giovedì 31 marzo 2011

Strano cocktail .

Il colore rende l'idea .

Poco fa stavo compilando un curriculum vitae da presentare a Posteitaliane e ad un certo punto dentro si sono fatte strada due emozioni: Paura e Solitudine. Come due bevande versate in un medesimo contenitore, i due liquidi si sono mescolati, si sono fusi, dando origine ad una nuova sensazione: più strana, più fredda, più forte.
Forse sarà la stanchezza per una giornata piena, forse sarà la paura del futuro che mi prende, del nuovo, dell'ignoto, forse avrei voglia di un angolino dove poter accucciarmi e riscaldarmi. Forse....

L'immagine appartiene al rispettivo proprietario.

lunedì 28 marzo 2011

Mettiamoci una toppa .

Sono arrivato a 4 .

Quasi un anno fa Davide mi invitò in campagna, ci mettemmo a pulire gli ulivi ed accendemmo un fuoco. Era periodo pre-elettorale, mese di marzo credo, e la foga Milazzese alle elezioni era proporzionale al malcontento che aleggiava nell'aria. Ci inoltrammo in una discussione molto fitta tra una tagliata di rami, uno spostamento di quelli già tagliati ed altri finiti tra le fiamme. Alla fine del pomeriggio, contenti del lavoro fatto, ci salutammo e tornai alla giacca .
Con mia "gioia" constatai che si era bruciata in più punti. Feci 2 calcoli in tasca e la cifra che avevo a disposizione, la dovevo impegnare per altro e più urgente, per cui mi domandai: Che faccio se ho bisogno di una giacca a vento da combattimento?
La risposta si fece strada tra i ricordi: Daniele una volta se ne spuntò con una felpa con delle toppe (fichissime) dopo l'averla strappata sui frangiflutti in Marina Garibaldi. Soluzione trovata: Ci metto una toppa! Andai a casa tutto contento e chiesi se ce ne era una, mi presentarono quella del vespaclub: fichissima e colorata. La presi ed iniziai a cucirla.
Mentre con pazienza certosina davo i punti, mi accorsi che il buco non era solo. Andai in merceria e comprai un paio di toppe. La prima la cucii quasi subito, la seconda vuoi perché molto stretta, vuoi perché difficile da sistemarla, la completai a singhiozzo.
Oggi mi sono divertito a cucire l'ultima in meno di mezz'ora (pensavo peggio), ma alla fine il lavoro l'ho finito; il giubbotto è sempre lo stesso, ma personalizzato e colorato.
Una bella esperienza che mi ha dato da riflettere, principalmente sull'impulsività che mi portò a lasciare il giubbotto vicino al fuoco, non rendendomi conto di dove l'avessi lasciato e l'eccessiva fretta nel dedicarmi all'aiuto altrui, senza prima mettere in sicurezza il mio.
1 anno dopo ho finito di sistemare il guaio che mi sono creato, figlio della mia sbadataggine, da quando ho iniziato a cucirmi le toppe ho meditato molto sui miei gesti, arrivando ad una conclusione: Fretta? No grazie! :-)