Verso le 20 di ieri sera ho cercato mio padre in campagna, stava pulendo del terreno. Una battuta tira l’altra, il tempo passa ed un vicino di terreno ( Antonio ) mi ha chiesto di lui. Mi ha colpito che nel riferirsi a me mi ha chiamato per nome, quando 10 minuti prima mi aveva salutato con un buonasera, e chiedendo di mio padre. Fatto un salto in baracca per chiamarlo, ha posato le sue cose ed ha raggiunto Antonio in strada.
Tra i due è iniziata una discussione, all’inizio calma, poi dai toni sempre più tesi, dove il succo del discorso in numerose salse era: Antonio vanta dal recente contratto un diritto di passaggio sul nostro terreno per giungere al terreno appena comprato. Mia nonna ( tutti noi ) nel suo contratto, di oltre 70 anni fa, la servitù di passaggio non la troviamo scritta da nessuna parte. Ripetuti in tante salse e reiterati fino a sera inoltrata per la strada, Antonio è arrivato ad urlare, bestemmiare, sbattere le cose per terra e menarsi pugni in testa, tutto di fronte ad uno sguardo impassibile di mio padre che addirittura alla fine lo ha calmato.
Cosa dire se non che doveva avere un iceberg nelle tasche per fronteggiare una situazione in cui altri avrebbero perso la testa? Cosa dire se non che mio padre mi ha dato una gran lezione di vita da strada? Semplicemente grazie Babbo….
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