sabato 29 dicembre 2007

Concerto dei “Cantica Nova” del 26 Dicembre nella chiesa di San Papino.

Il gruppo canta “Hold time Religion” .

Da tempo mi ero promesso ascoltare i “Cantica Nova”, ma per vai motivi non c’è stato verso di farlo. L’altro giorno si è presentata l’occasione e fortuna delle fortune, erano in una chiesa non molto distante, per cui mi sono detto: Perché non andare? Detto fatto, mi sono intabarrato e sono andato a sentirmi il concerto!

Vuoi perché cantavano a cappella, vuoi perché l’ambiente della chiesa era raccolto e l’acustica era buona, ma un senso generale di gioia nel sentirli cantare mi ha pervaso il cuore. Verso la fine dell’esibizione noi del pubblico siamo stati coinvolti dalla musica, ed abbiamo battuto le mani a tempo, per accompagnare… Una figata impressionante!

Il momento più toccante, oltre alla canzone ripresa nel video pubblicato, è stato quando hanno iniziato le canzoni natalizie. Il concerto è finito con un bis e gli applausi di tutti i presenti alzatisi in piedi. Proprio una bella esperienza.

Quasi 4000 tracce sulla sabbia dell’isola .

- 154 per quota 4000 .

Sembra che l’isola sia diventato un piccolo porto di mare, le quasi 4000 persone passate per essa lo testimoniano. Tanta acqua è passata sotto i ponti di questo spazio virtuale, e tanta altra ne passerà. Chissà se arrivo a quota 4000 prima del 31 Dicembre ? : - )

mercoledì 26 dicembre 2007

I Simpsons, tutte le serie .

La famiglia al completo .

Finalmente sono riuscito a trovare tutte e 16 le serie dei Simpsons, un’ impresa difficile, ma ci sono riuscito . Ora viene la parte più dolce, vedere tutti gli episodi e gustarseli ad uno ad uno…

Giro in bicicletta .

Domenica 23 scorsa, visto il bel tempo e la bici appena riparata, ho deciso di farmi una passeggiata fuori casa. Il tempo era buono e mi è spuntata l’idea di andare fuori Milazzo. Tutto contento ed affamato di avventura ho imboccato l’asse viario per uscire dal tratto urbano il prima possibile e darmi alla scalata di San Filippo del Mela.

Era presto, ma le teste di cazzo sulla strada che corrono ce ne sono a tutte le ore. All’altezza del villaggio Grazia non ce l’ho fatta più di sentirmi sfrecciare alle spalle le auto, che ad ogni transito ti lasciano la scia del risucchio. Mi sono fermato all’ultima piazzola di sosta prima della fine della strada e mi sono detto: Ora scavalco il guardrail e mi butto nella campagna.

L’idea è stata azzeccatissima, mi sono letteralmente perso in Via dei prati Verdi, nel mezzo di una campagna fatta di case basse, prati verdi, alberi di agrumi, persone che passeggiavano e che ci salutavamo ed un mare di sole. Avessi trovato una macchina che passava! Bellissimo.

Una cosa che mi ha colpito molto sono state le piante che si vedevano, agrumi, campi appena arati e seminati a broccoli, giardini preparati per l’inverno, insieme ad un lussureggiante rampicante di passiflora, tra le cui verdi foglie spiccavano i frutti viola.

Il momento più avventuroso è stato quando sono entrato in una casa rurale abbandonata. Ho visto la cucina, la stanza da letto, il bagno e l’ingresso, la stalla con la mangiatoia per gli animali ed il pollaio. Era come se il tempo in quelle stanze si fosse fermato a più di mezzo secolo fa, con i secchi per l’acqua ancora in lamiera, la piccola tazza per il water ricavata in una stanzina fuori dalla casa, insieme al grande lavatoio sotto un secolare gelso. Il proprietario della casa era un bel gatto bianco dal pelo bianco, che tutto fiero girava per lo stabile incurante della mia presenza.

martedì 25 dicembre 2007

Ciaramella Siciliana a Natale .


Don Mimmo suona la ciaramella .

È usanza che nel periodo natalizio dai paesi limitrofi vengano a Milazzo i ciaramellari. Il motivo della visita è di proporre la suonata della ciaramella in casa. La tradizione ricade nella settimana dell’avvento, quando i suonatori bussano alla porta per sapere se possono venire a suonare, chi vuole gli apre la porta ed inizia la festa.

Di solito suonano seduti davanti al presepe, quando l’aria gonfia il ventre di pecora e fluisce dagli sbocchi, le care canzoni del Natale vengono suonate. È una tradizione che rischia l’estinzione, dato che sempre più difficilmente ci sono ancora persone che sanno suonare lo strumento, lo sappiano riparare e soprattutto costruire. Speriamo per il meglio!

Buon Natale a tutto il mondo!

Le mie Opuntia ficus-indica .

Una delle mie 6 Opuntia ficus-indica o fico d’india o anche ficodindia .

Nel mese di Giugno, guardando la scarpata di terra di fronte casa mia, nel vederla spoglia e franante, mi è venuta una idea: perché non pianto un paio di fichi d’india per ridurre lo smottamento della terra? L’idea mi sembrò buona e armato di cassetta e coltello mi avventurai per la campagna del Capo di Milazzo.

La spedizione era mirata alla ricerca non di un ficodindia qualsiasi, ma di piante con poche spine, frutti succosi e dai diversi colori. Diedi fondo a tutta la mia conoscenza delle piante locali, per trovare delle degne rappresentati della specie.

Forte di una decina di “pale ( cladodi ) messe in cassetta, iniziai a scavare le conche per le talee, 6 passi di distanza da un punto ad un altro. Tra le critiche dei condomini, i lunghi e truci sguardi dalle macchine, solo Gaetano ( il pastore protestante ) mi ha incoraggiato sull’iniziativa.

L’estate è trascorsa con i suoi mesi caldi, fortuna volle che annaffiai le piante in tempo perché le cladodi si afflosciarono tutte, e neanche l’inverno sembra danneggiare troppo le piante con le intemperie, vedi grandine.

Aspetto un altro paio di anni e poi: buona frutta a tutti!

Donna che prende l’acqua .

La fontana di Padre Pio a Vaccarella ritratta nell’estate del 2005 .

Era l’estate del 2005 e mi trovavo a passare da Vaccarella con la machina fotografica. Avevo tra le mani un servizio sul quartiere, abitato per lo più da ex – pescatori, quando passando davanti alla fontana incontrai una signora che prendeva l’acqua.

Un gesto semplice, spontaneo, che viene fatto in tutti gli angoli del globo, dove i soggetti sono sempre una donna ed un recipiente per accogliere il liquido. La voglia di provare a raccontare questo gesto universale era tantissima, tanto che mi avvicinai dalla mia futura fotomodella e gli chiesi se gentilmente avesse posato per poter ritrarre questo gesto così antico ma sempre affascinate.

