venerdì 14 giugno 2013

Mi siedo ed inizio a...

Mangiare .
Non ricordo precisamente quando il meccanismo è iniziato, ma ho ben chiara la prima volta in cui ho preso coscienza del meccanismo stesso.
Ero a Roma, a casa dello Squalo. Per una serie di motivi ero rimasto da solo per un bel po di tempo in cucina.
Lo stress del viaggio, il sovraccarico di lavoro Romano dopo un lungo periodo di lavoro senza pause, l'aver conosciuto la Iena dell'Est ed il conseguente scombussolamento indotto dal ridestar vecchi ricordi silenti e sopiti in un angolo, l'aver cucinato per tutta la giornata, l'aver visto la iena dell'Est entrare nella stanza dello squalo con nel volto un'espressione da Ius Prime Noctis, non saprei quale sia stato l'evento scatenante, oppure se sono stati una serie di eventi concatenati, il fatto è che ad un certo punto ho cominciato a sentire dentro un vuoto.
Una sensazione di mal di testa unita a vertigini mi offusca la coscienza, percepisco come la sensazione di un calo di zuccheri, ma è qualcosa di più profondo, una forma di disagio più nera, quasi depressiva. Arrivo a sedermi su una sedia, fissando gli stipiti bianchi.
Passano in mente flasback di dove erano le derrate alimentari viste in giornata, ma a mio rammarico per la maggior parte sono alimenti da preparare e c'è ben poco di già preparato.
Vado al frigo, apro l'anta e trovo semi-cucinati dell'Est. Uno schifo di roba immangiabile in quel momento, ho bisogno di zuccheri e grassi, roba da mangiare e basta, masticare ed ingoiare quasi solida.
Afferro un pacco di biscotti ed inizio a mangiare. Agguanto un pacco di crostini e non lo lascio. Trovo il barattolo della nutella ed ogni cosa di commestibile lo inzuppo all'interno prima di ingollarlo. Vado avanti così finché non finisco i crostini, visto il fondo del sacco, mi fermo per un momento, ma riprendo con i biscotti.
Mangio senza sosta, come un trattore che ara la terra, mi fermo quando svuoto la boccia media di nutella. A quel punto, realizzo che la nutella è della Iena dell'Est e che me la farà pagare. Pieno di terrore per il fatto, butto le confezioni svuotate nel fondo della pattumiera: Per trovarli dovrà svuotare il sacco.
Torno a sedermi nuovamente ed un senso di colpa mi prende, mi guardo attorno e mi domando: Ma che ci faccio quì?
Questa la prima volta, altre occasioni si sono susseguite, lo dimostra la massa corporea che oggi mi porto appresso. Sono deformato dal grasso, la cosa non và.

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