalone bianco, colore che personalmente considero splendido, li iniziano i guai. Guai perché può essere associato ad un sottostante perizoma nero, per cui l’effetto occhio sul gluteo viene amplificato. Oppure si rischia di trovarsi la classica camicia bianca abbinata ad un sottostante reggiseno, nero, al fine di catturare l’occhio. E tante altre combinazioni, che in questo momento mi sfuggono.

Che dirvi? Se non buona improfumata!


domenica 22 giugno 2008

Libero .


Fabrizio Moro: Libero .

Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane

Ciò che è finito è finito. Nulla torna indietro, niente può tornare come prima. L’unica cosa che si può fare, una volta puntato tutto e perso, è di sentirsi libero e ricominciare, raccogliere i propri stracci, i cocci che abbiamo e da uomo libero andarsene via, in un altro posto e ricominciare.

Solo 2 donatori...

Ed il resto?

Cala il sipario sulla locale sede AVIS, dopo una campagna donazioni di 2 settimane, che ha coperto la domenica del 15 Giugno ed oggi, domenica 22.

150 manifesti affissi per Milazzo, oltre 70 telefonate ai soci idonei alla donazione, 9 disponibilità personali alla donazione, l’annuncio nelle parrocchie, il passaparola con chiunque, domenica scorsa oltre 4 medici specialisti ( dermatologo, oncologo, cardiologo e gastroenterologo ) che facevano visite gratuite, prelievi gratuiti e per cosa poi? 2 sole sacche? Per di più di due donatori già soci AVIS? In una cittadina di oltre 30.000 abitanti? Mi verrebbe da dire: che inutile spreco di forze… Che cesso di posto che è Milazzo..