giovedì 6 dicembre 2007

Ricetta Sedanini con funghi porcini e castagne.

Frontespizio del volantino .

Pubblico la ricetta della pasta che ho assaggiato il 28 ottobre scorso ( più di un mese fa ). Mi ritrovai all’Ottobrata di Zafferana Etnea e per la prima volta ho assaggiato il piatto tipico della giornata proposto allo stand e non me ne sono pentito.

Ho fatto un po’ di fila, ma ero in compagnia, così tra una scherzata ed una risata, alla fine siamo arrivati a papparci il piatto. Forse c’era troppa pasta e pochi funghi, ma ne è valsa la pena.

Buona cucinata !

Tassa contro l'inquinamento da buste di plastica.

Scontrino con tassa in risalto .

Ogni volta che andiamo a fare la spesa, prendiamo delle buste di plastica. Ogni volta torniamo a casa, le svuotiamo e ripiegandole le accatastiamo. Poi le utilizziamo per raccogliere la spazzatura, per portare altre cose, conservare, nascondere, separare etc. Vari utilizzi, data la versatilità dello strumento “busta di plastica”.

Ma ci siamo mai soffermati un attimo, a domandarci dove finiscono? Nelle migliori delle ipotesi le buste vengono riciclate, oppure finiscono in una discarica sotterranea o peggio ancora a mare. Mi chiedo se ognuno di noi cercasse di risparmiare sulle buste, quanti soldi metteremo da parte e quante altre buste eviteremo di far finire in ambiente?

Facciamo un breve calcolo:

1 busta = 0,02 €

10 buste = 0,20 €

100 buste = 2,00 €

1000 buste = 20,00 €

Se calcoliamo che si va a fare la spesa in media 1 volta al giorno, in un anno fanno 365 buste, in soldi:

365 x 0,02 € = 7,30 € in un anno!

Non dico di eliminare le buste del tutto, ma almeno provare a portarsele da casa, comprare delle buste da spesa in stoffa ( mia nonna Gina ne aveva una bellissima con i manici in legno ) da riutilizzare, impiegare come porta merce le cassette del latte di cartone o di altri prodotti. Forse con questi piccoli accorgimenti riusciremo a migliorare il mondo

Accanimento… .

Quale è la sottile linea che basta superare per trasformare un gesto di bene in male ?

Mercoledì pomeriggio, turno pomeridiano in sede, sulle spalle un arduo compito: organizzare la lista delle visite per giorno 8 Dicembre in AVIS. Si proprio 8 Dicembre, il giorno dell’Immacolata.

Stanchezza alle spalle per una mezza giornata piena di studio, spesa, commissioni e cucinare. In strada mi si rompe il cambio della bici ( il meccanico poi mi dirà che ci vorranno 40 € ), arrivo a lavoro con ¼ d’ora di ritardo ed il pranzo salito in bocca.

Con la collega ci facciamo un caffé e giù a lavorare da matti, lei a compilare pratiche ed io a chiamare. La prima telefonata è stata la più deleteria, una madre che si opponeva alla donazione di sangue della figlia. Mi ha tirato fuori una valanga di stronzate sulla donazione dettate dall’ignoranza sull’argomento ed una paura matta che la donazione di sangue potesse far male. Aggiungo pure la frase che mi ha portato alla saturazione: Voi dell’AVIS avete aspettato che mia figlia facesse 18 anni per poi convincerla e prenderle il sangue. Non ci ho visto più, il cuore mi si è spaccato dal dolore e ci sono rimasto di merda .

L’ho ascoltata per una decina di minuti, poi ci sono andato pesante dal punto di vista medico / sanitario: gli ho spiegato passo dopo passo tutte le caratteristiche legali della donazione, tutte le caratteristiche legali per cui è possibile donare, senza le quali è impossibile fare la donazione. Non ho trascurato alcun particolare, ci sono andato pesante, rimarcando il fatto che se solo vagamente il medico trasfusionale deciderebbe per l’inidoneità, tutta la procedura si sarebbe fermata.

Morale della favola mi sono avventato contro la persona per difendere la donazione della figlia. A quale prò? Si l’obiettivo è lodevole, la figlia con la sua donazione ha salvato una vita, qui non si scampa, ma l’accanimento con cui ho riferito tutti i dati, tutte le informazioni, senza lasciar fiato o risposta all’altra persona, battendo e ribattendo le notizie, senza far trapelare il minimo dubbio dalla mia voce o dalle notizie che conferivo, quasi come se le informazioni mediche fossero un verbo… Mamma mia che brutta linea ho superato, la linea dell’accanimento… donazionale. Ci stò di merda …

La prossima volta che mi capita una cosa del genere, mi fermo 5 minuti, faccio parlare la persona e dico semplicemente: Ma lei si rende conto che sua figlia/o con il suo gesto d’amore ha donato ad un’altra persona la possibilità di vivere? Si rende conto che sua figlia con i 5 minuti della donazione ha salvato una vita? Sua figlia ha salvato una vita, una vita umana, una vita di un padre di famiglia o madre di famiglia che potrà tornare dai suoi figli. Si rende conto di cosa ha fatto da sola sua figlia a soli 18 anni?

