domenica 12 maggio 2013

Passa un bus della Scoppio e... .

Il cuore mi si stringe.
Era una notte buia di un altrettanto periodo buio della vita, qualche barlume di luce si vedeva all'orizzonte, ma era troppo flebile per schiarire l'oscurità.
Per seguire un'infatuazione, salii a bordo di un autobus diretto a Lecce: nessuna fermata nel cuore della notte, si tira dritto fintantocchè tutto attorno non è che pianura.
Ancora oggi se mi trovo a passare dal capolinea dei Bus, vedendo un autobus della ditta Scoppio (professionale e valida), la mente va a quella notte, al freddo dell'aria condizionata che attraversava la pelle, camminava per i muscoli ed azzannava il cuore in una morsa di ghiaccio.
Il sole, il cielo e le rondini di quella città mi richiamarono alla vita ed il pensiero di amici cari a casa a cui portare un pensiero mi fecero riemergere da quel bagno in acque ghiacciate.
Una bici presa in affitto fece il resto per i vicoli di pietra arenaria inondati dal sole.

Pantarei os potamos, ma ogni tanto qualcosa dentro si ghiaccia e si inceppa.

Nessun commento: