Nel mese di Giugno, guardando la scarpata di terra di fronte casa mia, nel vederla spoglia e franante, mi è venuta una idea: perché non pianto un paio di fichi d’india per ridurre lo smottamento della terra? L’idea mi sembrò buona e armato di cassetta e coltello mi avventurai per la campagna del Capo di Milazzo.
La spedizione era mirata alla ricerca non di un ficodindia qualsiasi, ma di piante con poche spine, frutti succosi e dai diversi colori. Diedi fondo a tutta la mia conoscenza delle piante locali, per trovare delle degne rappresentati della specie.
Forte di una decina di “pale” ( cladodi ) messe in cassetta, iniziai a scavare le conche per le talee, 6 passi di distanza da un punto ad un altro. Tra le critiche dei condomini, i lunghi e truci sguardi dalle macchine, solo Gaetano ( il pastore protestante ) mi ha incoraggiato sull’iniziativa.
L’estate è trascorsa con i suoi mesi caldi, fortuna volle che annaffiai le piante in tempo perché le cladodi si afflosciarono tutte, e neanche l’inverno sembra danneggiare troppo le piante con le intemperie, vedi grandine.
Aspetto un altro paio di anni e poi: buona frutta a tutti!
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