sabato 9 giugno 2007

Le radici del passato che non vuoi togliere .

Le radici aspettano di essere tolte, ma tu devi decidere del toglierle e colmarne il vuoto con altro .
Dopo un paio di mesi ho rivisto un mio caro amico: Sandro. Incontrati e fermatici a parlare a bordo strada, una parola tira l’altra ed un caffè in sede AVIS ce lo siamo sorseggiato. L’argomento purtroppo ogni volta che ci vediamo è sempre lo stesso: la sua ex.

Ciclicamente, ad intervalli più o meno regolari, Sandro si trova con un ritorno di fiamma della sua ex, lui che a parole dice di voler chiudere ma in pratica lascia sempre uno spiraglio aperto, affinché la sua ex possa tornare di nuovo, così si ritrova punto e a capo.

Un anno fa gli consigliai di chiudere e farsi una nuova vita, una nuova strada, una nuova donna, un nuovo giro di amicizie, buttar via tutto il vecchio e consumato, lasciando solo l’utile, vedi i bei ricordi con la sua ex e scordarsi i fatti incresciosi nei suoi confronti. Lui preferì alimentare l’odio verso di lei, come d’altronde continua a fare adesso.

Gli auguro che sia la volta buona per chiudere la situazione, ma conoscendolo e comprendendo la loro storia per grossissime linee vaghe, posso solo dire che quella gli ha fato le radici dentro al cuore e non se la scrollerà di dosso tanto facilmente, auto - condannandosi con l’odio ad un interminabile oblio sentiementale.

Ps. L'immagine appartiene al suo legittimo proprietario. Vi sonsiglio di visitarne i lsito all'indirizzo: http://www.alexanderbrucolini.com/ Immagini mozzafiato.

venerdì 8 giugno 2007

Eravamo in due .

Il record momentaneo di visitatori on-line dell’Isola di Melee

L’altra sera entrando nel blog ho dato una fugace occhiata all’orizzonte per vedere se c’ero solamente io sulla costa dell’isola oppure no . Non ci crederete, ma si scrutava un visitatore nella baia. Non so se saprò mai il nome del cybernauta, ma voglio rivolgere i miei più calorosi saluti e benvenuto nell’isola di Melee.

AVE ATQUE VALE


Terra avvelenata o maledetta ?


La Gazzetta del Sud di domenica 27 Maggio riportava: Il Comune di Milazzo ha impegnato in bilancio quasi ventimila euro per la promozione turistica della città del Capo all'estero. In questa logica una delegazione mamertina, guidata dal sindaco, ha già partecipato alle borse del turismo di Barcellona, Praga e Budapest. Una scelta ben precisa che testimonia la volontà di privilegiare il turismo come principale ipotesi di sviluppo per gli anni a venire. In questo contesto si aggiunga che l'autorità giudiziaria ha recentemente assunto una serie di provvedimenti per la presenza di scorie di amianto in un ex opificio di quell'area Asi in cui il problema è più generale. A questo punto è evidente che il Comune di Milazzo, ma in generale, tutti i Comuni del comprensorio, coi loro sindaci che sono autorità sanitaria sul proprio territorio, devono dare adeguate informazioni ai loro concittadini. Soprattutto per quanto riguarda gli interventi a difesa della popolazione contro il rischio di gravi forme di inquinamento con pesanti ricadute sulla salute. In assenza di una chiara politica di risanamento del comprensorio, appare inutile il tentativo di vendere sui mercati internazionali cartoline turistiche di un comprensorio bollato con tanto di "bandiera rossa" come appare discutibile la "politica" attuata da amministratori che si accontentano di contributi a sostegno di sagre paesane, feste patronali, spettacoli teatrali e financo Via Crucis. Da parte nostra, abbiamo chiesto dati precisi sull'inquinamento in vari uffici. Senza ottenere sinora risposte serie. Ma è intanto lecito pretendere adeguati interventi – anche in sede regionale – per recuperare un decente livello di vivibilità. In questo caso, la trasparenza politica si rende necessaria perché è in gioco il diritto alla salute di un comprensorio di oltre centomila abitanti. Insomma, se quei dati non sono veri si smentiscano con altri dati. Altrimenti i sindaci onorino le loro fasce tricolori.

Nella stessa settimana L'Espresso segna Milazzo nella cartina “Penisola avvelenata”, indicandola tra le zone più esposte al rischio di neoplasie. Nell’ articolo “Sos cancro”, a cui si riferisce la cartina, si evidenzia la crescita epidemica di tumori in Italia. Sono in aumento i linfomi e le leucemie, i mesoteliomi, il tumore alla mammella, al cervello ed al fegato. Le aree maggiormente esposte sono gli impianti siderurgici, chimici, porti e raffinerie, dove si concentrano gli eccessi di mortalità per malattie respiratorie, per tumori alla laringe e ai polmoni, al fegato, alla vescica, leucemia e linfomi.



