giovedì 21 settembre 2017

Eterna .

Seconda .
Domenica sera, quando tutti si preparano per una serata di relax prima della settimana lavorativa, Io mi ritrovo sulla riva di un mare salato e morto che è il rapporto con Valentina.
La discussione cade sull’ultima gara di corsa a Letojanni. Foto dell’evento condivise, il piazzamento al secondo posto, emozioni e sensazioni condivise. Sembriamo quasi due esseri umani intenti in una normale relazione ma resta ferma sui suoi “propositi” ed Io devo assecondarla, volente o dolente.
Il mio Io, le mie decisioni, le mie emozioni ed i miei sentimenti sono messi da parte, alla mercé dei suoi capricci. Qualcosa dentro di Me cambia, inizia un percorso di ripensamento nel subconscio.
Sprazzi di luce vengono lanciati nel passato, elementi trovano un legame intorno ad una parola “secondo posto”. Inizia la salita della montagna del passato alla ricerca dell’elemento “secondo posto”.
Ripenso alle sue gare disputate, la prima raccontatami è stata il 23/07 a Patti per il 5° Corri Marina dove arrivò seconda. A seguire il 29/07 a San’Alessio Siculo con il 13° Memorial Mastroeni, dove arrivò nuovamente seconda. Il 06/08 a Furnari, il 5° Trofeo Città di Tonnarella dove arrivò prima ma le partecipanti erano due. Poi venne il 12/08 a Mistretta, nel 2° Memorial Padre Tano Farina, dove arrivò prima ma era l’unica partecipante. Il 17/09 a Letojanni nuovamente seconda assieme ad altre quattro partecipanti.
Altra salita della collina dei ricordi, i primi tempi in cui ci frequentavamo, accanto a Me c’era Federica; Fede era la prima ragazza con cui stavo e lei l’altra, la seconda.
Risalgo ancora la salita dei ricordi, arrivo alla sua famiglia. Suo padre si è trasferito da Torino, lì ha lasciato una prima famiglia con due figlie. Qui si è sposato per la seconda volta ed ha avuto due figli, Lei si è la primogenita, ma del secondo matrimonio.
Sarà sempre l’eterna seconda.
Fa male dirlo e riscontrarlo, ma è così.

martedì 19 settembre 2017

Caryan .

Fa le noci di Pecan .
18 Maggio 2017, Giovedì. Ho preso un giorno di riposo a lavoro, potrò fermare i pensieri, ma so che non verrà pagato. Lì o si lavora o non si viene pagati, non esistono ferie, pause o malattia, è lavoro da lager.
Mi sveglio di buona lena e faccio le cose mattutine bene, arrivando con largo anticipo al porto e prendendo il primo aliscafo disponibile. Sono in un buon anticipo sulla tabella di marcia per far rotta verso l’Isola di Vulcano.
Sbarcato sull’isola, mi immergo nella flora e geologia. E’ uno scattare foto e postarle su gruppi di identificazione botanica. La strada davanti si distende e mordo prima l’asfalto e dopo lo sterrato, direzione Monte Saraceno.
Guadagnata quota 490 metri, mi guardo attorno e scorgo quello che suppongo un acquedotto, infissi con reti metalliche, edificio in cemento e quel gorgogliare di acqua dentro vasche a Me noto. Sembra di essere a Monte Trino dove vi è allocato l’acquedotto del Capo.
Sentendomi quasi a casa come al Capo, con maggiore fiducia mi indirizzo verso il Piano di Vulcano. Scendo i primi tornanti di una strada smottata ma larga ed arrivo a quel che resta dell’inceneritore. Superato, torno a mordere strada di cemento, non so perché ho la sensazione di camminare in un luogo di scampagnate e mi sembra di sentire dentro le voci di bambini giocare il giorno di pasquetta. Supero le case dei pastori, umili e costituite da baracche, per sorpassarle e superare le ville.
Ad un incrocio scorgo davanti una villa. Da quando ho sentito il rumore dell’acqua su Monte Saraceno, sono alla ricerca di acqua, mi si è svegliata una forte sete e le riserve idriche sono numerate.
Provo ad addentrarmi nel giardino della villa, magari qualcuno si è dimenticato l’interruttore generale dell’acqua aperto e magari posso bere al rubinetto. Entro nel prato, con fare circospetto, ma tutto è sigillato e chiuso, dalle porte ai rubinetti. Volgo le spalle alla struttura sigillata ed inviolata e mi ritrovo davanti un albero maestoso, grande, alto, dalle belle fronde colorate di un verde smeraldo; emana serenità, tranquillità e calma.
Mi sento rilassato, accolto e coccolato dalle fronde arboree, scatto delle foto per farlo identificare. Scoprirò dopo esser l’albero di Carya sspp e produce le noci di Pecan, grazie al gruppo facebook “Le piante tropicali e subtropicali”.
Sono quasi stregato dall’albero, mi dimentico per pochi momenti la merda che mi porto appresso, dal lavoro alla giornata non pagata, passando per Valentina.
Neanche faccio in tempo a dimenticarla, che squilla il cellulare. Guardo il display e sono rapito dalla realtà: Valentina mi sta cercando, o meglio perseguitando. Rispondo con un filo di voce quasi tremante, non ce la faccio a sentire nuovamente insulti e gli stessi discorsi, sono stanco di una storia mai decollata. Valentina mi copre di insulti, dandomi del bugiardo, puttaniere ed insultando la mia famiglia, sai che novità. Quando mi chiede dove fossi, decido di non risponderle e di chiudere al più presto la chiamata, perché sono stanco di sentire questo disco rotto.
Guardo l’albero e trovo al pace e la forza per dirgli “lasciami stare, non riuscirai più a perseguitarmi”, stacco la chiamata ed un senso di spossatezza e delusione si impadronisce di Me. Ma me ne frego, punto a Capo Grillo, è la mia giornata di riposo e voglia godermela.
Da quel momento è iniziato un lungo calvario da cui ancora non ne sono uscito fuori del tutto.

