mercoledì 3 settembre 2008

Tum….. Ahi!... Tum…. Ahi!... Tum .

Tum….. Ahi!... Tum…. Ahi!... Tum
Capita di ritrovarti davanti agli occhi una persona simile ad un’altra, per occhi, carnagione, capelli e costituzione fisica, ed è come se avessi di fronte una fotografia vivente, che respira, parla. In quel momento è come se il cuore venisse invaso dalla morte .
Senti il petto non più pervaso da sangue caldo, ma liquido refrigerante che azzanna con un morso il cuore e lo dilania. Senti che i punti dati con tanta fatica ad una ferita non ancora rimarginata, vengono ferocemente strappati, la ferita viene squarciata e riprende a sanguinare.
Senti dolore interiore, il volto si allunga, i lineamenti sono marcati, le narici sono alitanti, l’inespressività di una maschera di coccio prende il posto al volto di un essere umano. Ti chiudi dentro perché hai paura che gli altri capiscano che provi dolore, e per evitarne dell’altro datoti gratuitamente alla sola vista, in quel momento ti chiudi ancora di più, affinché non arrivi un’altra scarica di dolore interiore che ti ammazzerebbe.

Nessun commento: