venerdì 4 settembre 2009

Speranze altrui .

Rischi di affogare se non sai nuotare.

L'immagine presa a prestito vuol esser spunto di una risata, base di partenza per aprire il discorso.
In più occasioni di vita quotidiana, porto con me la mia umanità con i suoi pro (qualcuno) ed i suoi contro (tantissimi). Un mio contro rispecchiato nel modo di fare altrui è che gli altri si aspettano da me grandi cose o comunque grossi risultati. Questi risultati sono attesi comunque, ovunque e sempre, come dire se ci sei tu allora si può sempre stare tranquilli sul sicuro risultato positivo.
Peccato che questo vizio alla base del ragionamento, porta a scontrarsi in situazioni in cui dati i miei intrinseci limiti, non riesco a realizzare/ fare / risolvere l'evento/cosa/problema, innescando nell'altrui persona la sensazione di non avere le grandi cose sperate da me. Questa sensazione genera una emozione sgradevole, la delusione, particolare spiacevole con cui la gente dovrebbe fare i conti, motore a sua volta di un modo di fare / comportamento che spinge l'altro ad attaccarsi ostinatamente a me. L'attaccarsi a me ( effetto patella allo scoglio ) è così forte, stretto, soffocante, asfissiante, che in me genera la sensazione di soffocamento / asfissia (mettiamoci pure panico), in pratica mi sento come se mi stessero strangolando.
Ieri da queste situazioni ne uscivo quasi morto asfissiato, oggi prima di sentirmi asfissiato taglio bruscamente e me ne vado via.

L'immagine appartiene al rispettivo proprietario.

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