La tabella pubblicata da Panorama intitolata “Impianti a maggior impatto ambientale”.

Anche Panorama nello stesso periodo pubblica alcune statistiche che pongono l’area industriale di San Filippo del Mela e Milazzo ai primi posti a maggior impatto ambientale, dato che si discute di centrali elettriche ( termoelettriche quale San Filippo ), industrie di raffinazione ( raffinerie quale Milazzo ), acciaio, cemento, carta e vetro.

A Milazzo c’è una bella raffineria, con accanto una bella centrale termoelettrica nel limitrofo Comune di san Filippo del Mela. Abbiamo un bel numero di neoplasie, ma il numero preciso non saprei dirlo, mancano dei dati, dei numeri o meglio ancora uno studio.

Qualche anno fa, quando si parlava degli studi sull’impatto ambientale e sulla salute delle persone nelle aree industriali, chiesi al mio prof di Genetica se in provincia di Messina, nell’aria qui interessata, la facoltà di Medicina aveva fatto qualche studio. Tra una ripetizione di struttura del plasmalemma e della replicazione del DNA, la risposta fu la seguente: Non abbiamo trovato fondi pubblici per condurre lo studio perché non c’erano, di fondi privati neanche a parlarne dato che le uniche grosse imprese della zona erano proprio quelle su cui poi bisognava indagarne gli effetti negativi.

Nota: Le immagini, le cartine e tabelle appartengono ai rispettivi proprietari.

giovedì 7 giugno 2007

La prima partita di basket nel 2007.

Alcuni giocatori della ASD il Minibasket, tra cui al centro ci sono io ;-)

Ieri sera al Pala San Filippo debuttavo nella mia prima partita di basket con la ASD il Minibasket settore UISP.

Nel rettangolo di gioco del palazzetto si incontravano la ASD Minibasket di Milazzo e la Astamura di Santa Teresa di Riva. Entrambe forti rispettivamente di 10 e 8 giocatori, arbitrate dal signor Lamberto.

Alle 21:06 prendeva inizio la partita con la palla disputata in un due contro due al centro campo. L’allenatore / giocatore Vincenzo Fobert, forte di un poderoso salto, si impossessa della palla. Fermata saldamente la sfera tra le sue mani, la passa al player Ciccio Orini che coglie l’occasione per aprire una giocata di velocità. Gli avversari non stanno a guardare e marcano stretto, ma Francesco vede il buon piazzamento di Alessandro Barbera e gli passa la palla. Ale sfreccia sulla fascia, taglia a centro campana e con un salto si protende verso il cestino. È il primo canestro! I compagni a bordo campo applaudiscono per l’azione!

Entrata la palla nella rete, il sogno si spezza e l’amara realtà di Messina non lascia spazio ai sogni ad occhi aperti, la luce si stacca in tutto il palazzetto per un problema. Ci vogliono una decina di minuti affinché i fari si illumino nuovamente e possano riprendere così la partita.

I ragazzi della Astamura assorbono il colpo e per tutti e quattro i tempi dominano la partita. Le maglie blu di Santa Teresa di Riva hanno quasi sempre la palla, aprono le giocate e si insinuano nella difesa Mamertina. I ragazzi dalla maglia bianca di Milazzo cercano di difendere, l’allenatore mette in campo un po’ tutti, anche me per due volte, ma il fiato corto ed i chili di troppo non mi fanno brillare. L’unica cosa decente sono stati un paio di tagli con cui ho gettato un po’ di sorpresa tra i ragazzi dell’Astamura ed un paio di difese come pivot, per il resto nulla.

La partita si è conclusa alle 22:30 passate con un risultato definitivo di 81 a 74 per i ragazzi di Santa Teresa di Riva.

Raccolte le proprie dalle panchine, abbiamo lasciato il palazzetto con l’amaro in bocca e preso la strada del ritorno. Il silenzio ha dominato l’abitacolo della macchina di Vincenzo Fobbert. Peer fortuna con Ciccio Oteri ci siamo messi a parlare e scherzare sui vari sistemi di Governo di un paese Democratico.

Andrà meglio, di sicuro, la prossima volta.

mercoledì 6 giugno 2007

Più tardi partita

La squadra che scenderà in campo .