Con il cuore gonfio di gioia per la risposta positiva, montai il cavalletto, centrai l’inquadratura il più possibile vantaggiosa, attaccai l’autoscatto e la foto fu fatta. Certo non c’è la brocca di coccio, ma c’è la tanica di plastica, non ci sono i lunghi vestiti neri di due secoli fa ma un vestiario quotidiano, manca la cesta di vimini sostituita dalla borsa di plastica, ho cercato di ritrarre il gesto nella sua semplicità di oggi, in modo che chi verrà domani potrà sentire la stessa gioia che ho oggi io nello sfogliare le foto di 200 anni fa su una Sicilia ritratta nel suo quotidiano .

martedì 18 dicembre 2007

5 minuti di parole scambiate...


Quando ti trovi a scambiare quattro chiacchiere con un amico, è come se si bevesse una tazza di buon latte caldo per l’animo. La voce si abbassa, l’ambiente diviene più intimo, gli argomenti si fanno profondi e le parole scorrono come del latte caldo.

Se poi ci metti un paio di biscotti / risate per sdrammatizzare gli umani eventi, ti fai una buona colazione a base di umanità ;-)

L’ultima pizza….


Era sabato 3 Novembre, quando sono andato a mangiarmi l’ultima pizza fuori. Come già mi era capitato in un altro periodo, mi è balenata per la testa che non me ne sarei più mangiata una. Poi fortunatamente mi sono ricreduto.

Domenica 16, insieme alle collaboratrici della sede, siamo andati a Torregrotta per il mercatino della solidarietà. Faceva un freddo cane e non c’era nessuno. Eravamo organizzati, Lorenzo si è preso l’attrezzatura, con le ragazze ci siamo preparati il gazebo, abbiamo gonfiato i palloncini, preparato i volantini, scherzato con quelli dell’altro stand. Alla fine non abbiamo ne iscritto e ne sensibilizzato nessuno.

A fine serata ho detto alle ragazze: che ne dite se ci pappiamo un pizza al Tequila? Neanche l’ho finito di dire, che la risposta è arrivata fulminea: Si!

Caricato il materiale nel cofano, abbiamo fatto rotta per una pizza calda ed una bottiglia di birra fresca. Era tanto che non mi passavo una serata in allegria, dalla serata sociale AVIS.

Regali di Natale.

Regalo a te , regalo a lui, regalo per tizio, regalo per….

Oggi giornata di regali! Lista un po’ movimentata, idee che vengono ed altre che se ne vanno in frantumi, negozi dove l’anno scorso compravi e che questo anno ti “salano” di brutto, cercando di rifilarti alcuni oggetti ad un prezzo un po’ troppo alto, di sicuro in futuro difficilmente mi vedranno...

La famiglia è sempre la stessa: Papà, mamma, fratello, nonna e nonno, insieme a mia comare Cristina. Idee chieste qua e là, possibilità da controllare e negozi da girare.

Io il mio piccolo regalo di Natale me lo sono fatto prima: le chiavi della macchina, il resto del salvadanaio me no sono sparato in piccole cose che dovevo fare e non potevo più rimandare: riparare la bici ( 75 € in totale ! ), un pieno al motorino ( era un anno che non lo facevo ) e tanti piccoli particolari che mi concedo una volta l’anno, come la spesa con tutto quello che voglio ed ho chiuso i battenti.

lunedì 17 dicembre 2007

La prima creatura degli abissi da me pescata .

Il cielo pieno di stelle, l’acqua piatta, un filo di venticello che spira verso riva ed una voglia di provare a prendere il mio primo pesce. Queste erano le premesse della pesca a totani con Livio . Eravamo partiti increduli e siamo tornati con 1 solo totano, sempre meglio di niente.

Serbo un piacevole ricordo dell’evento, con punte di ilarità quando Livio si avventò imprecando sulla creatura che schizzava acqua da tutte le parti della barca, mentre io incredulo non sapevo che fare…. : - )) Meno male che poi l’abbiamo messa in un angolo ed il colorito bianco perlaceo della creatura appena pescata si è trasformato nel colore rosso mattone del pesce dei banchi da vendita.

Quando sono tornato a casa, mio padre si è dovuto ricredere sul pescato e farmi i complimenti per quello che avevo portato a casa.

Il nuovo centro commerciale .


Un paio di Domeniche fa, spinto dalla curiosità, mi sono recato al nuovo centro commerciale di Milazzo. La struttura è ampia, larga, vari i negozi dei commercianti Milaiti che hanno puntato sulla novità ma sono un po’ stretti. Ampio il parcheggio e la possibilità di acquisti, da padrone la fa il Continente, ma alla fin fine non c’è concorrenza e trovi in tutti i negozi un po’ tutte le stesse cose. Degno di nomina è il negozio di camicie, con arrivi settimanali.

La pecca della struttura risiede nell’esser stata fatta a ridosso della strada statale, asse viario già di per se stesso molto battuto e che con l’apertura della nuova struttura, ora è praticamente sempre intasato.

A breve dovrà aprire pure l’Ipercoop a poche centinaia di metri, per cui in quel tratto di strada non sarà più possibile circolare. Evviva il progresso, che qui giunge sempre in ritardo, ma siamo sempre in una condizione cronica di assenza di mezzi e di strutture.

Mi sono fratturato il cazzo in 1000 pezzi .

1, 10, 100, 1000 pezzi e più passa il tempo e pi mi si frantumano i coglioni .

Arriva il natale, siamo tutti più buoni e alla fin fine si devono fare i regali. Ennesima occasione in cui mi sono visto con mio fratello ed il cui scambio di idee non ha portato a nulla, o meglio, ad una bella e meravigliosa discussione a senso unico dove si, si parla sul da fare, ma alla fin fine si fa solo ed esclusivamente quello che vuole lui: a mamma un regalo più corposo perché se lo merita, a papà un regalino.

Ma porca di una puttana inferocita e troia. Uno se lo merita e l’altro no? Ma giuda bastardo e cornuto di caino, se ti dico che a papà dato che ancora lavora fuori gli serve un porta documenti, ti sembra che scherzo? Buttana di una troia sventrata, le cose si fanno solo ed esclusivamente se vanno bene a lui?

Manco si può discutere o ribattere, perché tutto è a uso e consumo di discussioni consultative dove margini di trattativa non ce ne sono, la durata è di pochi minuti, al freddo, in balcone e di fretta.

Ma zoccola di una sgualdrina sventrata, che cazzo sono il coglione di turno? Sono l’handicappato di famiglia che cala sempre la testa? Il duce comanda ed il minchione esegue?

Ma che cazzo di famiglia è? Lui comanda ed io eseguo? Ogni volta non posso nemmeno dire pio o dire la mia che subito succede il finimondo?