Quando il mondo sembra girare all’impazzire e la testa sembra seguirla, fermarsi prima di procedere e domandarsi: Quid prodest ?

mercoledì 5 dicembre 2007

Pescatore .

Pesca dal molo a Vaccarella .

La presente foto, scattata una Domenica pomeriggio di ottobre, ritrae un pescatore sul molo a Vaccarella. Per riuscire ad ottenere l’inquadratura ci ho messo un bel po’, ma ottenuto il consenso verbale allo scatto e trovato un buon punto di ripresa, ci sono riuscito.

Il gesto ritratto ha radici antichissime, ma ha sempre la sua bellezza e fascino. Il molo è frequentato un po’ da tutti, ragazzi, pescatori, innamorati, un angolo di pace, dove lontano da occhi indiscreti, si può fare qualcosa, anche pescare.

Carne di troia .



Carne di pesce da spolpare
 Carne di troia, carne di puttana, ammasso di carne da fiocinare e lacerare, spolpare e straziare, sventrare e voltarsi. Ventre vuoto di sole ossa che sorreggono, falsa allegria per chi la dilania.
Viva la carne di troia, panacea di tutti gli sciacalli affamati.

Ubuntu Sexy.







Bello questo Sexy Ubuntu.

Non è un post sexy, ma semplicemente mi piace la linea pubblicitari del software GNU/Linux. Il sistema operativo è per laptop, all’indirizzo sottostante di Wikipedia, trovate molte spiegazioni: Buona lettura!

Ma perché la Microsoft non lancia una pubblicità simile? Basta che a Bill Gates non gli venga la felice idea di posare lui nudo…. Brrrrrr 0_°

martedì 4 dicembre 2007

Ultimo film decente proiettato in zona .


Ratatouille .

Tra Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, ci sono due sale cinematografiche. A Milazzo c’è il “Cinematografo Liga” con 462 posti a sedere, mentre nella vicina Barcellona Pozzo di Gotto c’è il “Cinematografo NUOVO CORALLO” da 500 posti.

Due strutture belle, Milazzo ha un discreto bar, Barcellona ha un ottimo impianto audio, i prezzi sono simili, ma hanno un difetto in comune: tutti e due si ostinano a portare la stessa programmazione.

A Milazzo c’è ormai da due settimane “MATRIMONIO ALLE BAHAMAS” e a Barcellona pure, tra non molto arriverà il film di De Sica che toglieranno dalle sale a Gennaio, quindi per i prossimi due mesi è fuori programma la possibilità di vedersi un film a cinema, sia a Milazzo che a Barcellona.

Se le due sale si associassero, in maniera tale che la programmazione dei due cinematografi uscisse da una concezione campanilistica e permetterebbe di immettere su mercato una serie di film differenti, penso che la gente sarebbe più invogliata ad andarci, ma se ti trovi per due settimane di fila la stessa pellicola in entrambe le sale, questo sa tanto di campanilismo fine a se stesso, dove si perdono le opportunità di sviluppo, di esperienza e la possibilità che 2 buone sale, quale quelle che sono, potrebbero innescare un buon circuito di visione nuove ed eterogenee da cui guadagnarci in tutto il bacino di utenza.

Sensi di colpa .


Mercoledì scorso, mi sono trovato a parlare con una mia vecchia conoscenza del più e del meno. Parlando e riparlando mi ha apostrofato con una frase: Tu eri bravo a far venire i sensi di colpa agli altri. Una frase che mi ha colpito un po’ perché alla fin fine un briciolo di verità c’è.

La verità sta nel fatto che se mi metto d’impegno e tiro fuori le corrette argomentazioni, all’altro faccio sentire una colpa come se avesse trucidato una persona inerte, avesse commesso chissà quale delitto, o avrebbe picchiato un infermo, o addirittura intimorito un gattino ( come nella foto ). Che dire ? Piano con il senso di critica che mi sale ogni tanto, non sono ne la santa inquisizione e ne tanto meno il tribunale della verità.

Un’altra volta mi accadde con Paolo di esser ripreso sulla eccessiva durezza / purezza delle idee, tanto che mi disse: dobbiamo fare l’AVIS di lotta continua? Tutti duri e puri? Lì per lì non ci feci molto caso, poi la metabolizzai e ne tirai fuori una messa in guardia per me: Non essere troppo duro.

