mercoledì 15 febbraio 2017

Il lato oscuro .

Della luna.
E’ noto che la luna è su in alto nel cielo e risplende. Il lato che tutti conosciuto è il lato chiaro, quello illuminato dal sole, a Noi vicino e visto. E' sotto gli occhi, visibile e rilevabile. Guardato ed osservato nei minimi particolari ieri ed oggi, è il lato rassicurante dell'astro.

Così come c'è il lato chiaro della luna o lato vicino, del medesimo astro, esiste il lato lontano o lato scuro. E' il lato visto dall’umanità dopo l'orbita dei satelliti intorno ad essa, è il lato conosciuto dopo la scoperta scientifica, la parte fino ad ora celata. E' stato necessario che l'uomo abbia montato un razzo, la rispettiva apparecchiatura per gestirlo, poter fare rilevamenti per poi riuscire ad arrivare lassù, osservare, resistere ed inviare le informazioni raccolte. Un bel da fare,  impegnativo.

Il lato oscuro esiste sulla luna e nelle persone. Quando cercai di iniziare questo post era poco dopo la prima decade del mese di agosto di ben 6 anni or sono. Tanta roba è passata sotto il ponte della mia vita. All'epoca mi riferivo alla scoperta del lato oscuro di Chiara, poi scoprii quello oscuro di Rossana, prima quello di Claudia, prima ancora quello di Antonella ed infine quello di Valentina. Non è stato scoprire l'acqua calda, ognuno ha questo lato oscuro, Io stesso ne ho uno, la differenza è come lo viviamo e gestiamo. C'è chi lo nasconde e chi no.
Chi lo nasconde, prima o poi lo esce fuori. C'è, volente o dolente. Ci si deve fare i conti e fa parte della persona.

Claudia aveva un lato oscuro intravisto quando ci siamo conosciuti. A gli inizi  abbiamo vissuto sul suo lato chiaro e poi tornò prepotentemente il lato suo oscuro.

Con Antonella c'era, era lì, sotto gli occhi, senza soluzione di continuità, anzi un bel po pasticciato e confuso con quello chiaro.

Con Rossana c'era ed era sproporzionato. Immensamente vasto, ampio, inghiottiva buona parte della sua vita e lambiva il suo quotidiano, al punto da deformarlo e scegliere chi mettervi e non. Ho avuto la "fortuna" di conoscere il lato solare ed era meravigliosamente bello. Poi sono stato messo nel lato oscuro ed è stato davvero un inferno.

Chiara il lato oscuro lo teneva nascosto, celato. Sotto il materasso o sotto il tappeto. Pronto ad uscir fuori nel momento in cui la persona perdeva di interesse e funzionalità. Gradualmente ti faceva scivolare in una trama di bugie, silenzi, omissioni, telefonate anonime, chiamate a volto celato, pianti al telefono, silenzi serrati; i "Non so", i  “Ci sono, ma”. Scompariva, per poi tornare. Ho passato l'inferno con Chiara, la volevo e lei scappava, si negava e più la volevo più lei mi emarginava nel lato oscuro. Poi il rapporto si ruppe, ma non del tutto. Rimase un moncherino maciullato e sanguinante che ogni tanto si ridesta.

Con Valentina è stato un lato oscuro, anche in questo caso graduale. Come se a poco a poco mostrasse questo lato, tenendo come collante il sesso. A poco a poco, giorno dopo giorno i suoi fantasmi e le sue paure prendevano via via consistenza. La gelosia, la sua fragilità da vetro pronto a rompersi per ogni cosa detta. Lo attacamento morboso, l'impossibilità a completare un rapporto sessuale, le paure di cui inondava il rapporto quali il rimanere in cinta, l'età che avanzava, il non riuscire a sposarsi, l'invidia per quello degli altri, il tirare scuse dove nascondersi, lo svuotare il rapporto delle poche cose che si era riusciti a mettervi. Poi un cominciare a fuggire via dal rapporto, fino alla telefonata del 17 Novembre dove ad un invito ad uscire tirò fuori le mille problematiche all'altro e la sintesi fu "No, non ci esco con Te".

C'è il lato chiaro ed il lato oscuro in ciascuno di Noi, sta a noi decidere come viverlo.

lunedì 13 febbraio 2017

Foro .

Fuori le mura.

Andrea Carandini, 753 a.c. la fondazione di Roma. Vedo e rivedo il video in diverse occasioni, il modo di esprimersi dell'archeologo mi affascina e mi prende.
Arriva il punto della narrazione in cui parla del "Foro romano”, con una semplicità a lui consona spiega seccamente "foro vuol dire fuori dalle mura", una struttura fuori le mura all'interno della quale tutti i membri del Septimonium romano possano riconoscersi e ritrovarsi.
L'idea mi colpisce, cade nel dimenticatoio.
Passano giorni, ricordo un mio post sul pomerio in cui trovai parte dei concetti espressi dell'archeologo e che in base alla visione storica avevo fatto miei.
Un paio di minuti li trascorro a pensare, la mente va a Valentina. La vedo in una nuova ottica, come Me e chiunque altro chiuso all'interno delle propria mura personali. Qualcosa non quadra? Ci penso.
Torna la parola "Foro", fuori le mura, uno spazio comune in cui identificarsi. Penso che ognuno è chiuso in sé stesso, ma se vuole una relazione con un'altra persona, deve uscire dalle proprie mura e costruire assieme all'altro un Foro dove potersi vedere, incontrare, parlare, conoscere, darsi appuntamento e tutto quello che serve in un rapporto da fare l'amore a venirsi in contro. Più il foro è grande, più cose ci sono e più il rapporto/Foro cresce. Cresce..
Ora i conti tornano: cresce. Si, col cazzo! A costruire quella merda di Foro ero Io, Lei era lì pronta a fare a pezzi il costruito, con l'aggravante che non voleva fare la sua parte, lasciando Me da solo a costruire come un cretino.
Fuori le mura si deve uscire se si volesse venire a contatto con altri e pure si possono costruire Fori di diverso tipo, Fori per amici, Fori per colleghi di lavoro, Fori per amanti, Fori per conoscenti, architetture costruite da entrambe le parti, fuori dalle Mura della propria esistenza singola, per dar spazio a se stessi e ad altri. Con Valentina quando costruivo. Ri – costruivo e ri – ri costruivo il Foro, era lì pronta a spaccarlo, a non far nulla e data l’ennesimo colpo di spugna alla lavagna della memoria, tutto cancellato e si ri - comincia d’accapo.
Alla fin fine non voleva fare nulla e che cazzo..