sabato 17 gennaio 2009

Fai una cosa che ti piace .


Da un po di tempo pensavo a come gli altri ti vedono mentre fai qualcosa. Poi mentre passeggiavo, i pezzi del rompicapo si sono assemblati da soli, venendo fuori la seguente considerazione:
Se fai una cosa ce a te piace, gli altri si accorgeranno di te , perché sei in un momento in cui la parte buona, bella di te stesso esce fuori allo scoperto. Gli altri se ne accorgono e fanno di tutto per prendersela.
Dall'altro lato, se stai facendo una cosa contro voglia, anche la più semplice o stupida, chiunque tu abbia accanto, ti lascerò stare e sarai più solo di quando sei nel cuore della notte.
Per cui alla fin fine è sempre meglio fare le cose che ci piacciono o al limite farci piacere le cose, ne uscirà fuori un modo di vivere migliore.



giovedì 15 gennaio 2009

Utensili di vita .

Alcuni esempi, ma non sono solo questi .


Sulla scia di nuovi spazi aperti nell'isola, nati per rispondere a nuove necessità che 2 anni fa neanche si prospettavano ma mi frullano per la testa, inauguro un nuovo angolo dell'isola: Utensili di vita.
Lo spazio nasce in base ad una osservazione: nella vita servo strumenti. Gli utensili necessari comprendono tutto ciò che sia utile per una attività, sia essa un mestiere, una professione, una scelta e anche per la vita. In pratica gli elementi necessari per poter vivere, fare, costruire, capire, spiegare, amare, viaggiare, demolire, etc. Perché fin da quando siamo scesi dall'albero e siamo stati sulle gambe erette, abbiamo capito che avevamo bisogno di utensili e fintantoché ne cerchiamo di nuovi e di più utili progrediamo. Per cui non mi resta che dire:
AVE ATQUE VALE.



Fresie .

Quando le ho piantate il 27 Novembre dell'anno scorso.
Mercoledì 14 Gennaio 2009

Che mi piacciono le piante è un dato di fatto, e un posto particolare va alle fresie.
Produce un fiore dall'intenso profumo, che entra nelle radici e mi inebria. Le piantava sempre mia nonna, in campagna, in giardino e a casa sua non mancano mai, per cui il primo profumo che balza all'attenzione appena varchi casa sua è proprio quello di fresie: dolce, fragrante, di erba fresca, di aria, di sole, di vita, semplicemente splendido.
E' stata la prima volta che ho provato a piantarle, iniziando con 5 bulbi. Sono gemmate 4 piantine, avendo un rapporto di germinazione di 4 a 5, con 1 solo assente, posso dire di aver avuto un buon risultato. Potessi piantare decine di conchini , sarei felicissimo, ma intanto inizio con questa piccola prova, poi si vedrà.


mercoledì 14 gennaio 2009

Life of a jar .



Povere provette, quanti utilizzi ci possono essere in una corsia.

Fiducia .

Forza che permette di porre le proprie piccole mani indifese nelle forti mani altrui.. A volte pure nelle nostre stesse mani.

L'animo umano è composto da molte tonalità di gusti / colori / sapori e note, una di queste è la Fiducia. Guardando la foto mi vengono in mente un po di idee a riguardo, proverò a scriverle.
La prima riguarda la forza nel poterci muovere quando la nota d'animo della fiducia inizia a vibrare. Muoverci sostanzialmente su due direzioni: verso gli altri e verso se stessi.
Nel momento in cui ci muoviamo mettiamo da parte le corazze di riservatezza, diffidenza e quant'altro che per necessità indossiamo al fine di proteggerci. Veniamo fuori a nudo in tutta la nostra particolarità, spogliandoci del vestito tessutoci addosso con il tempo, utilizzando il filo giallo della diffidenza, uscendo così per come siamo: nudi e crudi, come dei bimbi che allungano la mano. La mano come ho detto prima la si può rivolgere verso gli altri o se stessi.
Se valuti positivamente i fatti, le circostanze, le relazioni, confidi nelle possibilità di entrambe le parti, può produrre un sentimento di sicurezza e tranquillità.

martedì 13 gennaio 2009

Acqua passata .


Nuovo lembo di terra aperto nell'isola. Angolo che ospiterà le cose passate, andate, trascorse, una specie di dimenticatoio.
Fermo restando che le cose passate c'erano e restano, a patto che si collochino nella loro reale dimensione temporale: nel passato, andate vie. Qui troveranno spazio.

Le fila dell'animo .

Un arcobaleno di fili multicolori.

Nuovo lembo di isola dove trovare le varie note di colori dell'animo umano, a volte cupi, a volte splendenti, altre volte sgargianti ed altre volte tenebrosi. Fanno parte della propria persona e siamo noi stessi che con meccanismi interiori usiamo i colori per crearci dei fili colorati.
I fili possono essere usati in vari modi: tirati, stirati, pizzicati, mossi, nascosti, manovrati come marionette o intessuti in stoffe dai tantissimi colori, ai cui estremi ci troviamo il bianco ed il nero.
Dalle stoffe confezioniamo addosso i vestiti che ci portiamo appresso, che caratterizzano la mente ed il corpo, il volto, le mani, la postura, il carattere, il tutto coinvolto in una continua opera di tessitura e sfilacciatura, cucitura e strappi, creando la persona.

4 Pc in 10 giorni.

Da restarci secchi.

