Tumulata. |
7 Ottobre dello
scorso anno. Durante una sessione di Skype mi giunge la foto di un
quadro. L'interlocutrice annuncia esser a me dedicato. Contento e
felice, dico tra me e me “Sarà la tempesta di F colorate chieste”.
Tutto contento avvio
il download. Doppio click sul file scaricato e ciò che esce fuori è
l'opposto. La tela ritrae tralci di vite in inverno, dormienti, quasi
morti.
Sulla prima un
impatto luminoso colpisce il campo visivo. E' una sorpresa, come un
lampo nella notte. Poi capisco che il lampo è luce riflessa, gli
occhi cominciano a scomporre l'osservato ed una sensazione di cupo
prende. Troppa luce riflessa, cosa vorrà celare?
Continuo a guardare.
Sembra la nebbia illuminata dai fari nella notte, quando i raggi di
luce troppo forti vengono riflessi in toto ed un muro argenteo ti si
presenta davanti. Vengo a sapere che vi sono inserti di argento.
L'occhio scorre alla
ricerca di qualcosa di vivo e che mi appartenga. Trovo tralci di
vite languidamente e pesantemente addossati ai fili, quasi cadaveri
anoressici attaccati al filo, sopravvissuti ad un campo di
sterminio.
Guardo la terra su
cui poggiano, stralci di giornali, “munnizza” (ndt: immondizia )
dadaista. Un senso di panico mi prende, dov'è la parte riguardante
me? Detto fatto, l'interlocutrice mi comunica la “F” in basso a
sinistra, per terra.
Ingenuamente cerco
di riprendermi dalla botta, di trovar del buono nella tela, ma un
senso di panico e soffocamento mi prende. Con un filo di voce
sussurro <>, << Si Stela. Sei Te>>.
Mi manca l'aria, mi sento seppellito vivo. Lascio scorrere le cose,
come da un po di giorni a questa parte, non voglio impuntarmi per la
qualsiasi, ma sento che quella “F” è un segnale di pericolo. A
posteriori dico tra me e me “un'altra freccia infissa nel costato”.
Arriviamo ai primi
di Marzo del nuovo anno, forse il 4, su un noto social-network mi
giunge un invito ad una mostra personale d'arte. Il quadro in oggetto
verrà messo in mostra per esser venduto. Un senso di cupo
tritacarne al ventre mi prende, come se entri in una casa ed in mezzo
alla sala ci trovi il morto esposto. Mi immagino Io tumulato vivo,
nudo ed appeso al muro, esposto al pubblico scherno, mi sento
nuovamente come un gattino indifeso, solo ed impaurito.
La beffa non finisce
qua, mi accorgo del quadro perchè è parte del trittico più statua
nella foto di intestazione dell'evento. Scorro tra gli invitati e mi
ritrovo “Invitato”. La cosa mi fa sballare, ma non voglio farmi
prendere dal Treno, lo lascio scorrere sui binari .
Mi dico tra me e me:
Quella F, caro Fabio, voleva dire che Lei aveva preso la decisione di
chiudere la storia, non te l'ha detto, se non con il quadro dove la F
disegnata per terra voleva dire che Tu eri stato seppellito mentre la
storia ancora era in vita per te. Una frase sintetizza tutto “Una F
disegnata nel terreno? Preludio alla tumulazione.”
Chiudo la
connessione, mi alzo dalla postazione e vado a camminare. Macinati Km
di strada e ragionamento per venirne a galla, ricompongo i pezzi. Li
descrivo a Massimo, che messosi subito a lavoro, nel giro di pochi
giorni mi dona il disegno che impreziosisce il post. Salto dal divano
nel vederlo, il tutto rielaborato in chiave di vita e molto aderente
alla realtà. Un altro pezzo che torna.
Mi domando tra me e
me, come mai mi sono ritrovato nel bel mezzo di un evento che non ne
volevo sapere? Cerco di darmi una spiegazione, mi ci vuole quasi una
settimana per ricomporre i pezzi, la sofferenza personale è un velo
nero che adombra ed appanna la vista, la coscienza e la ragione.
Riesco a trovare la spiegazione, l'evento è partito in automatico
tra gli iscritti alla pagina, dubbio risolto, nessuna traccia di
volontà. Mi sento sollevato da una parte, dall'altra dolorante. Ma
la parte sollevata è più intensa e mi permette di rialzarmi,
staccare completamente la freccia e scagliarla il più lontano
possibile. Anche quando il successivo 20 di Marzo mi arriva l'invito
alla presentazione. La spiegazione dell'invito automatico tra gli
iscritti alla pagina tiene. Nessuna traccia di volontà.
Con comodo e calma
vengo a sapere dell'altrui volontà che Nessuno partecipasse alla
presentazione.
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