mercoledì 10 febbraio 2016

Fango.


Residui in fondo all'anima, ora neri, ora melmosi.

Ho un grumo in fondo all'animo. Un grumo residuo di tutta la merda spalatami di sopra e non so da dove cominciare. Sembra un nonsenso, dato che per anni ho vomitato post su post in un blog on – line, versato fiumi di parole in Terapia, scritto pagine su pagine da tanti parti, come un buon Romano Antico alfabetizzato scrivevo su ogni cosa.
Ora ho difficoltà a sciogliere, a trovar voce, senso, significato a quel fondo nero che mi porto dentro all'animo.
A volte un po di musica aiuta a tirar su qualcosa da questa massa vischiosa di melma, di fango, una lacrima, a volte una pagina di libro toglie una freccia infissa, o magari riporta un frammento della propria persona perso nei meandri di questo buco nero, o magari diventa un punto tolto.
E' un anno che raccolgo pezzi, li prendo da terra, da un oggetto, da un luogo, sono pezzi di me, della mia persona, li ricompongo e li rimetto in sesto, per me, per placare il dolore, la sofferenza, la violenza feroce subita, senza speranza, senza futuro, senza motivo, diceva di dirmi “Ti amo” ma con l'altra mano impugnava in coltello per trafiggermi le carni.
Come ho fatto a sbagliarmi? Accecato dall'amore, o forse una variante di esso, accecato dalla voglia di vivere, accecato dal disturbo bipolare nel momento in cui la mania ha trovato spazio per sgattaiolare. Forse..
Forse mi devo fare una scopata e dimenticarmi che giorno è.. .

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