sabato 2 giugno 2007

I miei sono partiti.

Un’ idea del risorgimento / bordello combinato appena rimasto solo.

Alle ore 22:00 di ieri sera i miei sono partiti per il paese paterno. Appena la macchina ha girato l’angolo sono corso per casa facendo bordello e sistemando la casa come meglio mi aggrada.
Ho iniziato a togliere i centrini, spostare le prime piante e prepararne alle per domani. Le ho concimate, potate, lavate ed abbondantemente annaffiate. Appena pronte le piazzo così sullo scacchiere: una all’ingresso, un paio le uso per fare una composizione in cucina da mettere sulla dispensa, ne trapianto un paio per fare una bella composizione in conchino ed ne recupero altre da mia nonna.
La cosa più bella è in cucina, ho ricavato un angolo preparazione cibi con ampio tagliere, giusto- giusto vicino al frigo, non lontano dal cassetto dei coltelli, davanti alla dispensa delle portate, ad un passo dai fornelli, alle spalle ho il tavolo e per finire è nei pressi della radio, che mi farà compagnia quando cucino e rigoverno la stanza. Anche qui Mancano solo le piante e la stanza sarà perfetta.
Per il balcone ho una idea bellissima, voglio crearvi un angolo relax. Piazzo il canapone riparato dal muro, dalla tenda di canne e tutto intorno piante a busto che trovo, magari anche la felce. Salgo dal garage il tavolino da campeggio per mangiarvi a pranzo e sistemo delle candele profumate. In questo modo la sera mi piazzo sul canapone, accendo le candele, mi allungo la TV con il carrello e mi godo la frescura dopo aver pranzato.
Sono delle idee bellissime! Non vedo l’ora di farle e spassarmele! Magari compro pure qualche pianta dal vivaio…
Ps. L’immagine appartiene al suo proprietario.


venerdì 1 giugno 2007

Il mio primo bagno estivo.

Il mare del mio primo bagno estivo .

Il mio primo bagno estivo. Stamattina dovevo alzarmi alle 7. Vuoi per il sonno che non giungeva, per il festino in stanzina del mio vicino, mi sono addormentato alle 1.45. Meno male che mia madre mi ha svegliato, se no dormivo ancora.

Preparato il necessario x scendere in acqua, ho semplicemente fatto 20m ed attraversato strada, per ritrovarmi in spiaggia. Mare piatto,spiaggia pulita, acqua limpida e spazi liberi, o meglio ci sono degli assembramenti di ragazzini che fanno un casino della mannaia, ma di sicuro gli è cominciata la stagione estiva ed in qualche modo devono buttar fuori la loro gioia. Torno a casa perché mi attendono una buona colazione ed i libri .

A domani mare.



Il volontario che ha già deciso di non voler far nulla se non pretendere.

Mercoledì pomeriggio sono andato alla locale sede AVIS. Il lavoro da fare era tanto ed ero pure solo perché le ragazze erano impegnate .

Messo piede in sede la situazione si è aperta in tutta la sua complessità: archivi da riprendere dopo 2 mesi di fermo, nuovi raccoglitori da preparare, registro pratiche socio da avviare, nuove carpette da sistemare, nuovi soci da iscrivere e vecchi aspiranti soci da depennare, una trentina di analisi da spedire, gli aspiranti soci da contattare telefonicamente e come se non bastasse stilare il foglio delle visite per lunedì.

Il lavoro di catalogazione e preparazione è stato lungo e non ho potuto inviare le analisi, il più snervante è stato contattare telefonicamente gli aspiranti soci AVIS. Ho fatto la bellezza di 50 telefonate per rintracciare 8 persone disponibili a passare visita, e tra i fortunati ho trovato un ragazzino di 18 anni che se me lo fossi trovato davanti lo avrei strozzato con le mie mani ( in maniera metaforica ).

I fatti si sono così svolti : Telefono prima sul cellulare, diligentemente non raggiungibile. Provo a contattarlo al numero fisso ed una voce mi risponde dopo una decina di squilli. Voce bassa, all’inizio mi sembrava da uomo, dopo la presentazione si rivela esser del Ragazzino. Lo invito per la visita di lunedì ed iniziano i suoi problemi:

Io ho già donato.

Non ti telefono per donare, ma per la visita con il medico .

Io ho già donato il mese scorso, ma non mi ricordo quando.

Dubbioso, cerco di indagare meglio:

Non ti ricordi la data di quando hai donato?

No, non me la ricordo.

Sicuro?

Si, si, non me la ricordo. A proposito, non mi sono arrivate le analisi a casa.

