martedì 25 settembre 2012

Sindrome da sacca di Stalingrado.

 


Durante la seconda Guerra Mondiale, tra la Germania Nazista e la L'Unione Sovietica, si scatenò una lotta all'ultimo sangue per la conquista della città che portava il nome di Stalingrado, oggi Volvograd.
Più che un fatto strategico, per il leader della germania Nazista, Hadolf Hitler, era un cipiglio di propaganda l'occupare la città con il nome del nemico. A seguito di numerosi e cruenti scontri armati, La Wermacht riuscì ad occuparela città, ma la conquistà si rivelò una trappola mortale.
Attaccando e sfondando i fianchi dello schieramento avversario, i sovietici riuscirono ad accerchiare il grosso dell'armata tedesca all'interno dei resti della città di Stalingrado, dove ebbe inizio un lento stillicidio dei militi, per gelo, fame e combattimenti .
Immaginate di trovarvi in in un nucleo familiare, i cui vari componenti ad un certo punto, senza un apparente motivo, iniziano a trattarvi ostilmente. Discussioni che si susseguono, argomenti via – via più duri e difficili da trattare, quasi tabù. Un costante logorio discorsivo dove l'obiettivo è sopraffare l'altro. Pensate di trovarvi in questo contesto non per 1 anno, ne per 2, ma per 27 anni consecutivi.
Fate in modo di ritrovarvi da solo e da solo trovarvi a combattere contro quelli che vi stanno attorno, schierati secondo un modello consolidato di partigianato: Madre per il figlio e quindi di conseguenza anche il padre appresso alla madre per il figlio, siete accerchiati.
Immaginate di trovarvi a dover discutere con il figlio e di ritrovarvi accerchiato dal resto della famiglia, con il padre pronto a caricarvi come un T34 sovietico che transita sopra i fanti della Wermacht. Siete ridotti in pontiglia nella neve nelle migliori ipotesi, se no vi ritrovate spezzato, rendendovi conto di esser ridotti in pezzi e vi sentite come morire dentro.
Immaginate però di ricomporvi pezzo a pezzo l'indomani, per trovarvi nella stessa situazione del giorno precedente: venite attaccato, lo schiaeramento è lo stesso, siete circondato ed alla fine vi carica il padre come un T34. Voi lo maledicete ogni maledetto giorno, perché andate in pezzi come una statua di ghiaccio.
Fortuna che poi è finita. .

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