Tra 20 ore precise disputerò la mia prima partita di basket con la squadra. Oggi pomeriggio c’è stato l’allenamento, un po’ turbolento e teso, speriamo almeno di onorare i nostri avversari. Giocheremo al palazzetto di San Filippo a Messina. Il medesimo campo che ha ospitato la squadra del Messina che un paio di anni fa militava in A2, un periodo fiorente per lo sport nello stretto che sembrava essere una occasione di rilancio per quella città sgangherata, derubata, sfruttata e povera che purtroppo è Messina e non si merita affatto.

Quando torni a casa e c’è qualcuno ad attenderti.

Sarà un disegno stupido, ma per me dona l’idea di chi attende il tuo ritorno.

Stasera, finito l’allenamento, sono tornato a casa come le altre volte. Vuoi per l’inizio estate, vuoi per la sera attardata, c’era qualcosa che si discostava dalla solita routine, ed era a casa mia.

Salutato Pierpaolo per andare alla dimora ed alzo gli occhi, vedo come al solito le luci accese in casa, ma c’è qualcosa di nuovo, una piccola figura dietro lo stipite della porta che mi guarda, una piccola sagoma che mi aspetta, non una qualunque ma una in particolare, riconoscibilissima tra altre 1000! Era Briciola che mi aspettava al balcone.

Avevo il cuore colmo di gioia nel vederla piccolina e tutta dolce sull’uscio della porta, li ad aspettarmi, ad attendere proprio me. Come ogni uomo che si rispetti prima di rincasare, mi sono annunciato con un dolce fischio, ne troppo forte o acuto, il medesimo usato dal mio babbo quando ritornava dal lavoro.

Non so se mai questo post verrà letto da qualcuno, ma una cosa voglio dirla a te navigatore dei mari di Internet: puoi navigare per tutti i posti conoscibili, approdare in luoghi sconosciuti, conquistare vette irraggiungibili, ma la gioia che ti da sapere che sull’uscio della tua dimora ti aspetta la tua donna, ti riempie di una gioia senza prezzo. Addio cybernauta affrettato, addio, auguro a te di trovar sempre qualcuno ad attenderti nella tua dimora.

martedì 5 giugno 2007

Le rose della mia campagna.

Le rose raccolte in mattinata .

Stamattina dopo la visita dalla dottoressa, ho fatto un salto a salutare i nonni. Baci, abbracci, regalini, sorrisi, scherzi e tanto affetto, abbiamo passato una buona mezz’ora assieme. Il tempo è volato ma le tante cose da fare restavano per cui sono dovuto andar via, ma si può dire che i nonni non mi lasciano mai andar via a mani vuote. Preso il motorino e fatta rotta per casa, mi è venuto in mente l’assenza di fiori in casa quindi, sterzato il motorino, la nuova meta ora era la campagna.

Varcato il cancello, ho sentito gli odori di una campagna bagnata, lavata da quattro giorni filati di pioggia. L’odore emanato da un ulivo bagnato è qualcosa di indescrivibile, senti l’umido entrarti nelle narici, il fresco baciarti la schiena ed un forte senso di sole emanato dalla pianta.

Preso il trinciante per foglie, mi sono avventurato nei roseti tra i fiori pronti a sbocciare. I boccioli semichiusi freschi di pioggia sono belli a vedere, ma da lontano, se non le spine ti falciano: guardare ma non toccare ;-)

Presi i fiori più freschi, ho fatto un bel fagottino ed in men che non si dica sono tornato a casa. Le più belle rose le ho preparate e più tardi le regalo a Briciola. Speriamo siano di suo gradimento ! :-)

Visite .

Quando le mani si stringono si creano grandi cose.

Ieri lunedì 4 giugno, abbiamo fatto le visite all’AVIS. Ne ho chiamati 9, ne sono spuntati 7. e’ stato un susseguirsi di persone, chiamate, telefonate, pratiche, schede, rilevazioni di pressione, cartelle cliniche, salti per muoversi da una stanza ad un’altra, risate, scherzi, bimbi che sgattaiolavano per la sede, sorrisi, strette di mano e momenti di spensieratezza.

E’ stata una bella giornata, piena di vita sociale, di persone che volevano stare assieme nel condividere una stessa idea: noi che siamo bene, ragazzi, ragazze, madri, uomini, donne e padri spendiamo cinque minuti nel pensare a chi è più sfortunato di noi e magari iscriviamoci all’AVIS, così li aiutiamo.


lunedì 4 giugno 2007

Festa di compleanno .

Le torte che hanno deliziato la serata. Sopra: crostata di albicocche Sotto: sette veli :-)

Giovedì 31 Maggio la mamma della mia ragazza, ha compiuto gli anni. Con parte della sua famiglia e degli amici più cari, ci siamo trovati a cenare a casa della cugina Silia e di suo marito Enzo. Gente alla mano, grandi lavoratori e concreti.

