giovedì 17 aprile 2014

Una F .

Tumulata.
7 Ottobre dello scorso anno. Durante una sessione di Skype mi giunge la foto di un quadro. L'interlocutrice annuncia esser a me dedicato. Contento e felice, dico tra me e me “Sarà la tempesta di F colorate chieste”.
Tutto contento avvio il download. Doppio click sul file scaricato e ciò che esce fuori è l'opposto. La tela ritrae tralci di vite in inverno, dormienti, quasi morti.
Sulla prima un impatto luminoso colpisce il campo visivo. E' una sorpresa, come un lampo nella notte. Poi capisco che il lampo è luce riflessa, gli occhi cominciano a scomporre l'osservato ed una sensazione di cupo prende. Troppa luce riflessa, cosa vorrà celare?
Continuo a guardare. Sembra la nebbia illuminata dai fari nella notte, quando i raggi di luce troppo forti vengono riflessi in toto ed un muro argenteo ti si presenta davanti. Vengo a sapere che vi sono inserti di argento.
L'occhio scorre alla ricerca di qualcosa di vivo e che mi appartenga. Trovo tralci di vite languidamente e pesantemente addossati ai fili, quasi cadaveri anoressici attaccati al filo, sopravvissuti ad un campo di sterminio.
Guardo la terra su cui poggiano, stralci di giornali, “munnizza” (ndt: immondizia ) dadaista. Un senso di panico mi prende, dov'è la parte riguardante me? Detto fatto, l'interlocutrice mi comunica la “F” in basso a sinistra, per terra.
Ingenuamente cerco di riprendermi dalla botta, di trovar del buono nella tela, ma un senso di panico e soffocamento mi prende. Con un filo di voce sussurro <>, << Si Stela. Sei Te>>. Mi manca l'aria, mi sento seppellito vivo. Lascio scorrere le cose, come da un po di giorni a questa parte, non voglio impuntarmi per la qualsiasi, ma sento che quella “F” è un segnale di pericolo. A posteriori dico tra me e me “un'altra freccia infissa nel costato”.
Arriviamo ai primi di Marzo del nuovo anno, forse il 4, su un noto social-network mi giunge un invito ad una mostra personale d'arte. Il quadro in oggetto verrà messo in mostra per esser venduto. Un senso di cupo tritacarne al ventre mi prende, come se entri in una casa ed in mezzo alla sala ci trovi il morto esposto. Mi immagino Io tumulato vivo, nudo ed appeso al muro, esposto al pubblico scherno, mi sento nuovamente come un gattino indifeso, solo ed impaurito.
La beffa non finisce qua, mi accorgo del quadro perchè è parte del trittico più statua nella foto di intestazione dell'evento. Scorro tra gli invitati e mi ritrovo “Invitato”. La cosa mi fa sballare, ma non voglio farmi prendere dal Treno, lo lascio scorrere sui binari .
Mi dico tra me e me: Quella F, caro Fabio, voleva dire che Lei aveva preso la decisione di chiudere la storia, non te l'ha detto, se non con il quadro dove la F disegnata per terra voleva dire che Tu eri stato seppellito mentre la storia ancora era in vita per te. Una frase sintetizza tutto “Una F disegnata nel terreno? Preludio alla tumulazione.”
Chiudo la connessione, mi alzo dalla postazione e vado a camminare. Macinati Km di strada e ragionamento per venirne a galla, ricompongo i pezzi. Li descrivo a Massimo, che messosi subito a lavoro, nel giro di pochi giorni mi dona il disegno che impreziosisce il post. Salto dal divano nel vederlo, il tutto rielaborato in chiave di vita e molto aderente alla realtà. Un altro pezzo che torna.
Mi domando tra me e me, come mai mi sono ritrovato nel bel mezzo di un evento che non ne volevo sapere? Cerco di darmi una spiegazione, mi ci vuole quasi una settimana per ricomporre i pezzi, la sofferenza personale è un velo nero che adombra ed appanna la vista, la coscienza e la ragione. Riesco a trovare la spiegazione, l'evento è partito in automatico tra gli iscritti alla pagina, dubbio risolto, nessuna traccia di volontà. Mi sento sollevato da una parte, dall'altra dolorante. Ma la parte sollevata è più intensa e mi permette di rialzarmi, staccare completamente la freccia e scagliarla il più lontano possibile. Anche quando il successivo 20 di Marzo mi arriva l'invito alla presentazione. La spiegazione dell'invito automatico tra gli iscritti alla pagina tiene. Nessuna traccia di volontà.
Con comodo e calma vengo a sapere dell'altrui volontà che Nessuno partecipasse alla presentazione.

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