Era l'11 Novembre 2010 quando l'Avvocato mi disse di andare a prenderlo a Roma. Con il mio bel borsoncino seven, mi imbarcai sull'aereo: direzione Roma. Varcata la soglia dello studio, una voglia irrefrenabile di piangere mi assalì. Davanti a me c'era una ragazza (quella a sinistra), che assomigliava molto ad una mia ex . Volevo piangere ed andarmene.
Guardavo quegli occhi e mi sembrava di ri-vederla, la guardavo e riguardavo e le espressioni del volto di quella donna che tanto amai nella mia vita si riprensentavano.
Con un grande sforzo iniziai a fare un po di spazio dentro a me stesso, per tornare a respirare, per poter continuare a vivere. Mi si spalancò l'armadio dei ricordi, ed una ventata di ricordi dal forte odore di naftalina mi investì, allungai la mano per tirarli fuori, per capirli e capirmi, ma stavolta invece di tirarli fuori e darli in toto all'altra persona, li presi e controllai, per capire se potevano andar bene.
Il risultato finale fu di buttarne via molti, con una scelta attivamente voluta, piuttosto che una necessità affrettatamente accettata e mal sopportata.
Guardavo quegli occhi e mi sembrava di ri-vederla, la guardavo e riguardavo e le espressioni del volto di quella donna che tanto amai nella mia vita si riprensentavano.
Con un grande sforzo iniziai a fare un po di spazio dentro a me stesso, per tornare a respirare, per poter continuare a vivere. Mi si spalancò l'armadio dei ricordi, ed una ventata di ricordi dal forte odore di naftalina mi investì, allungai la mano per tirarli fuori, per capirli e capirmi, ma stavolta invece di tirarli fuori e darli in toto all'altra persona, li presi e controllai, per capire se potevano andar bene.
Il risultato finale fu di buttarne via molti, con una scelta attivamente voluta, piuttosto che una necessità affrettatamente accettata e mal sopportata.
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