La signora Silia ha preparato una cena da leccarsi i baffi. L’antipasto era con salame, formaggi e carciofi a vapore.

La pasta era di una semplicità di ingredienti, ma dal gusto buonissimo, che se chiudo gli occhi ancora mi ricordo il gusto: Pasta e patate. Il piatto era fatto con vati tipi di pasta corta, patate tagliate a piccoli cubetti, pancetta, peperoncino, basilico e parmigiano, solo una cosa: BUONAAAAAAAA!

I secondi si sono fatti strada con prosciutto e melone, insalata patate bollite, pomodori, cipolla, olio, sale ed origano, scaloppine al limone ( leggere ma dal forte gusto ), il tutto accompagnato da pizza formato famiglia alla margherita e da vino rosso ( che io non ho bevuto).

Il pezzo forte doveva ancora venire: il dolce. Pasqualino Alacqua ha preparato al torta sette veli, un tripudio di gusto a base di noci, pan di Spagna e cacao. Alla fine l’hanno piazzata davanti a me ed io ho avuto l’ingrato compito di fare le ultime porzioni.

La signora Silia ha fatto la crostata in casa, bella e buona, ma l’ingrediente segreto era la confettura di albicocche locali, anche questa fatta in casa. Me la sarei mangiata tutta, magari inzuppata nel latte la mattina, o al pomeriggio con un buon bicchiere di aranciata. Tutto era buono e la signora Silia mi ha fatto assaggiare pure il pane che lei ha preparato in casa, soffice, ben cotto e leggero. Una donna di altri tempi, dalle mille doti.

La mia fetta di torta 7 veli .


domenica 3 giugno 2007

Ora il mio Blog ha il contatore delle visite.

Ecco il contatore, ma potete apprezzarlo sul lato sinistro della pagina web.

Dopo un paio di giorni di peripezie con il linguaggio HMTL, finalmente il mio contatore visite ha visto la luce nell’Isola di Melee.

I problemi si sono presentati nel dove inserire il codice generato dalla ShinyStat; ma leggendo la loro guida ed interpretandola ed adattandola alle mie necessità di Blogger e non di MSN, ci sono riuscito! Lo potete ammirare sul lato sinistro della pagina.

L’ho battezzato: Le orme sulla sabbia di chi passa nella mia isola. Il perché è semplice, così come osservi quante orme sono state lasciate da chi passa su di un lembo di spiaggia, allo stesso modo il contatore mi permette di vedere chi transita dalla spiaggia della mia isola per poterla vedere. Colgo l’occasione di ringraziare pubblicamente la ditta ShinyStat, per la disponibilità di ShinyStat free.

Devo dire che mia madre mi ha dato una mano a scegliere il colore ed il formato del contatore, quindi posso dire di non esser stato lasciato solo in questa nuova piccola avventura. :-)

L’AVIS dovrebbe fare.

l 31 di Maggio ho incontrato Damiano, un caro amico, dalla barba argentea ma dallo spirito giovane. Purtroppo gli è venuta a mancare la sua compagna, una neoplasia se l’è portata via in meno di una settimana. Anche con lui si è aperta la discussione: l’AVIS dovrebbe fare.

Il “dovrebbe fare” in questione sarebbe la visita annuale di routine, ma subito osservo: con quali risorse umane? Vogliamo spremere il nuovo dottore appena arrivato? Bene, e come le organizziamo le visite? Quali priorità bisogna assegnare? Quali e quanti sono i soci effettivi? Chi li dovrebbe chiamare? Io? Ma se per i talassemici eterozigoti c’è stato un lavoro immane, iniziato l’anno scorso e che ancora deve finire?. Silenzio di pietra. Ci sarebbero tante cose da fare, ma invece delle tante persone necessarie, siamo in pochi.

Forse prendo tropo a cuore la causa dell’AVIS, forse sono troppo preciso nel fare, forse nel fare le cose ne vedo subito o quasi i passaggi necessari e mi assale un senso di sconforto quando chi mi parla lo fa tanto per parlare e non per realizzare, forse sono pessimista, forse sono meticoloso e scassa cazzo, o forse sono in una città ( Milazzo ) dove piace a tutti parlare, ma soprattutto criticare basta. Non saprei, ma comincio ad avere problemi nel trovarmi all’AVIS, o forse è Milazzo?

L’immagine appartiene al suo proprietario, di cui invito a visitare il blog: http://blog.loaz.com/timwang/