Guardo velocemente in banca dati e scopro che la donazione era stata caricata, le analisi sono state protocollate e correttamente inviate. Sentitomi preso un po’ in giro dal tono arrogante, riprendo:

Le analisi sono arrivate in sede tal giorno, fotocopiate e spedite in dato giorno.

Ma a me non sono arrivate.

Guarda che te le ho spedite.

Ma a me non sono arrivate.

Una volta imbucate non ci posso fare niente io.

Ma a me le analisi non sono arrivate a casa, mia madre non mi ha detto niente.

Sono già state inviate, non posso far nulla.

Ma a me non sono arrivate a casa, ed io ho donato per il Tizio .


Stizzito dall’arroganza di chi le cose le vuole portate fino a casa per forza, che non fa nulla ma pretende di comandare gli altri per risolvergli i problemi, che se ne frega degli altri e che ciò che fa è solo per puro scopo personale, trattenendomi molto gli rispondo :

Possiamo fare una cosa, lunedì vieni a fare la visita in sede con il medico. Dopo il colloquio ti faccio una fotocopia della copia delle analisi e così abbiamo risolto tutto.

Ma a me le analisi non sono arrivate a casa, io studio, poi lavoro, non ho tempo per queste cose.


Minchia se l’avessi avuto di fronte lo avrei preso a cazzotti! Con l’ultimo briciolo di pazienza che avevo gli ho detto:

Gioia, io ti posso aiutare, ma tu ti devi mettere pure nelle condizioni di essere aiutato. Io le analisi te le ho già spedite, ed una seconda volta non ne posso mandare. Se vuoi vieni lunedì in sede, ti fai la visita e dopo ti posso fare una fotocopia.

Ma io non lo so, ho da fare, sono impegnato, non posso perdere tempo con queste cose, ho donato per il Tizio, non mi sono arrivate a casa e mia madre non mi ha detto nulla..


Avevo il sangue agli occhi:

Se vuoi essere aiutato io posso fare così, se no puoi benissimo andare al centro trasfusionale e farti dare una copia da loro.

Vediamo, vediamo, se ho tempo.

Allora ti dico: Buona giornata e a lunedì.


Staccato il telefono senza aspettare la risposta, me ne sono andato ad annaffiare l’albero con le vene delle tempie che mi pulsavano per la rabbia. E che cazzo! Vogliamo risolvere i problemi ma le persone non fanno altro che aspettare gli altri, lamentarsi, comandare e pretendere . E che diamine!

PS: L'immagine appartiene ai rispettivi proprietari.

giovedì 31 maggio 2007

La seconda acqua minerale dal nome strano.

Acqua minerale “Ginestra”.

Arriva la seconda acqua del concorso “I nomi più strani delle acque minerali”, l’acqua minerale Ginestra. La bottiglia viene dalla Sicilia, provincia di Agrigento, nel comune di Montevago, oggi stappata al desco della mia famiglia. Penso che il mondo delle acque minerali locali sia il più florido e vivo di immaginazione. Rinnovo l’invito ad inviare le vostre foto a : fa.berti@scalinet.it così ci facciamo 4 risate e magari scopriamo tante cose simpatiche. ;-)

martedì 29 maggio 2007

Il mio primo acquisto su eBay .

Finalmente indosserò nuovamente T-shirt MAMBO!

Il martedì sera della scorsa settimana, dopo un po’ di incertezze lungamente placate con il maggior numero possibile di informazioni, decidevo il mio primo acquisto su eBay. Non un oggetto senza senso, ma un qualcosa che per lungo tempo mi ero privato, una maglietta MAMBO, una marca che a Milazzo nessuno più porta e che tanto mi mancava .

La caratteristica delle T-shirt è la stranezza, i forti colori ed i contrasti che lasciano alla vista, i disegni surreali e l’originalità nel re - interpretare idee, oggetti e simboli.

Penso che sia dovuto al mondo diverso in cui vivono, così lontano, agli antipodi della Sicilia. Forse per le diverse matrici culturali che si incontrano: inglese ed aborigeno, insieme ai numerosi immigrati cinesi, indonesiani ed italiani che l’hanno popolata.

I contrasti dovrebbero essere sotto gli occhi, nel momento in cui osservi un aborigeno ed un Inglese, il sole e la luna. Contrastano il modo di condurre la vita degli autoctoni in mezzo alle lande apparentemente desolate e sterili, e lo stile di vita Europeo / Americano dei bianchi con giardini, villette, case a schiera e macchine.

Cosa dire, se non: le migliori cose / idee nascono dalla sintesi dei contrasti. Il perché è dato dalla singola anima e dalle due gambe che la portano, la prima nata dalla mediazione, le due perché donate dalle idee madri all’idea figlia, affinché possa camminare e propagarsi. ;-)

lunedì 28 maggio 2007

La donazione del sangue e impiego clinico delle cellule staminali .

