Svegliato
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Sabato 3 Settembre, tra gli anfratti di una cala di Capo Sant'Alessio, qualcuno si è svegliato. Copiose lacrime si sono fatte strada sul suo tenero volto davanti ai problemi di una dozzina di mesi durante i quali si sono presentati, ri – presentati e ri – ri – presentati.
Molti i "No" alle possibili cose da fare, la reticenza a muoversi li impasta e li tiene uniti. Cosa dire se non una sveglia forte e decisa è stata suonata in quell'anfratto e chi l'ha ricevuta non ne è stato tanto contento, dato che uscirsene fuori da quel sonno/torpore/bozzolo in cui per del tempo si è scelto di vivere dava si l'apparente sicurezza di tutto calmo, tutto tranquillo e tutto risolto, ma a quale prezzo?
Pezzi della propria persona sacrificati per gli altri. Problemi su problemi che si sommavano e diventavano una montagna di macerie tra cui era impossibile districarsi o scorgere soluzioni/futuro, speranze non tirate fuori, sogni tenuti nel cassetto, un ripetere da topi tarantolati di andare all'Ikea, per poi far cosa? Spender soldi e basta? Oppure alimentare quella speranza di farsi da se un angolo dove stare? Ma con tutta quella maceria di detriti di "No" che inondava...
Io mi sono incazzato e non avevo un bell'aspetto a vedermi e a sentirmi, ma a differenza delle altre volte i problemi altrui non li ho interiorizzati; riuscendo a mantenere quella calma necessaria a far uscire quello che si ha dentro, senza scordarsi di dimenticar dentro nulla e senza distruggere chi hai accanto.
Le sveglie sono difficili, a volte dolorose, l'importante è alzarsi e camminare.
Molti i "No" alle possibili cose da fare, la reticenza a muoversi li impasta e li tiene uniti. Cosa dire se non una sveglia forte e decisa è stata suonata in quell'anfratto e chi l'ha ricevuta non ne è stato tanto contento, dato che uscirsene fuori da quel sonno/torpore/bozzolo in cui per del tempo si è scelto di vivere dava si l'apparente sicurezza di tutto calmo, tutto tranquillo e tutto risolto, ma a quale prezzo?
Pezzi della propria persona sacrificati per gli altri. Problemi su problemi che si sommavano e diventavano una montagna di macerie tra cui era impossibile districarsi o scorgere soluzioni/futuro, speranze non tirate fuori, sogni tenuti nel cassetto, un ripetere da topi tarantolati di andare all'Ikea, per poi far cosa? Spender soldi e basta? Oppure alimentare quella speranza di farsi da se un angolo dove stare? Ma con tutta quella maceria di detriti di "No" che inondava...
Io mi sono incazzato e non avevo un bell'aspetto a vedermi e a sentirmi, ma a differenza delle altre volte i problemi altrui non li ho interiorizzati; riuscendo a mantenere quella calma necessaria a far uscire quello che si ha dentro, senza scordarsi di dimenticar dentro nulla e senza distruggere chi hai accanto.
Le sveglie sono difficili, a volte dolorose, l'importante è alzarsi e camminare.
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