martedì 12 agosto 2008

Falò a Rotolo.


Stessa storia, stesso posto ma… TANTO BORDELLO!

L’orologio segna le 19 passate di un pomeriggio di mezzo Agosto quando il cellulare squilla . Davide mi chiede:
- Compare che fai?
- Lavoro..
- Bene, appena finisci ti metti il costume e ci raggiungi a Rotolo, che c’è un Maxi falò.

Non me lo faccio ripetere più di due volte, accetto e cerco di sbrigare le ultime cose in sede. Preparato lo zaino delle occasioni con l’indispensabile e qualche attrezzo utile, inforco il Vespone e parto per il Capo di Milazzo.
Parcheggiato il mezzo, scendo le scale, quando a metà strada un agguato di Marco mi fa salire il cuore in gola ed urlare dalla paura :-D
Ripresomi dalla sorpresa arrivo quatto – quatto alla baracca, dove i preparativi per la serata icombono. Birra in frigo, superalcolici pronti, succhi di frutta per addolcire, Red – bull per la Vodka, schweppes e tequila ai loro posti. Gli ingredienti per la festa ci sono tutti, manca solo il companatico.
Iniziamo a stappare le birre per alleggerire la serata, ma manca da mangiare per allentare la presa dell’appetito. Fortunatamente iniziano ad arrivare gli altri a scaglione, portando niente po’ – po’ di meno che: Focaccia! E di tutti i gusti.
Il grande Marco prepara dei tavoli semplici ed immediati. Piazzate delle tavole per coprire i fondi delle barche, il buffet di focaccia ai tanti gusti è servito sotto un cielo di stelle. I ragazzi non si fanno pregare ed ha inizio la mangiata.

Ora tequila e campanella !

Finita la focaccia, è ora di iniziare il giro di tequila e campanella . Il gioco è molto semplice, ti sdrai su una sedia sdraio, uno ti versa la tequila nella bocca spalancata mentre l’altro aggiunge la schweppes. Colmate le fauci di bevanda, un terzo suona la campanella e da il via al quarto per shakerare la testa. Un po’ rincoglionito mandi giù il cocktail, ma è buono. Volete provare? :-D




All’assalto dell’isola del tesoro!

Riempita la panza e inibito quel tanto che basta il super – Io con una bastonata di alcool, inizia la guerra di gavettoni . Tubi di gomma, palloncini ad acqua e bacinelle colme di liquido le armi, prigionieri nessuno, colpiti… Tutti!
Per riempire la bacinella c’è una fila impressionante e di acqua ce n’è poca, mi viene la felice idea di usare quella di mare. Non l’avessi mai fatto.
Calatomi per riempire il contenitore, sento arrivare alle spalle un colpo di bisonte che mi trascina in mare. Era Marco che mi buttava in acqua. Emersa la testa, sento la sua frase:
- Volevi rubare in casa del ladro?

Risposta mia:
- Nessun prigioniero.

Inizio a menare gavettoni a chiunque, agguati da siepi su ignare vittime, cascate di acqua da dietro le ante aperte delle porte, finte indirizzate verso il povero ignaro che si pregustava la visione del vicino bagnato ed invece fa una faccia indescrivibile quando viene inzuppato. Una guerra totale, finita poi in mare.
La battaglia marittima vede principalmente 2 mezzi navali: L’isola del tesoro ed il materassino matrimoniale. Salti per accaparrarsi uno o l’altro mezzo, finiti con tuffi in acqua perché la superficie era viscida. Gavettoni addosso al momentaneo conquistatore del mezzo gonfiabile, per poi essere scaraventato in acqua o dagli spruzzi, o dagli assalti o dai capovolgimenti. Speronate tra i due mezzi acquatici, tra cui uno in cui Peppe mi usa come passerella per andare all’arrembaggio dei vicini. Anche in questo caso un casino impressionante.

Il caldo fuoco vicino alla riva.

Finita la battaglia marittima, ci acquattiamo vicino al fuoco per riscaldarci un po’. Fortunatamente con Peppe eravamo andati a fare un po’ di legna per la spiaggia, spostando massi per recuperare legni incastrati, o scagliando io stesso a più riprese massi per spaccare una radice di albero, ormai casa di formiche incazzatissime dell’espropriazione della loro dimora . Il calduccio del fuoco ci permette di rilassarci e riprenderci.


E vai con il secondo giro!

Potevamo fare un solo giro di tequila bum – bum? Noooo. La campanella torna a squillare mentre le teste sono shakerate. La lotta ha messo fame, per cui si aprono le angurie. Nel combattimento abbiamo avuto una ferita ( Paola ), subito curata da me ( non ci posso fare niente, ce l’ho nel sangue che voglio fare il medico ) .
Scoccata la mezzanotte arriva il dolce: pane e nutella per tutti! La spiaggia è un porto di mare, persone vanno e persone vengono, non ci si raccapezza più di quanti siamo. L’importante è far bordello sulle note dei Tinturia, Almamegretta e tutto ciò che abbia abbastanza BPM da poterti far muovere le gambe e cantare.
Le casse hanno pure pompato i Village People con YMCA, e vi sembrava che non ero in prima linea a far caciara? Eravamo una fila di 10 casinari a muoverci per divertirci!

Beato tra i Balubbi! Glu – glu – glu.

Ad un certo punto una ragazza ha fatto girare un Bloch - notes per raccogliere i nominativi di chi voleva partecipare a: Beato tra i Balubbi.. Ehm… Volevo dire Beato tra le Donne. Volevano che partecipassi pure io, ma l’orologio suonava le 1:00 e la via di casa si apriva.
Con il cuore gonfio di gioia e le tasche piene di bei momenti indimenticabili, insieme a Davide, Giuliano e consorte risaliamo i gradini verso la strada.
Salutati i presenti ed avviato il pedale, lo scooter si avvia. Ero già in strada quando un tenero venticello mi accarezza il volto mentre io con il mio fido Vespone targato Firenze, ci facciamo strada sotto un cielo stellato senza uguali.

Ps: Dedicato a Livio. Eri lontano, ma eri nei nostri cuori. Spero che leggendo queste righe abbia potuto assaporare questa bella esperienza.

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