Che cazzo sono? Mi ha preso per suo padre che per la pax familiare, toglie qualunque occasione e azzittisce me ? Meglio colpire il più debole che risolvere il problema alla radice. Cazzo mi ha scambiato per sua madre che le fa passare lisce a tutti tranne che a me? Che agli altri fa fare tutto ed a me scassa il cazzo? Che da me vuole fatte le cose come vuole lei? Comandando ed eseguendo ? Ma porco di chi cazzo so io bastardo ! Mi sono bello e scassato il cazzo di questa situazione …

giovedì 13 dicembre 2007

La chiave personale dell’auto, un piccolo passo verso l’indipendenza .

La mia copia chiavi dell’auto .

Finalmente, dopo tanti rinvii e rinunce, ieri ho deciso di farmi il mio duplicato chiavi della Ford . Sapevo che sarebbe costata una certa cifra, orientativamente mi ero fatto un preventivo di circa 40 €, ma i fatti non si sono rivelati così, la cifra è schizzata a 60€!

Prendi la chiave grezza con il chip incorporato: 30 €. Aggiungici 5 € per il taglio in ferramenta e fanno 35€, mettici pure altre 25 € per la programmazione del chip, con circa 1 ora di attesa, in totale fanno 60 €, 2 ore abbondanti per sbrigare il tutto, ma un brivido di libertà ed indipendenza quando accendi il quadro con le tue chiavi.

La libertà ha un prezzo.. Minchia che è salato!

lunedì 10 dicembre 2007

Inizia la settimana ed il sonno se ne va a farsi benedire...

ZZZZZZZZZ .

Ricomincia la settimana e lo stress mi fa arrivare a sera tutto elettrizzato, sono le 23, ma segni di stanchezza non se ne sentono, sono iperattivo . Il problema è che all’indomani svegliarsi è una fatica, ho uno stato di torpore mentale per tutta la mattinata e comincio a destarmi da quello stato di stanchezza mentale solo nel pomeriggio.

Devo fare qualcosa, la prima è rispolverare le regole dell’igiene del sonno: fare dello sport a spomparsi durante la giornata / preferibilmente di pomeriggio, coricarsi sempre alla stessa ora, togliere fonti di luce e suoni prima di addormentarsi, non stare al PC o TV prima di coricarmi, sdraiarmi a letto e rilassarsi, magari leggendo un buon libro.

Il problema è che per ora non so cosa leggere! Ho un mucchio di libri / pallosi di cui non ho proprio voglia di aprirli. Una serie di dieci circa ecomafia, anni di piombo, destra eversiva, li ho buttati sabato scorso perché ho proprio le palle piene di problemi, retorica e situazioni negative di collasso . Di gran lunga meglio un libro di storia! Per ora ho voglia di darmi alle letture semplici e non troppo socialmente impegnate.

Se poi questi accorgimenti non dovessero bastare, tiro fuori la melatonina e non se ne parla più.

Viacard a scalare .

Bellina la card .

Da un po’ di tempo mi frulla per la testa l’idea di prendere qualcosa per far presto al casello autostradale. Le opzioni sono tante, ma dalle svariate caratteristiche, per tasche / portafogli più o meno capienti.

Vi sarebbe innanzitutto il Telepass, ma nell’acquisto mi frenano i costi del servizio.L’altra opzione sarebbe una “Viacard a scalare”, opzione da considerare, dato il possibile acquisto in vari posti. Andiamo dal punto Blu ( ma il più vicino è quello di Patti ), vediamo se all’ufficio locale ACI di Milazzo c’è il taglio da 25 €, massimo 50.

Poteri pure andare in autostrada e prenderlo ad un casello Autostradale con operatore, o più semplicemente all’ Autogrill di Olivarella Sud, dato che posso arrivarci a piedi. La pubblicità menziona le Banche ( ma quali ?? ), si parla di tabaccherie, stazioni di rifornimento ed altri esercizi commerciali. La possibilità è interessante, dati i costi aggiuntivi di 0 €. Sarà la prima strada da testare.




Tecnica di studio: Registrazione della spiegazione / stesura schemi .

Il mio lettore Mp3 / Registratore audio dal nome: MP3 AUDIO TWIN - 2GB.

Era un po’ che ci pensavo su, studiando facevo dei buoni schemi, ma al momento di ricordarseli nascevano i problemi. Lo schema di per se stesso ha un grande vantaggio: la sinteticità, ma esso stesso diviene uno svantaggio: difficilmente ricordi. Come risolvere questo problema? Integrare lo schema scritto con una fonte audio!

La tecnica consiste nel registrare la ripetizione della spiegazione dello schema mentre lo disegni / scrivi / spieghi, in modo tale che quando vai a ripeterlo, ti basta risentire l’audio con davanti lo schema. Così facendo quello struttura spettacolare / organizatissima che sono i miei schemi, assumono maggiore capacità di trasmissione informazioni, evitando di appesantirli con eccessive note, scritture ed appunti a bordo.

Come si può realizzare tutto ciò? Carta e penna, per la parte scritta. Per la parte audio un registratore digitale da piazzare nei pressi della sedia. Il file viene nominato con la data, l’ora e l’argomento spiegato, salvandolo in una appropriata cartella del PC.

Questa tecnica mi permette di ascoltare ( utile mezzo per chi studia ), di correggermi e di esercitare l’orecchio.

L’idea nasceva da una serie di considerazioni. La prima la ebbi registrando le lezioni dei docenti: La lezione spiegata poi veniva sbobinata, e la sbobinatura era una tecnica per portare su carta le informazioni audio . La seconda considerazione me la diede Peppe Neri, un collega, che un giorno mentre si ripeteva mi disse: Io registro le mie ripetizioni per poi ascoltarmi. La terza ed ultima me la diede un ministrante che seguivo, Stefano Cartesio, quando mi disse: Io per ricordarmi le cose registro un messaggio audio sul cellulare, punto la sveglia all’ora che devo sbrigare la commissione, mettendo come musica la mia nota vocale.

Il prodotto finale di tutto questo casino di cose sono le registrazioni delle spiegazioni dei miei schemi, dato che la parola scritta ha i suoi limiti, come del resto la parola parlata.

giovedì 6 dicembre 2007

Ricetta Sedanini con funghi porcini e castagne.

Frontespizio del volantino .

Pubblico la ricetta della pasta che ho assaggiato il 28 ottobre scorso ( più di un mese fa ). Mi ritrovai all’Ottobrata di Zafferana Etnea e per la prima volta ho assaggiato il piatto tipico della giornata proposto allo stand e non me ne sono pentito.

Ho fatto un po’ di fila, ma ero in compagnia, così tra una scherzata ed una risata, alla fine siamo arrivati a papparci il piatto. Forse c’era troppa pasta e pochi funghi, ma ne è valsa la pena.

Buona cucinata !

Tassa contro l'inquinamento da buste di plastica.

Scontrino con tassa in risalto .