Magnifico .



FEDEZ - MAGNIFICO FEAT FRANCESCA MICHIELIN


2015, il caso mi fa imbattere per la prima volta in Francesca Michielin assieme a Fedez in MAGNIFICO.
Le rime sparate da Fedez sono addolcite da Francesca, è un fraseggio tra due punti di vista differenti, ma che alla fin fine cercano di trovare un punto di mediazione tra le parti e quindi viversi ora il sentimento dell’amore.
Sono cosciente che tra Me e Federica esiste un fossato di differenza, di diversità, abbiamo punti di vista totalmente differenti che non trovano un punto di incontro, anzi si trova scontro tra le parti. Sintesi non se ne vede all’orizzonte.
Una rima salta alla coscienza:
Ma non esiste prospettiva senza due punti di vista”.
Mi fermo, corto circuito. I versi mi suggeriscono che con Federica si può. Abbiamo due punti di vista differenti, ma se collaboriamo per un obiettivo condiviso, abbiamo una prospettiva insieme e potremmo vivere assieme. La sintesi è procedere da punti di vista differenti verso lo stesso obiettivo.
E’ fatta, lo sento, è tempo di impegnarsi in una storia vera, seria, condivisa, dove si crea assieme all’interno di un contenitore che è un rapporto a due, consci della propria diversità. La diversità porterà un valore aggiunto uno all’altro e permetterà di fare cose belle. Ne sono sicuro, ho trovato la quadratura del cerchio.
Cerbero, il mastino a guardia del cancello delle emozioni è stato placato. E’ calmo e tranquillo. Posso aprirlo il cancello e farli fluire. La ragione si è placata e sono emozioni e sentimenti che fluiscono. Sarà un anno intenso e vivo, pieno di numerose decisioni importanti.
Il ritornello di Francesca addolcisce ma inquieta:

Anche se poi tutto è magnifico
Non lo prenderò come un rimprovero
E' possibile abbia sogni sbagliati, un po' illusi al momento
Mi appartengono
Anche se poi tutto è realistico
Non lo prenderò come un rammarico

E' possibile abbia sogni sbagliati, un po' illusi al momento
Mi appartengono”.

I conti con questi ritornelli non tornano al 100%, ma non posso aspettare che tutto sia in ordine e perfetto, il tempo scorre ed è tempo di confrontarmi in una storia vera a due.
Quel “rimprovero” dopo “anche se poi tutto è magnifico”, mi da da pensare. Quel “anche se poi tutto è realistico non lo prenderò come un rammarico”, mi da spunto per ragionare notti di fila se avventurarmi o meno in una relazione così importante e coinvolgente. Il dubbio si fa avanti “ E se poi non riesco ? Cosa Succederà di Me?”, me la prenderò con Me stesso se non ce la faccio? Non è che ho dei sogni sbagliati e non mi appartengono? Una brutta strada, fredda e difficile, profonda ed insidiosa, si apre davanti a Me, se la percorro non so se ne uscirò. In pratica la domanda fatidica si pone “ E se poi con Federica finisce, Io che faccio?” Questa strada la percorro da solo?
Mi dico che se finisce poi si vedrà .
Ora sono arrivato a quel “poi”, la mole di merda da spalare è molta.

Il materiale audio e video appartengono ai rispettivi proprietari.

Altro logo .

Cheeeeese .
Devo scrivere un post, ma ho bisogno di un filo conduttore da seguire per non perdermi in oltre un anno e passa di merda. Quale può essere un buon filo conduttore? Una bella risata sfacciata da cui guardare il tutto con sarcasmo .
Parte la ricerca dei caratteri importanti da seguire: occhi, labbra, bocca, denti ed il gioco è fatto. Nuovo logo è fatto, buona navigazione.