sabato 5 novembre 2011

Guardo la foto di Brigitte Bardott e.. .

Penso a te.

Ho tra le mani il numero 1221 del 12 Agosto 2011 de "Il Venerdì di Repubblica", vi padroneggia la foto di una ventenne Brigitte Bardot in bikini.
Colpisce lo sguardo deciso di questa donna e le labbra semi-imbronciate a rimarcarne la carnosità e la voluttuarietà. Sarà la postura, lo sguardo o forse queste labbra, ma in mente mi vieni te, quando fingevi di arrabbiarti, quando stringevi gli occhi a fessura e mi guardavi tra il serio, lo sciocco ed il sensuale.
Mi ricordano di te le gambe di questa foto, per come sono messe, allargate, a sfida, con il bacino un po inclinato a voler rimarcare il cipiglio e la sensualità.
Mi ricorda di te la pancia, definita ma non squadrata, bella.
Mi ricorda di te questa foto il seno di Brigitte, non troppo grande, ma neanche assente, giusto, proporzionato alla tua persona.
Mi ricorda di te come porta il cappello, a mo di sfida per chi guarda, regalando un altro soffio di sensualità misto alla tua freschezza.
E mi ricorda quando tu mettevi il costume e ti vergognavi, ma per me eri bella.
E mi ricordo.. Forse questo ricordo del passato, tirato fuori casualmente dal congelatore del tempo andato si sta scongelando un po troppo. Le cose andate sono andate e non tornano più; resta, per chi lo vuole, ascoltare il rimorso per quello che sarebbe potuto essere se le cose fossero andate diversamente, proprio oggi che ti ri-vedo più bella e solare di prima. Ma dar retta alle cose passate non è che mi faccia viver meglio.
Un bacio sulle labbra e riporrò il tuo ricordo nuovamente nella barca di vimini bianchi. La spingerò dalla riva verso il centro del fiume del tempo. La saluterò e continuerà la sua corsa verso i ghiacci del passato, dove lì troverà il suo posto.
Addio, o forse arrivederci, o forse a mai più, se ancora ci penso ci resto male. .

Let’s get to work


Apre una nuova ala dell'isola, quella riguardante il mondo del lavoro, spazio dove meditare e ragionare circa un argomento delicato e sensibile.
Alcuni post erano sparsi nel Blog, a seguito dell'ultima esperienza lavorativa, impegnativa e pesante, credo proprio che sia arrivato il momento di ragionarci in maniera organica.
Il titolo del cassetto raccogliente i post è volontariamente in Inglese, dato che l'Inglese è l'odierna lingua nel mercato del lavoro. Spero di poter riempire lo spazio con post costruttivi, spunto di ragionamenti positivi anche di eventi negativi. Vediamo.
Good Luck!

domenica 30 ottobre 2011

Sirene .


Nel mio peregrinare in questo mare di vita, più di una volta mi capitò di imbattermi in delle Sirene. Il rischio incorso nell'incrociarle è perdere la bussola, annullare la propria persona pur di compiacerla ed aggraziarsela.
Una prima sirena incontrata era lieta di legarti alla sua turma di Pellegrini incappati nella rete, non proferiva parola per slegarti da lei. Compiaciuta della sua rete gonfia di Pellegrini/Pretendenti aggrovigliatisi, li custodiva tutti per se, stretti- stretti; faceva di tutto pur di non lasciarli andar via. Neanche una semplice frase "non mi piaci", o un "non ci può esser nulla tra noi".
Niente di niente.
Quando incappavi in lei, se ti piaceva, le finivi dietro, dovendoti far spazio tra le retrovie dei Pellegrini che la contendevano.
Più le maglie erano gonfie di sventurati e più essa era felice.
Fortuna che un giorno ruppi la rete in cui mi impigliai e me ne andai, portando con me, su di me e dentro di me, le stimmate del lungo tempo impigliato in rete.
Ne vennero altre e la storia pressappoco si ripetè.