lunedì 5 ottobre 2009

Messina, inferno di fango .



Meno male che Antonio ce ne ha fatto ridere in tempi non sospetti.

Correva l'anno 2007 quando una valanga di fango si abbatte sul lato Ionico della provincia di Messina, in particolare Giampilieri. Polemica a non finire e poi silenzio.
Venerdì mattina accendo la televisione, il caffellatte riscalda i pensieri mentre la televisione annunci una valanga di fango su Messina. Notizie poco chiare, si parla di statale bloccata, linea ferrata chiusa ed autostrada sbarrata. Mi preoccupo pensando che la linea con Palermo possa esser bloccata, poi vengo a conoscenza che l'evento ha colpito il lato Ionico. Penso tra me e me: Di nuovo.
Prendo il treno per Palermo, durante il viaggio arrivano notizie nuove e sempre più nere: morti, case distrutte e pezzi di montagna franati.
Sabato le notizie si fanno brutte, i morti sono oltre 10, i dispersi una trentina, il fango ha sommerso la città di Scaletta Superiore, notizie senza speranza.
Domenica troviamo con Ale la Gazzetta del Sud a Palermo e la compriamo. La prima pagina è da tragedia, fiato alle trombe della polemica dell'annunciato, alla cronaca nera dei morti ammazzati, all'eroismo che cerca di salvare l'impossibile ( e ti tocca quando sai di uno della tua stessa età ), i politici che da avvoltoi si avventano sui cadaveri della sciagura per rilasciare denunce al vetriolo, chiudo il giornale. Sono semplicemente sdegnato da questo modo di fare.
Messina e provincia è una regione ad alto rischio idro-geologico, ha un territorio povero di pianure, le colline vengono disboscate e sventrate da palazzine, i greti dei torrenti soffocati da discariche abusive o ci si costruisce sopra svincoli autostradali, o su gli argini cementati assi di penetrazione urbana. Le foci delle fiumare sono tappate dal cemento armato di palazzine o muraglie di marciapiedi, decenni di speculazioni edilizie di palazzinari senza scrupoli hanno innescato una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Ieri L'Acquila, oggi Scaletta Superiore e Giampilieri in provincia di Messina, domani a chi toccherà? Quale sarà la prossima bomba eco – edilizia che esploderà, mietendo altre vittime: Casa mia? Casa Tua? Meglio sperare nella casa del vicino?
Siamo tutti chiamati in causa, io il primo perché i danni di questo porcile lo paghiamo Io, tu, egli, noi tutti e decisamente mi comincio a stufare di dover sborsare denaro per tappare con credito sociale di stato voragini speculative capitalistiche/ mafiose.

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