Una cittadina romana aveva una organizzazione scrupolosa e meticolosa. Al momento della fondazione c’era la parte centrale, sacra, inviolabile, consacrata agli dei che era l’Urbs ( parte in rosso ), potremo dire la parte più intima della stessa.
All’esterno dell’Urbs c’era lo spazio del Pomerio ( parte in giallo ), area dove non si poteva costruire, piantare, seppellire, abitare e passare, diciamo una zona di confine, oltre il quale non ci si poteva avventurare.
Oltre il Pomerio c’era il resto del mondo, simpaticamente raffigurato in verde acqua. C’è un bel articolo in proposito su l’insostituibile Wikipedia, riporto di seguito il link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pomerio
Si potrebbe paragonare la struttura di una città romana all’architettura interna di una persona. La parte dell’Urbs ( in rosso ) è quella intima, personale e riservata; la parte del pomerio ( in giallo ) è quello spaccato che mostriamo all’esterno, mentre la parte esterna ( in verde ) a seconda della distanza dal pomerio è lo spazio che riserviamo a gli altri, dove la maggiore o minore distanza è in funzione della maggiore o minore intimità che abbiamo con la persona che si avvicina alle “mura” della nostra città.
All’esterno dell’Urbs c’era lo spazio del Pomerio ( parte in giallo ), area dove non si poteva costruire, piantare, seppellire, abitare e passare, diciamo una zona di confine, oltre il quale non ci si poteva avventurare.
Oltre il Pomerio c’era il resto del mondo, simpaticamente raffigurato in verde acqua. C’è un bel articolo in proposito su l’insostituibile Wikipedia, riporto di seguito il link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pomerio
Si potrebbe paragonare la struttura di una città romana all’architettura interna di una persona. La parte dell’Urbs ( in rosso ) è quella intima, personale e riservata; la parte del pomerio ( in giallo ) è quello spaccato che mostriamo all’esterno, mentre la parte esterna ( in verde ) a seconda della distanza dal pomerio è lo spazio che riserviamo a gli altri, dove la maggiore o minore distanza è in funzione della maggiore o minore intimità che abbiamo con la persona che si avvicina alle “mura” della nostra città.
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