Da postribolo nell’antica Roma . |
La telefonata si chiude all'improvviso, come uno scialacquone tirato dopo una cacata.
Perchè la sensazione provata è di esser stato usato come un cesso dove andare a defecare. Lei parla, parla, parla, appena provo a rivolgerle una domanda o ad essere Io a propormi, a Lei non và.
Lo schema si ripete, è lo stesso, tante storie passate, finite male, il ragazzo ufficiale per 1 anno e mezzo, poi il ragazzo con cui c'è profonda stima e rispetto, l'innominabile di 5 anni, il commissario Rex (principio di Alessandro è sempre valido e cioè se la donna vuole si fa tutto), Dario ed infine il Quarantene “Saporito” di Palermo.
Come se avesse bisogno di un lamentatoio dove sfogarsi, un sostituto psicanalista per il suo passato, dato che da quello presso cui andò a curarsi scappò di netto.
Di lei ho scoperto on – line qualcosa. Mi sono complimentato con Me stesso per il risultato raggiunto ed il grazie me lo dico omettendo ciò che so di lei a Lei. Sapere che lei non sa che io so mi dà un vantaggio a lei sconosciuto.
Quando le chiesi “Ma Io per Te cosa sono?” Un suo “Cosa?” ha rimbombato nella linea, ho capito che non gliene fotte un cazzo. Poi sono andato all'attacco con un mio affermar che le cose io vado e me le prendo, non ho bisogno di concessioni. Poi una discussione su fottute scopate che Lei si è fatta con dovizia di particolari sui membri dei partner. Poi la telefonata si è chiusa davanti ad un suo poter far domande a Me.
E' carne fradicia, marcisce ed è pure infetta. Ma chi cazzo me la fa fare a starle dietro? Puttana di postribolo di seminterrato. Forse l'idea di poterle fare un male cane dovuto alla valanga di bugie ed omissioni rivoltele, un briciolo del fottuto dolore bastardo che mi porto in grembo dopo Rossana, forse l'idea di alleggerire quella macchia nera che porto dentro, forse è questo ciò che mi spinge: l'idea che facendo del male in modo simile a come mi è stato fatto, possa alleviare un poco quello squarcio fetido e puzzolente che porto dentro dopo Rossana.
Squarcio fradicio.. Puttana.
Perchè la sensazione provata è di esser stato usato come un cesso dove andare a defecare. Lei parla, parla, parla, appena provo a rivolgerle una domanda o ad essere Io a propormi, a Lei non và.
Lo schema si ripete, è lo stesso, tante storie passate, finite male, il ragazzo ufficiale per 1 anno e mezzo, poi il ragazzo con cui c'è profonda stima e rispetto, l'innominabile di 5 anni, il commissario Rex (principio di Alessandro è sempre valido e cioè se la donna vuole si fa tutto), Dario ed infine il Quarantene “Saporito” di Palermo.
Come se avesse bisogno di un lamentatoio dove sfogarsi, un sostituto psicanalista per il suo passato, dato che da quello presso cui andò a curarsi scappò di netto.
Di lei ho scoperto on – line qualcosa. Mi sono complimentato con Me stesso per il risultato raggiunto ed il grazie me lo dico omettendo ciò che so di lei a Lei. Sapere che lei non sa che io so mi dà un vantaggio a lei sconosciuto.
Quando le chiesi “Ma Io per Te cosa sono?” Un suo “Cosa?” ha rimbombato nella linea, ho capito che non gliene fotte un cazzo. Poi sono andato all'attacco con un mio affermar che le cose io vado e me le prendo, non ho bisogno di concessioni. Poi una discussione su fottute scopate che Lei si è fatta con dovizia di particolari sui membri dei partner. Poi la telefonata si è chiusa davanti ad un suo poter far domande a Me.
E' carne fradicia, marcisce ed è pure infetta. Ma chi cazzo me la fa fare a starle dietro? Puttana di postribolo di seminterrato. Forse l'idea di poterle fare un male cane dovuto alla valanga di bugie ed omissioni rivoltele, un briciolo del fottuto dolore bastardo che mi porto in grembo dopo Rossana, forse l'idea di alleggerire quella macchia nera che porto dentro, forse è questo ciò che mi spinge: l'idea che facendo del male in modo simile a come mi è stato fatto, possa alleviare un poco quello squarcio fetido e puzzolente che porto dentro dopo Rossana.
Squarcio fradicio.. Puttana.
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