Ogni volta che andiamo a fare la spesa, prendiamo delle buste di plastica. Ogni volta torniamo a casa, le svuotiamo e ripiegandole le accatastiamo. Poi le utilizziamo per raccogliere la spazzatura, per portare altre cose, conservare, nascondere, separare etc. Vari utilizzi, data la versatilità dello strumento “busta di plastica”.

Ma ci siamo mai soffermati un attimo, a domandarci dove finiscono? Nelle migliori delle ipotesi le buste vengono riciclate, oppure finiscono in una discarica sotterranea o peggio ancora a mare. Mi chiedo se ognuno di noi cercasse di risparmiare sulle buste, quanti soldi metteremo da parte e quante altre buste eviteremo di far finire in ambiente?

Facciamo un breve calcolo:

1 busta = 0,02 €

10 buste = 0,20 €

100 buste = 2,00 €

1000 buste = 20,00 €

Se calcoliamo che si va a fare la spesa in media 1 volta al giorno, in un anno fanno 365 buste, in soldi:

365 x 0,02 € = 7,30 € in un anno!

Non dico di eliminare le buste del tutto, ma almeno provare a portarsele da casa, comprare delle buste da spesa in stoffa ( mia nonna Gina ne aveva una bellissima con i manici in legno ) da riutilizzare, impiegare come porta merce le cassette del latte di cartone o di altri prodotti. Forse con questi piccoli accorgimenti riusciremo a migliorare il mondo

Accanimento… .

Quale è la sottile linea che basta superare per trasformare un gesto di bene in male ?

Mercoledì pomeriggio, turno pomeridiano in sede, sulle spalle un arduo compito: organizzare la lista delle visite per giorno 8 Dicembre in AVIS. Si proprio 8 Dicembre, il giorno dell’Immacolata.

Stanchezza alle spalle per una mezza giornata piena di studio, spesa, commissioni e cucinare. In strada mi si rompe il cambio della bici ( il meccanico poi mi dirà che ci vorranno 40 € ), arrivo a lavoro con ¼ d’ora di ritardo ed il pranzo salito in bocca.

Con la collega ci facciamo un caffé e giù a lavorare da matti, lei a compilare pratiche ed io a chiamare. La prima telefonata è stata la più deleteria, una madre che si opponeva alla donazione di sangue della figlia. Mi ha tirato fuori una valanga di stronzate sulla donazione dettate dall’ignoranza sull’argomento ed una paura matta che la donazione di sangue potesse far male. Aggiungo pure la frase che mi ha portato alla saturazione: Voi dell’AVIS avete aspettato che mia figlia facesse 18 anni per poi convincerla e prenderle il sangue. Non ci ho visto più, il cuore mi si è spaccato dal dolore e ci sono rimasto di merda .

L’ho ascoltata per una decina di minuti, poi ci sono andato pesante dal punto di vista medico / sanitario: gli ho spiegato passo dopo passo tutte le caratteristiche legali della donazione, tutte le caratteristiche legali per cui è possibile donare, senza le quali è impossibile fare la donazione. Non ho trascurato alcun particolare, ci sono andato pesante, rimarcando il fatto che se solo vagamente il medico trasfusionale deciderebbe per l’inidoneità, tutta la procedura si sarebbe fermata.

Morale della favola mi sono avventato contro la persona per difendere la donazione della figlia. A quale prò? Si l’obiettivo è lodevole, la figlia con la sua donazione ha salvato una vita, qui non si scampa, ma l’accanimento con cui ho riferito tutti i dati, tutte le informazioni, senza lasciar fiato o risposta all’altra persona, battendo e ribattendo le notizie, senza far trapelare il minimo dubbio dalla mia voce o dalle notizie che conferivo, quasi come se le informazioni mediche fossero un verbo… Mamma mia che brutta linea ho superato, la linea dell’accanimento… donazionale. Ci stò di merda …

La prossima volta che mi capita una cosa del genere, mi fermo 5 minuti, faccio parlare la persona e dico semplicemente: Ma lei si rende conto che sua figlia/o con il suo gesto d’amore ha donato ad un’altra persona la possibilità di vivere? Si rende conto che sua figlia con i 5 minuti della donazione ha salvato una vita? Sua figlia ha salvato una vita, una vita umana, una vita di un padre di famiglia o madre di famiglia che potrà tornare dai suoi figli. Si rende conto di cosa ha fatto da sola sua figlia a soli 18 anni?

Quando il mondo sembra girare all’impazzire e la testa sembra seguirla, fermarsi prima di procedere e domandarsi: Quid prodest ?

mercoledì 5 dicembre 2007

Pescatore .

Pesca dal molo a Vaccarella .

La presente foto, scattata una Domenica pomeriggio di ottobre, ritrae un pescatore sul molo a Vaccarella. Per riuscire ad ottenere l’inquadratura ci ho messo un bel po’, ma ottenuto il consenso verbale allo scatto e trovato un buon punto di ripresa, ci sono riuscito.

Il gesto ritratto ha radici antichissime, ma ha sempre la sua bellezza e fascino. Il molo è frequentato un po’ da tutti, ragazzi, pescatori, innamorati, un angolo di pace, dove lontano da occhi indiscreti, si può fare qualcosa, anche pescare.

Carne di troia .



Carne di pesce da spolpare
 Carne di troia, carne di puttana, ammasso di carne da fiocinare e lacerare, spolpare e straziare, sventrare e voltarsi. Ventre vuoto di sole ossa che sorreggono, falsa allegria per chi la dilania.
Viva la carne di troia, panacea di tutti gli sciacalli affamati.

Ubuntu Sexy.







Bello questo Sexy Ubuntu.

Non è un post sexy, ma semplicemente mi piace la linea pubblicitari del software GNU/Linux. Il sistema operativo è per laptop, all’indirizzo sottostante di Wikipedia, trovate molte spiegazioni: Buona lettura!

Ma perché la Microsoft non lancia una pubblicità simile? Basta che a Bill Gates non gli venga la felice idea di posare lui nudo…. Brrrrrr 0_°

martedì 4 dicembre 2007

Ultimo film decente proiettato in zona .


Ratatouille .

Tra Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, ci sono due sale cinematografiche. A Milazzo c’è il “Cinematografo Liga” con 462 posti a sedere, mentre nella vicina Barcellona Pozzo di Gotto c’è il “Cinematografo NUOVO CORALLO” da 500 posti.

Due strutture belle, Milazzo ha un discreto bar, Barcellona ha un ottimo impianto audio, i prezzi sono simili, ma hanno un difetto in comune: tutti e due si ostinano a portare la stessa programmazione.

A Milazzo c’è ormai da due settimane “MATRIMONIO ALLE BAHAMAS” e a Barcellona pure, tra non molto arriverà il film di De Sica che toglieranno dalle sale a Gennaio, quindi per i prossimi due mesi è fuori programma la possibilità di vedersi un film a cinema, sia a Milazzo che a Barcellona.

