giovedì 25 giugno 2015

Danza Macabra.

Clusone, oratorio dei disciplini, danza macabra .

Seduto, scorrono le dita sui libri.
Scende la bruma ed ovatta le cose, a voler celare l'occhio indiscreto e creare uno spazio riservato. 
Il mal di testa sale come note di flauti e tamburi suonati per invitare alla danza. 
La confusione avanza, come scheletri che voglio prender parte alle danze. 
Le idee si fanno irrequiete, come bimbi che hanno voglia di partecipare ai balli, vogliono buttarsi nella mischia, volendo uscir fuori.
La bocca si apre ed i concetti prendono forma, è un fluire di parole, idee, pensieri dirompenti, gridano di esser risolti, di avere una risposta, una sistemazione, un perché, una fine o un nuovo inizio.
Incalzano, si fanno avanti, travolgono la concentrazione, l'Io scompare, o meglio ora si fa da parte per farli scorrere via come fiume in piena e non bagnarsi più del dovuto.
Le idee danzano intorno una una mente che si arrovella, come uovo cotto in padella, o come legna bruciata su un falò intorno al quale anche i pensieri, le emozioni e le sensazioni che non hanno trovato pace e sistemazione, iniziano a danzare vorticosamente.
L'Io è invitato da queste idee di morte e tossiche a danzare. 
Ieri ballava con loro in un turbine senza senso, oggi prova a farle scorrere, non da la mano per esser preso a danzare, si fa da parte, le lascia stare.
E' ora di alzarsi ed andare a passeggiare, senza prima aver chiuso i libri, sistemato le cose, messi gli occhiali e chiuso il portone. Via a camminare. Perché a volte, se una di queste danze mortali viene presa in tempo, una camminata aiuta a spegnerla.

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