sabato 2 novembre 2013

Di coccio .

Era una mattina di settembre, riuscii a rintracciare nuovamente un compagno di classe del Liceo, Tano, e decidemmo di prendere un caffè.
Il luogo prescelto fu il Bar Nadir. Seduti ai tavolini sotto al gazebo iniziammo a riallacciare fila interrotte da anni. Parlammo di amicizie, conoscenze, progetti e toccammo l'argomento donne. Tano in quell'occasione mostro' una certa maturità.
Parlavamo della donna come di un vaso di creta, fintanto che la creta e' fresca riesci a modellarla a tuo piacimento, passato del tempo, eventi spiacevoli o difficili, la creta si cuoce e la donna matura diventa un vaso di coccio, duro, rigido, cotto, non più malleabile, duttile ed adattabile alle esigenze o necessità.
Per cui un vaso una volta che si e' cotto, non lo si può più modellare. Anzi rischi di romperlo e trovarti cocci nelle mani.
Capita ...

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