Se le due sale si associassero, in maniera tale che la programmazione dei due cinematografi uscisse da una concezione campanilistica e permetterebbe di immettere su mercato una serie di film differenti, penso che la gente sarebbe più invogliata ad andarci, ma se ti trovi per due settimane di fila la stessa pellicola in entrambe le sale, questo sa tanto di campanilismo fine a se stesso, dove si perdono le opportunità di sviluppo, di esperienza e la possibilità che 2 buone sale, quale quelle che sono, potrebbero innescare un buon circuito di visione nuove ed eterogenee da cui guadagnarci in tutto il bacino di utenza.

Sensi di colpa .


Mercoledì scorso, mi sono trovato a parlare con una mia vecchia conoscenza del più e del meno. Parlando e riparlando mi ha apostrofato con una frase: Tu eri bravo a far venire i sensi di colpa agli altri. Una frase che mi ha colpito un po’ perché alla fin fine un briciolo di verità c’è.

La verità sta nel fatto che se mi metto d’impegno e tiro fuori le corrette argomentazioni, all’altro faccio sentire una colpa come se avesse trucidato una persona inerte, avesse commesso chissà quale delitto, o avrebbe picchiato un infermo, o addirittura intimorito un gattino ( come nella foto ). Che dire ? Piano con il senso di critica che mi sale ogni tanto, non sono ne la santa inquisizione e ne tanto meno il tribunale della verità.

Un’altra volta mi accadde con Paolo di esser ripreso sulla eccessiva durezza / purezza delle idee, tanto che mi disse: dobbiamo fare l’AVIS di lotta continua? Tutti duri e puri? Lì per lì non ci feci molto caso, poi la metabolizzai e ne tirai fuori una messa in guardia per me: Non essere troppo duro.

Ho conosciuto una persona che parla così… .

Era una campagna di donazioni, quando ho conosciuto una ragazza che mi parlava come recita la mitica Claudia Gerini nel film “Viaggi di nozze”. Sulle prime al sentirla parlare, non capivo dove l'avevo già sentita, e la cosa è finita nel dimenticatoio delle cose da sistemare.

L’altro giorno rivedendo lo spezzone del film in un servizio del TG, ho avuto come l’illuminazione: Ecco dove ho già sentito questa parlata! E’ un modo di esprimersi tutto particolare, le frasi sono allungate, tronche, a volte manca il soggetto o addirittura il verbo, ma le più belle, le mie preferite sono quando la persona ti mette:

Soggetto + Predicato ( che necessita del complemento ) e tronca la Frase!

E tu sei lì tra l’incredulo se la vuoi picchiare ed il sorpreso perché ti domandi: ma a quale specie appartiene questa cosa?

domenica 2 dicembre 2007

Auto lavata subito bagnata .

Evviva la pioggia sull’auto appena lavata !

Stamattina avevo deciso di lavare l’auto, necessitava di una sistemata. L’altro giorno mio padre si è scordato i finestrini aperti e la pioggia dirompente ha quasi allagato gli interni, come risultato ora c’è una puzza di muffa che toglie il fiato.

Armato di stracci, pezza di daino, carta, aspirapolvere e sapone asciutto, ho sistemato gli interni dell’auto alla bene o meglio, un po’ meno di puzza si sente, ma l’odore c’è sempre.

Finiti gli interni, sono passato agli esterni, con spugnetta e sapone di Marsiglia per pulire a secco i punti della carrozzeria dove le macchie erano più fastidiose ( vedi varie strisciate ) . Avevo appena terminato di togliere le macchie quando ha iniziato a piovere. Evviva, mi sono sollevato di prendere il tubo e sciacquarla! È matematico, quando lavi l’auto si mette subito a piovere!

Arancino / arancina al pistacchio .

Un bello e succoso arancino al pistacchio .

L’ultima domenica di Ottobre sono andato all’Ottobrata di Zafferana Etnea ( è già passato un mese ) . Tra le tante delizie del palato, ho avuto modo di assaggiare l’arancino in questione.

Una buona frittura senza troppo olio, caldo, il riso non troppo scotto ed un ripieno indimenticabile. Il pezzo da rosticceria era venduto dai pasticceri, e questo particolare del venditore, non fa altro che ampliare la dicotomia che lo rende unico, perché il ripieno era di carne, pistacchio e besciamella, ma il pistacchio stesso non lo si può definire o solo salato o solo dolce, è mutevole al palato. Per cui un po’ masticavi dolce ed un po’ assaggiavi il salato, in un gioco di sapori che stuzzica il palato.

In definitiva una cosa buona ed interessante.

Lettere rispedite oltre cortina .

Lettere, tante, rimandate al mittente .

Capita che quando rompo il muro della riservatezza, ciò che esce non viene accettato, viene rifiutato, come una lettera che si rimanda al mittente, come un parto in cui si voglia spingere la testa del nascituro contro il decorso naturale. Perché ciò che esce fuori dal muro ed arriva dall’altra parte, a colui che è dall’altro lato: non piace.

Non piace che chieda risposte per domande di casa che non avranno mai un significato. Non piace che sistemi i pezzi del mio passato per trovare una quiete interiore. Non piace che mi incazzi. Non piace nel vedermi incazzato. Non piace nel sentirmi incazzato. Non piace sentirmi parlare incazzato. Non piace la mia incazzatura. Non piace la mia rabbia. Non piace che sia arrabbiato. Non piace che io abbia i miei problemi. Non piace che io mandi a fare in culo. Non piace che pensi alla mia persona. Non piace che io metta davanti le mie aspettative. Non piace che dia risposte negative. Non piace che pensi a salvare il mio piuttosto che aiutare l’altro. Non piace che rispondo. Non piace che urlo. Non piace che mando a fare in culo. Non piace il mio modo di pensare. Non piace il mio lato oscuro. Non piace che ho il mio lato negativo perché la gente si attacca a quello positivo e crede esista solo quello. Non piace che un bel giorno non ce la faccio più e me ne vado. Non piace che, non piace, non piace…..

I “non piace” sono tutte le lettere che le persone cercano di rimandare la mittente oltre il muro di riservatezza, ma mi dispiace, sono fatto così, anche di quei “non piace”, che agli altri non vanno giù.

venerdì 30 novembre 2007

Fratelli di sangue .

Fratelli di sangue .

Come potete ben vedere dal’immagine, il libro che per ora leggo è “Fratelli di Sangue”. Il testo nasce dalla collaborazione di Nicola Gratteri, sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ed Antonio Nicaso, scrittore professionista, specializzato nel genere letterario divulgativo / scientifico / malavitoso. Il risultato di questa collaborazione ? Il libro maledettamente crudo sulla “’ndrangheta”.

