Concluse maledicendo il sonnolento ambiente della città che era il vero responsabile delle sue voglie e delle sue aspirazioni. In quel paese lento e restio ad accettare il futuro avrebbe potuto anche viverci, costretta dalle situazioni, ma non ci voleva senz'altro morire. Prima o dopo, sarebbe venuta via da quell'ammorbante tanfo di vino che le aveva segnato la vita.
Cit. Filippo Lo Schiavo, "La nave del Vino", ed Pungitopo editrice, 2013, pag 90.
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