Ho conosciuto una persona che parla così… .

Era una campagna di donazioni, quando ho conosciuto una ragazza che mi parlava come recita la mitica Claudia Gerini nel film “Viaggi di nozze”. Sulle prime al sentirla parlare, non capivo dove l'avevo già sentita, e la cosa è finita nel dimenticatoio delle cose da sistemare.

L’altro giorno rivedendo lo spezzone del film in un servizio del TG, ho avuto come l’illuminazione: Ecco dove ho già sentito questa parlata! E’ un modo di esprimersi tutto particolare, le frasi sono allungate, tronche, a volte manca il soggetto o addirittura il verbo, ma le più belle, le mie preferite sono quando la persona ti mette:

Soggetto + Predicato ( che necessita del complemento ) e tronca la Frase!

E tu sei lì tra l’incredulo se la vuoi picchiare ed il sorpreso perché ti domandi: ma a quale specie appartiene questa cosa?

domenica 2 dicembre 2007

Auto lavata subito bagnata .

Evviva la pioggia sull’auto appena lavata !

Stamattina avevo deciso di lavare l’auto, necessitava di una sistemata. L’altro giorno mio padre si è scordato i finestrini aperti e la pioggia dirompente ha quasi allagato gli interni, come risultato ora c’è una puzza di muffa che toglie il fiato.

Armato di stracci, pezza di daino, carta, aspirapolvere e sapone asciutto, ho sistemato gli interni dell’auto alla bene o meglio, un po’ meno di puzza si sente, ma l’odore c’è sempre.

Finiti gli interni, sono passato agli esterni, con spugnetta e sapone di Marsiglia per pulire a secco i punti della carrozzeria dove le macchie erano più fastidiose ( vedi varie strisciate ) . Avevo appena terminato di togliere le macchie quando ha iniziato a piovere. Evviva, mi sono sollevato di prendere il tubo e sciacquarla! È matematico, quando lavi l’auto si mette subito a piovere!

Arancino / arancina al pistacchio .

Un bello e succoso arancino al pistacchio .

L’ultima domenica di Ottobre sono andato all’Ottobrata di Zafferana Etnea ( è già passato un mese ) . Tra le tante delizie del palato, ho avuto modo di assaggiare l’arancino in questione.

Una buona frittura senza troppo olio, caldo, il riso non troppo scotto ed un ripieno indimenticabile. Il pezzo da rosticceria era venduto dai pasticceri, e questo particolare del venditore, non fa altro che ampliare la dicotomia che lo rende unico, perché il ripieno era di carne, pistacchio e besciamella, ma il pistacchio stesso non lo si può definire o solo salato o solo dolce, è mutevole al palato. Per cui un po’ masticavi dolce ed un po’ assaggiavi il salato, in un gioco di sapori che stuzzica il palato.

In definitiva una cosa buona ed interessante.

Lettere rispedite oltre cortina .

Lettere, tante, rimandate al mittente .

Capita che quando rompo il muro della riservatezza, ciò che esce non viene accettato, viene rifiutato, come una lettera che si rimanda al mittente, come un parto in cui si voglia spingere la testa del nascituro contro il decorso naturale. Perché ciò che esce fuori dal muro ed arriva dall’altra parte, a colui che è dall’altro lato: non piace.

Non piace che chieda risposte per domande di casa che non avranno mai un significato. Non piace che sistemi i pezzi del mio passato per trovare una quiete interiore. Non piace che mi incazzi. Non piace nel vedermi incazzato. Non piace nel sentirmi incazzato. Non piace sentirmi parlare incazzato. Non piace la mia incazzatura. Non piace la mia rabbia. Non piace che sia arrabbiato. Non piace che io abbia i miei problemi. Non piace che io mandi a fare in culo. Non piace che pensi alla mia persona. Non piace che io metta davanti le mie aspettative. Non piace che dia risposte negative. Non piace che pensi a salvare il mio piuttosto che aiutare l’altro. Non piace che rispondo. Non piace che urlo. Non piace che mando a fare in culo. Non piace il mio modo di pensare. Non piace il mio lato oscuro. Non piace che ho il mio lato negativo perché la gente si attacca a quello positivo e crede esista solo quello. Non piace che un bel giorno non ce la faccio più e me ne vado. Non piace che, non piace, non piace…..

I “non piace” sono tutte le lettere che le persone cercano di rimandare la mittente oltre il muro di riservatezza, ma mi dispiace, sono fatto così, anche di quei “non piace”, che agli altri non vanno giù.