Il fenomeno ( è riduttivo definirlo così ) viene raccontato in ogni città, provincia, angolo della regione Calabria, senza scordarsi le colonie extra – regionali ed extra – italiane. Oltre a tracciare una cartina dettagliata della malavita, la perizia e l’accuratezza con cui si parte per ogni / città / luogo / clan nel ricomporre le origini, luoghi, persone, nomi, cognomi e date, farebbero invidia a qualunque storico che proverebbe a ricostruire gli eventi storici. Data l’accortezza di ricerca, si riesce a raccontare tutto quello che accade al di là dello stretto, senza scordarsi i legami tra continente ed isola .

E’ un susseguirsi di stragi, sequestri, rapine, gente sciolta nell’acido, omicidi, imboscate, riciclaggio di denaro, appalti truccati, intimidazioni, spaccio di droga, contrabbando di sigarette, armi, persone e vendette di sangue, perché è il legame di sangue che tiene unita una bestia ‘ndranghetista alla sua stalla / famiglia.

La lettura è un po’ pesante, dati i continui nomi simili di persone che si susseguono, senza scordare i luoghi più impossibili della punta dello stivale che fanno da scenario a questa macabra danza della morte, che sistematicamente si consuma e partorisce morti .

Se volete farvi un’ idea di cosa sia la ‘ndrangheta, di come ve la possiate ritrovare a fianco, magari vestita per bene, che guida la mini minor, con una laurea, che parla un italiano corretto e che per demarcare l’appartenenza tira fuori una botta di dialetto, oppure che non stacca una parola di italiano e si ostina a parlarti in calabrese, con un senso di appartenenza ad una famiglia che vanta come nobile, che magari vi ritrovate in una casa dove solo voi contate 7 uscite, che magari vi ritrovate a sentire strani discorsi su morti ammazzati in famiglia, di vendette, di obblighi, di raccomandazioni spinte, di persone / professori che si comportano male e che non portano rispetto, se vi è capitato qualcuno di queste cose ( o simili ), leggetevi il libro e cercate di capire il cognome del vostro interlocutore e da dove viene, potreste avere delle belle sorprese.

Perché la gente non dona sangue ?

Il più bel quadro sulla donazione che abbia mai visto .

Un po’ di tempo fa ho avuto una bella discussione con Tino sulla donazione di sangue. Eravamo entrambi due AVISINI che discutevano dell’argomento “donazione sangue” e potete immaginarvi le forti corde dell’animo che abbiamo toccato.

Il momento più intenso della discussione è nato quando Tino mi ha detto

- Sai Fabio.. è brutto dirlo.. ma finché la gente non viene messa di Fronte alla più tragica delle eventualità se ne stra-fotte e guarda la malattia o la morte degli altri come un fatto irrilevante.

Devo dire che in questa bella battuta, Tino ha sintetizzato il muro di indifferenza dietro cui le persone si celano per non donare sangue, dicendosi tra se e se: ma io sto bene! Cosa me ne importa? Auguro e prego che un bel giorno nessuno più debba aver necessità di sangue sulla faccia della terra. Allora si che sarà una splendida giornata.

Voglia di restar solo .

Solitudine .

Per ora non chiedo molto, solo di esser lasciato in pace, con i miei studi, i miei obiettivi da raggiungere, il medico che voglio diventare, le esperienze che voglio provare e le decisioni che voglio tirare .

Forse posso cercare una parola di conforto, uno scambiare quattro chiacchere, ma niente di più, non voglio ne legami, ne sentimenti, ne tanto meno tanti grilli per la testa, voglio restare solo con me stesso, capire tante cose, ragionarci e non essere disturbato, anche perché non c’è nulla per nessuno per ora, solo confusione, rabbia, voglia di cambiare e fare: un cantiere aperto che nessuno può decidere di chiudere, se non io.

mercoledì 28 novembre 2007

Il mirino del cecchino .

Un bel mirino per puntare, mirare e sparare .
Si apre un nuovo scaffale nella mia libreria di Alessandria: Il mirino del cecchino. Spazio dedicato al ragionare sugli eventi quotidiani, su ciò che accade, vedo, sento, capisco, intuisco, deduco, percepisco, scorgo e decido.
Il tutto condito con una punta di critica ( che non manca mai ), a volte anche pesante, ma finalizzata a vedere le cose come stanno, senza tanti giri di parole . 
Così si prova a vedere le cose in maniera più precisa, si prova a calibrarle, a prendere la mira, a valutarle e perché no? Anche a spararci di sopra, proprio come fanno i cecchini.

Progetto: Foto di una Milazzo di inizio Millennio .

Mici al Borgo di Milazzo.

Da un po’ di tempo mi balenava per la testa un piccolo progetto: Scattare un reportage di foto raffiguranti la Milazzo di oggi, contemporanea, che vediamo tutti i giorni. La città fatta di persone, luoghi, lavori, volti, visi, mestieri e modi di fare. Un piccolo occhio obiettivo per fermare l’immagine odierna, conservarla e poterla poi rivedere più in là.

La prima foto che presento si intitola: Gatti al chiaro di lampione. Come potete ben vedere, sono ritratti due mici sul davanzale, di cui uno punta il lampione. Nello sfondo si vede un tratto del castello, mentre la luce pubblica fa risaltare il giallo della facciata.

Che ve ne pare? Alla prossima fotografia .

Comincio a capirci qualcosa .

I miei bellissimi Rollerblade .

In questi ultimi giorni, nel primo pomeriggio, invece di spamparazzarmi sul divano, preferisco a giorni alterni prendere i pattini in linea e di farmi un giro. Fino ad ora sono stato in Marina Garibaldi e nel porto, i posti erano discreti ma non perfetti, vuoi perché le superfici non erano molto pulite, magari erano un po’ ruvide, oppure strette.

Il fatto sta che ogni volta il mio bel scivolone per terra me lo sono procurato! Un male al culo, perché fortunatamente cado seduto, come un bimbo con il pannolone, peccato che non ho i pampers ad attutire la botta. Ma non si può avere tutto, quindi per ora mi basta riuscire a fare già qualche prova, sfruttandomi le belle giornate che spuntano fuori e godendomi una mezz’ora di sole all’aperto, se no rischierei di essere sepolto vivo in casa quasi sempre a studiare .

lunedì 26 novembre 2007

Sfondato il limite dei 90 kg .

Gira la ruota, gira la ruota…. AAAAAAAARRRGGGGGH !

Stamane salgo sulla bilancia come ogni mattina, e con mia grande sorpresa cosa leggo? 89 Kg e 300 hg . Wow! Controllandomi nel mangiare, consumando pasti ad orari decenti ( se poi mi riduco ad orari tardi mi prendo un bicchiere di latte ) ed un bel po’ di moto, i risultati si vedono.

La Linea #215.

Assaggio del lavoro di Osvaldo Cavandoli, simpatia assicurata !

Osvaldo Cavandoli.

Osvaldo ed il suo personaggio “La linea” .

