sabato 29 dicembre 2007

Concerto dei “Cantica Nova” del 26 Dicembre nella chiesa di San Papino.

Il gruppo canta “Hold time Religion” .

Da tempo mi ero promesso ascoltare i “Cantica Nova”, ma per vai motivi non c’è stato verso di farlo. L’altro giorno si è presentata l’occasione e fortuna delle fortune, erano in una chiesa non molto distante, per cui mi sono detto: Perché non andare? Detto fatto, mi sono intabarrato e sono andato a sentirmi il concerto!

Vuoi perché cantavano a cappella, vuoi perché l’ambiente della chiesa era raccolto e l’acustica era buona, ma un senso generale di gioia nel sentirli cantare mi ha pervaso il cuore. Verso la fine dell’esibizione noi del pubblico siamo stati coinvolti dalla musica, ed abbiamo battuto le mani a tempo, per accompagnare… Una figata impressionante!

Il momento più toccante, oltre alla canzone ripresa nel video pubblicato, è stato quando hanno iniziato le canzoni natalizie. Il concerto è finito con un bis e gli applausi di tutti i presenti alzatisi in piedi. Proprio una bella esperienza.

Quasi 4000 tracce sulla sabbia dell’isola .

- 154 per quota 4000 .

Sembra che l’isola sia diventato un piccolo porto di mare, le quasi 4000 persone passate per essa lo testimoniano. Tanta acqua è passata sotto i ponti di questo spazio virtuale, e tanta altra ne passerà. Chissà se arrivo a quota 4000 prima del 31 Dicembre ? : - )

mercoledì 26 dicembre 2007

I Simpsons, tutte le serie .

La famiglia al completo .

Finalmente sono riuscito a trovare tutte e 16 le serie dei Simpsons, un’ impresa difficile, ma ci sono riuscito . Ora viene la parte più dolce, vedere tutti gli episodi e gustarseli ad uno ad uno…

Giro in bicicletta .

Domenica 23 scorsa, visto il bel tempo e la bici appena riparata, ho deciso di farmi una passeggiata fuori casa. Il tempo era buono e mi è spuntata l’idea di andare fuori Milazzo. Tutto contento ed affamato di avventura ho imboccato l’asse viario per uscire dal tratto urbano il prima possibile e darmi alla scalata di San Filippo del Mela.

Era presto, ma le teste di cazzo sulla strada che corrono ce ne sono a tutte le ore. All’altezza del villaggio Grazia non ce l’ho fatta più di sentirmi sfrecciare alle spalle le auto, che ad ogni transito ti lasciano la scia del risucchio. Mi sono fermato all’ultima piazzola di sosta prima della fine della strada e mi sono detto: Ora scavalco il guardrail e mi butto nella campagna.

L’idea è stata azzeccatissima, mi sono letteralmente perso in Via dei prati Verdi, nel mezzo di una campagna fatta di case basse, prati verdi, alberi di agrumi, persone che passeggiavano e che ci salutavamo ed un mare di sole. Avessi trovato una macchina che passava! Bellissimo.

Una cosa che mi ha colpito molto sono state le piante che si vedevano, agrumi, campi appena arati e seminati a broccoli, giardini preparati per l’inverno, insieme ad un lussureggiante rampicante di passiflora, tra le cui verdi foglie spiccavano i frutti viola.

Il momento più avventuroso è stato quando sono entrato in una casa rurale abbandonata. Ho visto la cucina, la stanza da letto, il bagno e l’ingresso, la stalla con la mangiatoia per gli animali ed il pollaio. Era come se il tempo in quelle stanze si fosse fermato a più di mezzo secolo fa, con i secchi per l’acqua ancora in lamiera, la piccola tazza per il water ricavata in una stanzina fuori dalla casa, insieme al grande lavatoio sotto un secolare gelso. Il proprietario della casa era un bel gatto bianco dal pelo bianco, che tutto fiero girava per lo stabile incurante della mia presenza.

martedì 25 dicembre 2007

Ciaramella Siciliana a Natale .


Don Mimmo suona la ciaramella .

È usanza che nel periodo natalizio dai paesi limitrofi vengano a Milazzo i ciaramellari. Il motivo della visita è di proporre la suonata della ciaramella in casa. La tradizione ricade nella settimana dell’avvento, quando i suonatori bussano alla porta per sapere se possono venire a suonare, chi vuole gli apre la porta ed inizia la festa.

Di solito suonano seduti davanti al presepe, quando l’aria gonfia il ventre di pecora e fluisce dagli sbocchi, le care canzoni del Natale vengono suonate. È una tradizione che rischia l’estinzione, dato che sempre più difficilmente ci sono ancora persone che sanno suonare lo strumento, lo sappiano riparare e soprattutto costruire. Speriamo per il meglio!

Buon Natale a tutto il mondo!

Le mie Opuntia ficus-indica .

Una delle mie 6 Opuntia ficus-indica o fico d’india o anche ficodindia .

Nel mese di Giugno, guardando la scarpata di terra di fronte casa mia, nel vederla spoglia e franante, mi è venuta una idea: perché non pianto un paio di fichi d’india per ridurre lo smottamento della terra? L’idea mi sembrò buona e armato di cassetta e coltello mi avventurai per la campagna del Capo di Milazzo.

La spedizione era mirata alla ricerca non di un ficodindia qualsiasi, ma di piante con poche spine, frutti succosi e dai diversi colori. Diedi fondo a tutta la mia conoscenza delle piante locali, per trovare delle degne rappresentati della specie.

Forte di una decina di “pale ( cladodi ) messe in cassetta, iniziai a scavare le conche per le talee, 6 passi di distanza da un punto ad un altro. Tra le critiche dei condomini, i lunghi e truci sguardi dalle macchine, solo Gaetano ( il pastore protestante ) mi ha incoraggiato sull’iniziativa.

L’estate è trascorsa con i suoi mesi caldi, fortuna volle che annaffiai le piante in tempo perché le cladodi si afflosciarono tutte, e neanche l’inverno sembra danneggiare troppo le piante con le intemperie, vedi grandine.

Aspetto un altro paio di anni e poi: buona frutta a tutti!

Donna che prende l’acqua .

La fontana di Padre Pio a Vaccarella ritratta nell’estate del 2005 .

Era l’estate del 2005 e mi trovavo a passare da Vaccarella con la machina fotografica. Avevo tra le mani un servizio sul quartiere, abitato per lo più da ex – pescatori, quando passando davanti alla fontana incontrai una signora che prendeva l’acqua.

Un gesto semplice, spontaneo, che viene fatto in tutti gli angoli del globo, dove i soggetti sono sempre una donna ed un recipiente per accogliere il liquido. La voglia di provare a raccontare questo gesto universale era tantissima, tanto che mi avvicinai dalla mia futura fotomodella e gli chiesi se gentilmente avesse posato per poter ritrarre questo gesto così antico ma sempre affascinate.

Con il cuore gonfio di gioia per la risposta positiva, montai il cavalletto, centrai l’inquadratura il più possibile vantaggiosa, attaccai l’autoscatto e la foto fu fatta. Certo non c’è la brocca di coccio, ma c’è la tanica di plastica, non ci sono i lunghi vestiti neri di due secoli fa ma un vestiario quotidiano, manca la cesta di vimini sostituita dalla borsa di plastica, ho cercato di ritrarre il gesto nella sua semplicità di oggi, in modo che chi verrà domani potrà sentire la stessa gioia che ho oggi io nello sfogliare le foto di 200 anni fa su una Sicilia ritratta nel suo quotidiano .