Da un mese
abbondante non pubblico nel blog, complice l'alternarsi degli stati
di umore e dell'assenza di prospettiva. Giornate fotocopia si
susseguono e la sensazione percepita non è piacevole.
Mi sono dato del
tempo per riflettere e non ne sto venendo a capo, o meglio non riesco
a trovare il bandolo della matassa. Troppe cose si affollano nella
mente ed il lume della coscienza si fa via – via più tenue e
flebile.
Vigorosa? |
Lavoro, famiglia,
amicizie, conoscenze. Un periodo in cui molto, ma sopratutto molto è
rimesso in discussione, come cattedrali di cartapesta spazzate dal
vento, crollano le mie certezze e sicurezze di 1 anno or sono.
Si apre un capitolo
dove più che guardare l'illuminato, guardo dove c'è ombra, non il
peggio delle cose, ma comincio a vedere gli eventi con un occhio
diverso. Sarà stata la bastonata dura e pesante dell'ultima storia,
sarà stato il vuoto creato da una storia importante finita prima e
di cui non ho ancora pianto il lutto, sarà il tunnel nero in cui mi
sono avventurato, all'interno del quale conoscenti ed amicizie si
sono rivoltate contro, da amici che pretendono di trovare soluzioni
lavorative opinabili, a rapporti inter- umani su cui prima contavi e
che si sono sciolti al sole.
Tanta, ma tanta la
merda da spalare. Prima avevo provato a spalarla, ma ne sono stato
sommerso, vedi a partire da dicembre dell'anno scorso, in cui un bel
giorno dal letto non riuscii più ad alzarmi e potei solo sprofondare
in quel mare di merda, senza grandi aiuti, perché se uno è per
terra spappolato, il carico di sopra te lo mette tuo padre che
“giustamente” ti vede a 34 anni ancora a casa e ritiene di poter
risolvere il tutto con una sua “sbacantata di pitale”.
Vuoi i rapporti di
amicizia che saltano, perché non si può pretendere di cercar
l'altro perché i conti non tornano e si ha bisogno di lui per farli
quadrare, dinamica quest'ultima condivisa a più amicizie dell'altro
sesso.
Situazione
assillante che ho preferito far scorrere, lasciar andare, ma sono
passati più di 6 mesi e la situazione non è cambiata molto. Alcuni
piccoli passi li ho fatti, ma altri ne ho bisogno di farli.
Mi ha aiutato
leggere, ma anche lì l'ho usato parsimoniosamente. Mi ha aiutato far
apnea, ma anche lì non è che sia la soluzione ai problemi, anzi ce
ne sono di peggiori. Camminare mi ha dato un piccolo aiuto, ma non è
la soluzione perché anche lì ci sono delle criticità. Scrivere non
è la soluzione, perché anche qui ci sono criticità, vedi per
esempio l'impossibilità di trattare in un blog tutti gli argomenti.
E' come se a poco a
poco ricomponessi pezzo dopo pezzo un collage di pezzi; pezzi in cui
mi sono andato a schiantare dopo l'atterraggio dell'ascesa di
Ottobre, finito in malo modo. Non tanto per la storia vissuta, come
vengono se ne vanno, ma per l'essermene andato in mania, che mi
perdonerò difficilmente. Ma anche qui il nodo da sciogliere non è
facile, in quanto agosto – ottobre l'ho vissuta come una boccata di
ossigeno necessaria, necessaria perché da tempo ero costipato in una
vita a binario morto.
Tanti nodi da
sciogliere, necessari per poter riprendere la navigazione, magari più
“vigorosa” di prima.
Si spera...
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