Che nel disegno amo la linea netta, semplice e ben definita è un dato di fatto, lo testimoniano i disegni che maggiormente preferisco. Uno tra questi è il logo che accompagna le foto, il suo stile si rifà a Cavandoli, i cui cartoni animati mi hanno sempre affascinato.

Grazie a wikipedia, ho avuto modo di conoscerne i dati principali, dell’artista, ed ho il piacere di pubblicarne il collegamento alla pagina dove viene ricordato, cosa dire, se non : Buona lettura!

http://it.wikipedia.org/wiki/Osvaldo_Cavandoli

domenica 25 novembre 2007

Pomeriggio indimenticabile .

Voliamo con la bici .

Oggi è stato un pomeriggio di avventure e scoperte . Scoccate le 14.30, faccio due rapidi calcoli, decidendo di prendere la bici, ho voglia di vedere un po’ come sono i dintorni e buttarmi all’avventura.

Dopo un forzata sosta per un brutto scatenamento, sono arrivato a Grazia, dove ho cominciato a girare per tutti i vicoli del posto, superato il cavalcavia, mi sono avventurato per le campagne di San Marco. Campi verdi e bellissimi, pianeggianti, liberi, senza troppe recinzioni, ho pedalato per un lungo viale alberato di ulivi, fino a sbucare sulla SS 113 all’altezza di contrada Faraona.

Non contento delle scoperte, mi sono buttato verso la zona industriale di Corriolo. La testa mi ha portato alla lingua di spiaggia davanti alla centrale elettrica: un angolo meraviglioso. Nessuna persona ( tranne gli operai degli impianti ), la sabbia compatta, un molo tutto per me, dove avventurarmi in mare aperto e sentire l’acqua calda di scarico delle turbine ed infine una battigia perfetta.

Perfetta per correre, tanto che alla terza volta che ci ho pensato, mi sono tolto le scarpe ed ho iniziato a correre a piedi nudi sulla sabbia. La bellezza dei piedi bagnati dall’acqua di mare, la sabbia che ti accoglie al tuo passaggio, gli spruzzi d’acqua che sollevi ad ogni passo, una sensazione stupenda di libertà.

Mentre le luci artificiali iniziavano ad accendersi, ho realizzato di tornare a casa. Puliti i piedi e sollevata al bici, mi sono fatto tutto l’asse viario in un men che non si dica. Nel giro di una ventina di minuti ero a casa, con il culo dolorante e bloccato a farmi al doccia.

Che bel pomeriggio!

Crozza Italia .

Maurizio Crozza, sia benedetta la sua ironia in questa Italia tanto arlecchina e brigante .

La Domenica sera scorsa, finalmente si vedeva la7 e finalmente mi sono sparato: Crozza Italia! Dico: Ma se non fosse per lui dove cazzo è finita la satira italiana in TV? Dove cazzo è finito il diritto alla satira? Dove? Dove ? Dove? Me lo spiegateeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

E Luttazzi? Il Sabato sera su La 7!!!!!!! AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGHHHHHHHH!!!!!!!! Meno male che c’è questa nuova emittente, meno male.

Riservatezza .


La riservatezza mi ha portato ad accumulare tutto, a costruirmi una diga per la rabbia che avevo ed ho in corpo. La riservatezza mi porta a non parlare, la riservatezza e l'assenza di altri mezzi mi ha portato dove ero arrivato. Il blog vuol essere una soluzione di cui ho pesantemente pagato dentro e fuori casa le conseguenze..
Tale spazio virtuale, vuole essere un posto dove poter parlare, esprimere la propria, pensare e riflettere, osservare e capire, raccontare e prendere le distanze, un posto dove ci sia libertà di pensiero, di opinione, di interessi. Fermo restando che la libertà in blog è poi trasportata nel quotidiano, con conseguenti prezzi che comporta.
Sul vecchio post "quando prendi e pretendi" ho raggiunto un obiettivo: raccontare finalmente a qualcuno cosa mi succede, rompendo il muro della riservatezza.
La serie di post usciti a seguito della rottura della muraglia della riservatezza, sono stati sulla “rabbia”, uno dietro l’altro, come una esplosione vulcanica. Anche in questo caso l’evento ha nuovamente destato scalpore.
La rottura di questo muro, molte volte mi porta ad arrecare danni agli altri, a volte sconcerta, altre volte disarma, altre volte sbalordisce. Vorrei solo dire una cosa, oltre quella riservatezza che ho di mio, c’è una persona normale, con difetti, problemi, dubbi ed altri lati negativi, se le persone si sorprendono / infastidiscono per quello che ne esce fuori, mi dispiace per loro, non ci posso far nulla, sono fatto anche di lati negativi. Sono messi dietro alla riservatezza, perché mi fanno male, ma ci sono, e nessuno si può permettere di rifiutarli, di rispedirli oltre cortina perché non piacciono o tanto meno credere che ci sia “solo il buono”, ci sono anche i lati negativi di una persona.

giovedì 22 novembre 2007

Linee AVIS .

Locandina AVIS sulla speranza .

Che in sede AVIS ci sia da fare, è un dato di fatto. Fino ad ora mi sono ritrovato tra le mani:

1. Ricezione, inserimento dati e spedizione analisi.

2. Organizzazione visite per gli aspiranti soci AVIS: contatti telefonici con gli aspiranti soci AVIS, contatti e coordinazione del personale medico sanitario di sede per organizzare le visite.

3. Conferenze aspiranti soci AVIS.

4. Archivio consenso informato soci, ricerca e organizzazione modulistica ed aggiornamento software di sede.

5. Seguo tre gruppi pomeridiani di ragazzi, rispettivamente: Martedì, Giovedì e a volte il Venerdì.

La cosa che per ora mi risulta molto difficile e quasi impossibile da affrontare è la ricezione dati generali del soggetto ed informatizzazione. Su questo punto in sede manca una figura specifica ed io a fronte di quello che già faccio, non ne voglio sapere.

martedì 20 novembre 2007

Ora mi trucidano e rubano gli abitanti .

Borgo distrutto .

Bastardi, non gli bastava assediarmi e portar via tutto il raccolto, ora se la prendono pure con la popolazione inerme. MA avrò la mia vendetta, alle porte sto rinforzando i bastioni e preparando gli eserciti da mettere nelle fortezze, quando arriveranno troveranno pane per i loro denti.

lunedì 19 novembre 2007

Luci ed ombre .

Luci ed ombre, in un tramonto nel golfo di Patti .

La personalità di un individuo non è uno specchio ad una sola facciata in cui guardarsi e vedere solo le cose belle che ci interessano, la personalità del singolo è molto più ampia, ha 2, 3, 4 e tante altre sfaccettature.

Tanto per iniziare, del singolo ci sono sia i lati positivi che i lati negativi. Non esiste o meglio non potrebbe esistere solo il lato positivo di una persona, è necessario che esistano i suoi lati negativi.

È come se si prendesse un foglio di carta, c’è il dritto ed il rovescio, il lato illuminato ed retrostante foglio coperto.

È come se guardassimo il gioco di ombre e luci, le luci non esisterebbero se non vi fossero le ombre ad assediarle, ne tanto meno le ombre non avrebbero senso se non vi fossero le luci a trapassarle, a delinearle, ad esaltarle. La luce prende slancio se affiancata dalle ombre, così come le ombre diventano dinamiche quando delle luci le delimitano. Alla stessa maniera, il singolo non può essere solo buono, deve avere i suoi lati negativi, se no non è un uomo, è un bambino o un santo.

Per cui alla fin fine, così come io tu, egli, essi tutti hanno i lati positivi, verso cui tutti noi ci affezioniamo, ci attacchiamo, di cui vorremmo vedere solo quelli, ma alla stessa maniera ( con la stessa tenacia con cui ci attacchiamo al buono ) dovremo accettare i lati negativi dello stesso individuo, in modo da ottenere una visione completa dello stesso.

Sembrano frasi fatte, ma non lo sono. Chi vede in me, nell’altro solo il lato buono mi dispiace doverlo dire: vedete male, capite anche il lato negativo ed allora avrete una visione migliore del lato positivo.

Quando la gente pretende le cose mascherando il comando con l’educazione.

Colore mascherato, sarà un rosso comando od un rosa richiesta?

Oggi pomeriggio mi sono recato all’AVIS, volevo solo preparare il materiale per la conferenza di domani, ma mi sono ritrovato a sistemare anche la lista delle cartelle mediche per le visite di giovedì mattina.

Il lavoro è risultato più lungo del dovuto, sia perché la lista era lunga, poi c’erano delle pratiche socio incomplete ed una addirittura non si trovava. Quella “persa”, fortunatamente aveva subito una errata digitalizzazione, per cui trovato l’inghippo il problema si è risolto subito. Mi restavano tante altre cose da fare, ma ad un certo punto mi squilla il portone .

Rispondo aprendo e chiedo il motivo della visita. Mi trovo davanti un signore ( un vicino ) che mi chiede se gentilmente posso spostare il mio motorino dallo stallo del parcheggio, così può parcheggiare. Io un po’ scoraggiato per l’interruzione e con tutte le cose che ancora dovevo fare, rispondo educatamente ed allontanandomi:

- Sto lavorando. Se attende 5 minuti, le sposto il mezzo.

Il signore inizia a parlare, dicendo che mi comporto male, che uno viene a chiedere le cose con educazione e non mi devo permettere di rispondere in quella maniera, che lì il motorino non poteva stare, che avrebbe chiamato i vigili urbani e mi avrebbe fatto fare la multa.

Mi altero un po’ sulle ultime parole, mi volto e gli dico con garbo:

- Sto lavorando, se aspetti 5 minuti ti sposto il motorino.

Non l’avessi mai detto! Inizia ad urlare e a gesticolare le mani in aria dicendo nuovamente che lì il motore non ci poteva stare ( in sosta dentro la sagoma del parcheggio bianco ), che non avevo educazione, che mi avrebbe fatto fare la multa, che…

Mi incazzo come una bestia alle ultime parole e con gli occhi iniettati di sangue gli dico: La smetta di urlare, la smetta di alzare le mani, non ho tempo da perdere perché stò lavorando, se ha gentilezza di attendere 5 minuti gli sposto il mezzo, se no per me se ne può pure andare.

Nuovamente inizia la nenia, stavolta urlandomela dalla strada e rimarcando che mi avrebbe fatto fare la multa, che il motorino non poteva stare. A queste parole gli urlo un semplice: Si avanti scaltro, chiamali i vigili urbani e poi vediamo chi è il coglione che deve pagare la multa io o tu? A queste parole si è dileguato dentro la machina come un sorcio dentro la tana e non si è più visto.

Sono tornato al PC e trascorsi 5 minuti, nei quali ho potuto mettere un punto, mi sono alzato dalla postazione per spostare il mezzo.

Peccato che il Signore se ne era già andato…

Non c’è peggior cosa delle persone che pretendono le cose, mascherando il comando sotto le mentite spoglie di una richiesta gentile ….

domenica 18 novembre 2007

Possibile traduzione ragionata di Caribbean Blue, ovvero Blu caraibico..

Esempio di cosa si intende per blu caraibico .

Eurus = Euro o Vulturno ( per i Romani ). Divinità classica del vento spirante da sud – est, poteva portare la siccità o le piogge .

Afer Ventus = Vento africano ( Latino )

So the world goes round and round = Così il mondo gira e gira

with all you ever knew = con tutto ciò che tu sai

They say the sky high above = loro sanno del cielo alto lassù

Is Caribbean blue ... = è il caraibico blu…

If every man says all he can, = se solo ogni uomo sapesse cosa potesse fare,

If every man is true, = se ogni uomo fosse sincero,

Do I believe the sky above = I credo che il cielò lassù

Is Caribbean blue ... = è il caraibico blu….

... Boreas ... = Borea o Bora ( era considerato il soffio di Zeus in persona, vento impetuoso che spira dal nord con grande forza. Venerato dagli Ateniesi, perché secondo loro aveva generato l’uragano che sgominò la flotta di Serse, mentre questi si apprestava ad invadere massicciamente la Grecia )

... Zephryus ... = Zefiro o Favonio ( per i Romani ). Aveva generato i due cavalli di Achille ( Xanto e Balio), gradito perché annuncia la primavera e la bella stagione, favorendo la germinazione delle sementi e la ripresa della natura dal lungo sonno invernale.

If all you told was turned to gold, = SE tutto ciò che dicesti fosse tramutato in oro,

If all you dreamed were new, = Se tutto ciò che sognasti era nuovo,

Imagine sky high above = Immagina l’alto cielo lassù

In Caribbean blue ... = è il caraibico blu ….

... Eurus... = Euro ( come prima ).

Afer Ventus ... = Vento Africano( come prima ).

... Boreas = Borea ( come prima ).

Zephryus ... = Zefiro ( come prima ).

... Africus .... = Lips, o Africo o successivamente Libeccio. Vento secondario del Sud – Ovest, venerato dai greci . Rappresentato in forma umana con le ali e le guance vistosamente gonfie nell’emettere un soffio potente.

Ho cercato di tradurre e spiegare il più possibile il testo. Salta subito agli occhi esser una canzone dedicata ai venti, al cielo ed al mare dei Caraibi, ad un paso tra il voler raccomandare e/o sperare.

Il perché vengano considerato alcuni venti principali, insieme ad alcuni secondari, non mi è dato saperlo, comunque resta un testo che quasi vuole soffiare / respirare nei meandri del proprio animo.

Mi perdonino i traduttori di lingua madre se ho osato un po’ troppo nella traduzione.