Mentre sto scrivendo, sul portatile gira l'Acronis True Image per creare una immagine di circa 8Gb dell' Hard – disk C: . Questa volta nel sistemare i PC sono andato vicino al tracollo fisico / mentale, troppa carne al fuoco.
E' iniziato tutto con il PC di Mona. Mi lascia il desktop per dargli un'occhiata e dopo un po di giorni trascorsi nel provare a fare il backup dei files, finisco a mettere mano al case.
Intanto il PC di casa intento a masterizzare DVD per svuotarlo e fare posto ai backup, all'improvviso non parte più, senza una causa apparente. In pratica si è danneggiato il File System ed ho dovuto reinstallarvi tutto: dal SO all'eMule, aggiungendovi di mia mano 2 nuovi masterizzatori ed un hard-disk da 1 Tera, con il primo Pc sempre da consegnare.
Nel frattempo che finivo il secondo PC è partito un portatile: l'hard – disk in crask . Qui mi sono dovuto prodigare a smontare con i cacciaviti da orologiaio ( comprati alla bancarella ) i vari pezzi della custodia e giungere all'hard disk da 2,5''.
Sostituito il pezzo, procedo al ripristino dell'immagine della macchina con i CD del Recovery System, scopro che 1 CD è danneggiato. Passano 2 giorni nel trovare la soluzione, dopo una telefonata all'199 dell'assistenza ed una via di uscita presentatasi con una copia dei CD. Ma intanto ho dovuto fare le corse per avviare il portatile di Mona, con l'aggravante di lavorare con un OS nuovo quale Windows Vista e di trovare il necessario software freeware per farlo partire.
Intanto che sistemavo il Pc di mio padre ( consegnato nudo e crudo con solo il OS aggiornato ed un antivirus ) e sbolognavo il portatile di Mona, il mio portatile inizia a dare stani segni.
Galvanizzato dall'utility ACER per creare quando vuoi una immagine del PC, recupero la mia copia di Acronis True Image ed inizio a piallare il mio portatile.
Massacrante la creazione del foglio di sistema ( file dove annotare e ragionare su ogni voce di Registro modificata ), ma la prima grossa vera tappa superata è stata dopo 2 giorni di aggiornamento del OS e del ripristino per prova del' immagine creata. Lì finalmente ho capito che cominciava a quadrare qualcosa. Dopo è arrivato tutto il software applicativo per il PC, dove il fondo l'ho toccato con l'Adobe Acrobat professional, una montaggio che tra installazione, configurazione e aggiornamento si è portato via più di una mezza giornata.
Ora l'Acronis lavora per l'immagine che vale tanto mithril quanto peseranno i DVD masterizzati. Di certo la prosssima volta che il PC da strani segni, metterò l'utilità di ripristino dell'immagine dell'hard – disk e risparmierò molti ma molti giorni di lavoro.

lunedì 12 gennaio 2009

Diffidenza .

Per la cromoterapia il giallo può appartenere alla diffidenza – l'immagine appartiene al rispettivo proprietario .

Tra i tanti colori dell'animo, c'è il giallo della diffidenza. Quando ci capita un evento spiacevole, durante il quale abbiamo provato del dolore, sia ess ofisico che mentale, prendiamo questo giallo e per i nostri meccanismi interiori iniziamo a filarlo.
Dalla filatura otteniamo un filo, il filo delle idee, che è impressione ottenuta dal ragionare su gli eventi passati. Con questo filo cominciamo a tessere un abito, un abito per proteggerci.
Sopraggiungono gli eventi negativi portandosi seco il dolore, e noi continuiamo a filare il filo giallo, a tessere il tessuto giallo e confezionarci addosso questo vestito per proteggerci.
Le esperienze negative possono essere per esempio una occasione in cui volgiamo le nostre mani interiori della fiducia verso un'altra persona, magari una persona che amiamo alla follia. Questa di tutta risposta cala un saracinesca sulla nostra mano ( per un suo meccanismo di difesa ), segandocela e mozzandocela a carne viva. A quel punto sentiamo dolore, tanto. Ma possono esservi tantissime altre occasioni di Diffidenza.
Storditi dal dolore, torniamo sui nostri passi ed iniziamo a tessere e confezionare l'abito della diffidenza, che può diventare sempre più grande e sempre più stretto, almeno fino al momento in cui non ti accorgi che ci sono tanti altri colori e che al limite può servire una sciarpetta gialla intorno al collo e non un vestito di diffidenza di gran gala come nell'immagine :-)

Meccanismi interiori .

Quando ci accade qualcosa, all'interno si attivano una serie di meccanismi che girano come gli ingranaggi di un motore.
Nasciamo con un animo neutro ma impressionabile come lastre di un RX, risentiamo e sentiamo dell'ambiente che ci circonda, iniziandolo ad assorbire all'interno come una spugna. Poi passiamo a muoverci nel mondo esterno, dove facciamo le prime esperienze, potendo esser queste sia Positive che Negative.
Le Negative ti fanno maturare più delle Positive, perchè vi ricevi una dose non indifferente di dolore. Il dolore provato puo essere sia fisico che mentale, ed è quello che ti avverte che qualcosa ti sta facendo del male, che stai subendo del danno.
Se riesci ad ascoltare il dolore, cerchi di fermare gli eventi, di uscirtene, di metterti da parte, di non esser coinvolto più del dovuto, ma questa nota dell'animo è difficile da sopportare ed è ancora più difficoltoso starla ad ascoltare, per cui il più delle volte non gli si da retta.
Quelle volte che lo ascolti, il dolore ti porta a riflettere e pensare, perchè il fine ultimo è cercare di di non provarlo nuovamente e lì iniziamo a costruirci muri di riservatezza per difenderci e tessere abiti per proteggerci.