domenica 15 dicembre 2013

Cassata Vabres

L'occasione del compleanno "da Picciridda" è dietro l'angolo. Manca meno di un mese, ma voglio farla contenta e sorprenderla. Far giungere uno spicchio di sole in quella val Padana, che inizia ad esser morsa dalla nebbia per la prima metà del mese delle castagne, è l'idea. Si, ma come? Inizia il walzer dalle pasticcerie.
Scarto Catania e Messina. La torta di compleanno deve essere una festa di colori, sapori ed odori. Voglio imprimere agli ospiti la gioia dell'attesa di cosa voglia dire gustarsi una cassata: l'uscita dal frigo, l'attesa sul tavolo, lo scartarla e poi lo smontarla con calma e passione; la frutta candita da una parte per poi decorare le fette tagliate con precisione chirurgica. Come avevo imparato dal fratello della madrina a Palermo. La cassata va gustata, non ingozzata.
Inizia la ricerca, provo a telefonare alle pasticcerie storiche di Palermo, chissà se ciò che hanno in testa è buono. Squilla il telefono a vuoto un paio di volte. Dopo mi risponde una cassiera scortese e presa da troppe cose per dar retta ad uno che vuole sorprendere "a Picciridda". Deluso lascio detto che richiamerò. Ignorano il mercato a distanza e non sanno esser chiari con il cliente.
Ma può essere che nella nostra capitale non ci sia nessuno che abbia lanciato la sfida sul web per chi vuole acquistare a distanza? Il noto motore di ricerca mi rimanda alla pasticceria Vabres. Sembra quasi di sentire odore di dolci entrando nel sito, pulito, belle foto, descrizioni chiare ed asciutte, il listino dei prezzi poi è messo in bella vista e non da sorprese. Trovata la cassata alla Palermitana necessaria, fatti i conti in tasca per tempi di consegna e prodotto, mi registro, lascio gli estremi e faccio l'ordine.
Nel giro di poche ore vengo contattato da una voce giovanile e piena di vita, sarà la passione che mette nel suo lavoro a renderlo così energico e disponibile. E' Isidoro, che con pazienza e tanta passione ascolta le mie necessità. Passo dopo passo troviamo le soluzioni e mi espone come comportarmi con il dolce, quale vettore scegliere, quando è la festa "da Picciridda" e quando far arrivare la torta, come stoccare il dolce ed esser sicuri che la sera del compleanno possa soffiare sulle candeline incastonata tra zuccata, girase ed arance 'ngilippate.
Mi suggerisce pure di poter mettere una dedica sulla torta, come conservare in freezer la scritta e tenere in frigo la cassata.
Non credo alle mie orecchie, un compaesano che ha raccolto la sfida di internet e punta alla qualità in ogni parte del mondo. Parte il bonifico in largo anticipo, la fiducia è contagiosa e restiamo che ci aggiorneremo più in là.
Trascorse un paio di settimane, mi risento con Isidoro. La voce felice è il suo marchio di fabbrica, mi chiede nello specifico cosa scrivere nella dedica di zucchero e cioccolato colorati, mentre Io gli chiedo la candelina rosa per il momento. Ci mettiamo a ridere appena comunico il numero, ma si sà: di chi ami non ti interessa il numero, ma quanto ti è concesso di starci. Riattacchiamo la chiamata e ci promettiamo di sentirci più in là.
Lasciata la Trinacria per la città ai piedi delle valle Orobiche, attendo i pacchi spediti da casa. Ho problemi con quasi tutti i colli spediti, ma con la cassata Vabres non si scherza: doveva arrivare il giorno prima ed è arrivata con una precisione di un orologio Svizzero alle 11,30, con un imballaggio con cui può essere spedita anche sulla Luna. Il cuore mi si alleggerisce un po e sono felice che "a Picciridda" avrà la sua torta.
Giunge la fatidica sera, è un mix di pietanze Siculo-Lombarde che si susseguono sul desco. Ma tutti fremono per la principessa che fa bella mostra imbacuccata sui mobili della cucina. Arrivato il momento la dedica appena uscita dal freezer fa la sua bella figura incoronata dalla frutta candita. A Picciridda è contenta, spegne 3 - 4 - 5 volte la candelina, gli amici le fanno premura di assaggiare la cassata.
Ho l'onore di prepararla. Smontata della frutta candita, appena la punta del coltello penetra la glassa esterna, un profumo di crema alla ricotta pervade le narici, una lacrima per la mia terra scappa dall'occhio destro, ma sono veloce ad asciugarla e non farla notare, mentre tutti i commensali sono impegnati a parlare con la festeggiata. I piatti vengono riempiti e decorati, ad ognuno un pezzo diverso di cassata e di frutta candita. E' un tripudio di odori, sapori e colori, la fa da padrona la zuccata e l'arancia candita, è un continuo chiedermi di particolari sul dolce e di apprezzamenti. A picciridda è contenta, la festa è ben riuscita ed il giorno dopo Isidoro mi telefona per rassicurarsi.
Grazie Isidoro, hai fatto bene il tuo lavoro, ma ti sei superato in ciò che hai fatto perchè hai messo il cuore in ciò che facevi, come ogni buon Siciliano ;-)

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