sabato 4 luglio 2009

A volte ritornano .


Quando meno te l'aspetti.

Anno 2009 dell'era cristiana, giusto – giusto qualche mese dall'inizio del periodo Facebook: Ex-, amici, conoscenti, sconosciuti, nuovi incontri, approfondimenti di rapporti e tanto altro. Nell'altro ci stanno pure coloro che credevi morti.
Gente di cui hai perso i contatti per giorni, poi giorni si sommano in settimane, le settimane si uniscono a formare i mesi, i mesi diventano anni e gli anni assumono le sembianze di lustri.
Ricordi che perdono le date, i connotati, i contorni, volti che vai dimenticando, scordando, mettendo da parte perché c'è il nuovo, altro, la vita di tutti i gironi, nuove persone, nuovi amici, nuovi conoscenti, in pratica c'è altro. E quest'altro sostituisce sul momento ciò che era, il quale passa in secondo piano e va nel dimenticatoio, in fossa, si scorda.
Poi un bel giorno ti giunge l'ennesima mail di un perfetto sconosciuto. Pensi: Chi sarà mai l'ennesimo sxxxxxo che mi manda una mail su Facebook per rompermi i cxxxxxxi ? Leggi le prime righe e pensi che questo perfetto sconosciuto si sta prendendo troppa licenza nello scriverti. Addirittura ti da un appuntamento e pensi: Oh mio Dio! Un altro omosessuale !
Arriva il punto dell'ultimo periodo e ti domandi: Ma si può sapere chi diamine sei? Leggi come si firma e scorgi il suo nome e cognome, ma la scheggia di vetro che ti si conficca nel cervello è la frase “un ex "fummicula russa" (uno di quelli con cui sei cresciuto insomma)”. Rabbia, gioia, compassione, delusione, fastidio, follia, allegria e sdegno si fanno strada da quella scheggia di vetro conficcata.
Ti senti come se avessero aperto una tomba, scavato nella terra, trovata la bara e scoperchiata. Presa la salma che ivi riposava, te l'hanno lavata, profumata e vestita con un bel gessato accompagnata da una cravatta, presentandotela e dicendoti “Vuoi uscire con me stasera amico mio?” . Vorrei vivermi la mia vita, lasciarmi alle spalle il passato, e lasciare che ciò che è morto sia portato via dalle correnti del fiume della vita.

martedì 30 giugno 2009

Il tempo passa .

E si sente.

Poco fa ho appena finito di leggere i post più salienti dello scaffale “Casa & Famiglia” ed ho visto il tutto con un occhio diverso. Una lettura staccata e meno presa, dato che molte cose sono cambiate ed altre verranno a modificarsi.
Del tempo è passato ed altro lo seguirà, ma quello che ora come ora a me va, è crearmi degli spazi personali, ove poter stare, ritirarmi e trascorrere un po di tempo, staccare la spina ed iniziare a sperimentare lo stare da solo. Come dire un abbozzo di casa mia .
I 30 anni si avvicinano e di cose da fare per potersi ritagliare un angolo personale ce ne sono. Avere uno spazio personale è obiettivo per potersene uscire da questo pantano, non perché sia pantano in senso assoluto, ma dalla mia prospettiva di visione, insieme alla possibilità di capire se sono solo o no nell'impresa .
E' facile avere accanto una persona e dirgli “Ti Voglio Bene” credendo che tutto si risolva, quella frase di senso compiuto tra virgolette dovrebbe esser messa in pratica, sopratutto se il tempo passa e non si hanno più 20 anni addosso, ma molti di più.
Le esperienze si sono susseguite ed altre giungeranno di nuove, tante strade mi si apriranno sotto i piedi e persone incontrerò, ma alla fin fine quello a cui posso e voglio tener conto è la mia persona.