lunedì 1 febbraio 2010

In bilico .

Pronte a ruzzolare giù.

Oggi (data della scrittura 28 12 2009 ) mentre ero sull'autostrada Messina – Catania, guardavo un po il pietrame sul ciglio dei monti intravisti dalla carreggiata della A18. Scorgevo una ripidità dei costoni, da cui si intravedevano vari spuntoni di roccia, pronti quasi – quasi a voler correre giù.
Pensavo che se si potesse paragonare i problemi alle pietre in oggetto: tanti spuntoni di roccia in in bilico sul sottostante subconscio. In equilibrio precario, pronti a ruzzolare giù alla prima occasione, travolgendo quello che trovano per la strada ( principalmente te stesso e chi ti sta accanto).
La cosa fastidiosa delle rocce che ruzzolano giù è il frastuono emesso, un rombo che ti prende e ti scuote dalla testa ai piedi. Ti prende, ti travolge e difficilmente ti lascia andare. Sei preso, immerso dentro a questo rombo e senti che pezzi di te vengono travolti, presi, strappati, dilaniati, sconquassati e demoliti. Niente è risparmiato, tu ci vai di mezzo e i resti macellato, per poi raccoglierti i pezzi uno ad uno e cercare di ricomporti, allorquando la valanga è passata e tu c'eri sotto.
Capita .