mercoledì 21 maggio 2014

Navigazione .

Da un mese abbondante non pubblico nel blog, complice l'alternarsi degli stati di umore e dell'assenza di prospettiva. Giornate fotocopia si susseguono e la sensazione percepita non è piacevole.
Mi sono dato del tempo per riflettere e non ne sto venendo a capo, o meglio non riesco a trovare il bandolo della matassa. Troppe cose si affollano nella mente ed il lume della coscienza si fa via – via più tenue e flebile.
Vigorosa?
Lavoro, famiglia, amicizie, conoscenze. Un periodo in cui molto, ma sopratutto molto è rimesso in discussione, come cattedrali di cartapesta spazzate dal vento, crollano le mie certezze e sicurezze di 1 anno or sono.
Si apre un capitolo dove più che guardare l'illuminato, guardo dove c'è ombra, non il peggio delle cose, ma comincio a vedere gli eventi con un occhio diverso. Sarà stata la bastonata dura e pesante dell'ultima storia, sarà stato il vuoto creato da una storia importante finita prima e di cui non ho ancora pianto il lutto, sarà il tunnel nero in cui mi sono avventurato, all'interno del quale conoscenti ed amicizie si sono rivoltate contro, da amici che pretendono di trovare soluzioni lavorative opinabili, a rapporti inter- umani su cui prima contavi e che si sono sciolti al sole.
Tanta, ma tanta la merda da spalare. Prima avevo provato a spalarla, ma ne sono stato sommerso, vedi a partire da dicembre dell'anno scorso, in cui un bel giorno dal letto non riuscii più ad alzarmi e potei solo sprofondare in quel mare di merda, senza grandi aiuti, perché se uno è per terra spappolato, il carico di sopra te lo mette tuo padre che “giustamente” ti vede a 34 anni ancora a casa e ritiene di poter risolvere il tutto con una sua “sbacantata di pitale”.
Vuoi i rapporti di amicizia che saltano, perché non si può pretendere di cercar l'altro perché i conti non tornano e si ha bisogno di lui per farli quadrare, dinamica quest'ultima condivisa a più amicizie dell'altro sesso.
Situazione assillante che ho preferito far scorrere, lasciar andare, ma sono passati più di 6 mesi e la situazione non è cambiata molto. Alcuni piccoli passi li ho fatti, ma altri ne ho bisogno di farli.
Mi ha aiutato leggere, ma anche lì l'ho usato parsimoniosamente. Mi ha aiutato far apnea, ma anche lì non è che sia la soluzione ai problemi, anzi ce ne sono di peggiori. Camminare mi ha dato un piccolo aiuto, ma non è la soluzione perché anche lì ci sono delle criticità. Scrivere non è la soluzione, perché anche qui ci sono criticità, vedi per esempio l'impossibilità di trattare in un blog tutti gli argomenti.
E' come se a poco a poco ricomponessi pezzo dopo pezzo un collage di pezzi; pezzi in cui mi sono andato a schiantare dopo l'atterraggio dell'ascesa di Ottobre, finito in malo modo. Non tanto per la storia vissuta, come vengono se ne vanno, ma per l'essermene andato in mania, che mi perdonerò difficilmente. Ma anche qui il nodo da sciogliere non è facile, in quanto agosto – ottobre l'ho vissuta come una boccata di ossigeno necessaria, necessaria perché da tempo ero costipato in una vita a binario morto.
Tanti nodi da sciogliere, necessari per poter riprendere la navigazione, magari più “vigorosa” di prima. 
Si spera...

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