Il manifesto del seminario.

Anche quest’anno è stato organizzato in seno alla Facoltà di Medicina & Chirurgia di Messina il seminario sulla donazione di sangue. Aperte le danze con il discorso del prof Siracusano sulla donazione, il saluto di Franco Previte (i vicepresidente regionale AVIS ) che si sente di Dio terra ed è fortemente polemico, il discorso della professoressa Musolino sulle cellule staminali, finalmente ho parlato io!
Ho preso parola ad una platea di colleghi, a cui mi sono rivolto in qualità di rappresentante AVIS Giovani provinciale. Nel breve discorso di chiusura degli interventi, mi sono presentato, ho portato i saluti dell’AVIS Provinciale e dell’AVIS Giovani. Dopo i saluti, ho presentato le eterogenee esperienze della provincia in campo trasfusionale, senza scadere nella polemica con Franco Previte ormai assente, la funzione ridimensionante la forbice di età in seno all’AVIS dei giovani, della mia esperienza nel sensibilizzare i ragazzi delle scuole superiori e del cocktail esplosivo che nasce tra ignoranza e leggende metropolitane sul campo della donazione e del necessario intervento sulla materia per non lasciare presa all’ignoranza. Poi ho ceduto la parola Prestipino dell’AVIS Provinciale e l’ho ringraziato di cuore di avermi illuminato sull’indole Polemica di Previte.
Smontata la sala, salutati i colleghi ed aiutata la prof con i videoproiettore, la strada per casa mi si apriva. Ma solo oggi ho focalizzato cosa ho fatto! Che incosciente! ;-)



Se ne è andata sulle onde del mare .


Le onde del mare che l’hanno portata via .

Oggi ci sono stati i funerali della mamma di un mio vecchio compagno di scuola elementare: Concetta Foti. All’età di 60 anni una neoplasia ematica se l’è portata via dopo un lungo periodo di ospedali, trasfusioni di sangue, piastrine ed una ultima spiaggia di trapianto autologo dal figlio minore. Il risultato è che Sabato sera è spirata al reparto di ematologia a Reggio Calabria, nel nervo sciatico del donatore si conficcato un frammento osseo causandogli fortissimi dolori, una famiglia è stata distrutta e l’ennesima morte per neoplasia si aggiunge ai tanti defunti del Capo di Milazzo.

Era una donna dal cuore grande, insieme alla mia nonna materna e mia madre, per me era e resterà sempre un esempio di emancipazione femminile. Una emancipazione di fatti, di silenziose lotte concrete, di parole spese sui traguardi piuttosto che sul “pelo”, dai discorsi chiari e lineari. Una donna fantastica.

Ricordo la sua perenne sigaretta accesa, quante ne fumava, ma la cosa che la contraddistingueva era che non puzzava mai di fumo.

In un Capo di Milazzo dei ruggenti anni 80, dove giocavi con Maurizio ( il figlio / compagno di classe) al Vic – 20 ma rischiavi di rimanere senza acqua corrente, mi insegnò a lavarmi nella bacinella con poca acqua. Mi disse con una dolcezza ed una fermezza che ancora a quasi venti anni di distanza sento dentro:

Quella è l’acqua con cui ti laverai, se te ne serve dell’altra serviti pure, ma sappi che ci dobbiamo lavare ancora tutti quanti.

Quanto amai quelle parole chiare. Devo a lei se oggi comprendo l’importanza dell’acqua.

Una donna forte e sempre fiera, non ci pensava due volte a sgridarti per metterti sulla strada, ma aveva la dolcezza di saperti prendere per il verso giusto e rabbonirti.

Nella mia fantasia immagino che il mar Tirreno l’abbia raccolta da Reggio e portata via con se, in un posto dove finalmente smetterà di soffrire, lontana e protetta dagli agenti cancerogeni, dove possa riposare in pace, con il suo bel sorriso che le illuminava la faccia e il viso sempre fiero.


domenica 27 maggio 2007

Il logo .


Dopo una mattinata di lavoro finalmente eccolo !

Non sarà la venere del Botticelli, ne tanto meno un Picasso del primo periodo cubista, ma è un logo lineare ridotto all’essenziale senza troppi fronzoli.

Rappresenta un piccolo squalo che ride, un contrasto dato che il pescecane non ride e se apre la bocca non è tanto bello a vedersi. Aggiungo pure che dato l’aumento della caccia alla specie nel Mediterraneo per rifornire i ristoranti cinesi di pinne, i già rari esemplari che si vedevano, oggi rischiano di scomparire del tutto, quindi meglio pendere confidenza all’idea della loro necessaria esistenza.