giovedì 28 febbraio 2013

Giornata Bip


Mi desto dal sonno e qualcosa non quadra, una reticenza interna mi ferma. Apro gli occhi e guardo l'orologio: 5:45 è presto. Chiudo le palpebre e fattesi le 8 provo al alzarmi.
Mentre in bagno ho Asterix qualcosa non quadra, non riesco a riconoscere le parole e fatico a leggere. Sento il freddo prendermi, torno a letto e guardo un po di TV.
Non voglio farmi assalire dai sensi di colpa, mi dedico a me stesso con porta chiusa, serranda alzata verso la bella giornata e qualche programma interessante alla Tele ( Rai 5). I minuti scorrono, mi salutano i miei che escono ed Io resto inchiodato a letto. Suonano alla porta 2 volte, non riesco ad alzarmi; non me ne faccio una colpa, non posso.
Arriva la telefonata della mia Ale e piango senza un motivo. Lascio scorrere dell'altro tempo prendendomi cura di me, ma mi do un limite: Finita la Top Ten del Late Show mi alzo. E' fatta, mi sono alzato. Il freddo mi prende e vado a farmi una doccia. Per una trentina di minuti l'acqua calda scotta la mia pelle, ma il calore non entra dentro, poco male, mi scongelo un po. Taglio le unghia, del profumo e vestiti puliti, comincio ad avere un'aspetto più compatto. Mi è arrivata un po di fame, buon segno, rispondo con un caffè e dello yogurt (Yomo scelto con cura il giorno prima).
E' fatta posso iniziare a camminare a piccoli passi, magari una passeggiata sotto il sole mi aiuterà. Mi ri-telefona la mia Ale, problemi su problemi su problemi in cui mi tira dentro per risolverli. Le urlo dal dolore/rabbia e le chiudo la telefonata, ritrovandomi a pezzi per terra. Risolvo i problemi in cui sono stato tirato dentro, il credito telefonico scivola via allegramente, ma riesco a trovare una soluzione.
Il passo successivo è recuperare la mia Ale, condivido le emozioni & impressioni, senza risparmiarmi e senza ricorrere alla ragione o al torto ( a cosa diamine serviranno in un rapporto di coppia? ). Il mal di testa mi assale, come se avessi nebbia al cervello e le formiche che mi camminano sui lobi frontali, ma riesco a chiarire ad Ale che se stò male ( e sappiamo bene cosa voglia dire), stò male, senza crearmi lo stigma di dover giustificare cosa ho e cosa non ho: Stò male, non ci sono per gli altri perché ho bisogno di me. Un brindisi con la novalgina mi dice che il peggio è passato, ma mia madre, padre e sopratutto mia nonna si sono 'nzuppati la scena.
A fine giornata vado al cimitero, a salutare mio nonno. Un nodo alla gola mi prende man mano che mi avvicino al cappella, si scioglie in lacrime copiose dai miei occhi ed un senso di leggerezza mi prende. Oggi fanno 7 mesi che mio Nonno se ne è andato via..

Nessun commento: