lunedì 7 novembre 2011

Come una camicia di forza .


Sensazione che prende alle braccia .
Arrivano i no, arrivano i silenzi, arrivano i discorsi interrotti ed i musi lunghi, arriva l'idea di non far quello che si propone, arriva l'idea che quello che proponi non va bene, è strano, è fuori dal normale.
No a quello con cui poter pranzare più tardi.
No a quello che si potrebbe comprare.
No ad un po di intimità assieme.
No ad un vedersi con i propri conoscenti.
No ad andare in sede.
No ad un parlare assieme.
No a tanto altro.
Senti le braccia pietrificarsi, caderti, bloccarsi. Pezzi di granito, di pietra, ti trascinano giù verso il profondo blu. Non riesci a muoverle o a dargli vita. E' come se ti mettessero una camicia di forza, le tempie per un nano secondo vorrebbero esplodere, scoppiare. E' come un colpo di cannone sparato con il tappo alla canna. Implodi perché hai quella sensazione di esser bloccato dalle braccia.
Non voglio capire il senso dell'altro, o provare a comprendere i meccanismi che stanno alla base, dico solo come mi sento e qui, come in tanti altri posti, ne ho pieno diritto, fermo restando che nessuno è obbligato ad ascoltarmi.
Non è una bella sensazione quella che ti prende, è sentirsi come uno a cui gli si dice di mangiare quella famosa tonnellata e mezza di merda. Pesante da digerire.
Forse sono troppo rigido nel proporre.

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