L'autostrada
A18 scorreva sotto la Ford, direzione: Roccalumera. La radio vomita
canzoni commerciali, una fotocopia dell'altra. La ricerca cade su
un'emittente locale, di quelle che hanno ancora il coraggio di
mandare in onda, alle 8 di mattina, un pezzo di musica rock italiana
invecchiato di 18 anni: Ligabue - Quella Che Non Sei.
Le
note fanno scorrere la voce, la canzone prende corpo e forma. Le
lacrime senza senso si placano sul volto e un raggio di sole squarcia
la bruna che mi avvolge da giorni. Pezzi sparsi ovunque, si
ricompongono intorno ad un particolare del tuo passato condiviso con
me.
Tu
seduta sul treno, direzione Milano, scuola del fumetto. Cuffie alle
orecchie e riserbo massimo per non esser disturbata, per gustarti
l'album “Buon Compleanno Elwis” ed un buon libro. Le note
scorrevano nelle orecchie di una diciassettenne ansiosa e vogliosa di
crescere, impostare e modellare la propria vita sulle rime di “Quella
che non sei”. Già immagino l'allora piacere dell'attesa tra lo
sbolognare l'ennesimo rompino ed il tempo che ti separava
dall'ascoltare questo brano, oltre alla voglia di buttarti nella vita
per esser “Quella che non sei”.
Fregata
..
Riparto
da questo frammento per capirti e finalmente uscirmene da questo
labirinto del Minotauro dove ci siamo entrati e lì mi hai
abbandonato.
Dimenticavo:
Non ho obblighi verso alcuna persona di dover spiegare o dare
delucidazioni circa i miei post o idee. Non ti hanno obbligato/a a
legger ciò che scrivo.
AVE
ATQUE VALE
Il
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